Dokument-Nr. 3706
Pacelli, Eugenio an Scapinelli di Leguigno, Raffaele
München, 22. Februar 1919

Schreiber (Textgenese)
PacelliPacelli
[Kein Betreff]
Con Foglio N. 4039/18 del 25 Settembre dello scorso anno (giunto qui soltanto il 24 Ottobre) cotesta Sacra Congregazione mi ordinava di prendere assumere informazioni [assicurava] significava essere alla medesima pervenuto un reclamo, in cui era vivamente deplorato che la Superiora Generale delle Religiose di S. Giuseppe di Treviri, Suor Gertrude devon Schaffgotsch, avesse senza sufficienti e giustificati motivi proibito alla Signora Principessa Antonietta von Isenburg di visitare la sorella Maria nel Convento di Berlino, ordinandomi al tempo stesso di assumere in proposito le opportune informazioni e di comunicarle poi al sullodato S. Dicastero insieme al mio parere in proposito.
In ossequio a tali venerati ordini mi rivolsi ilquel giorno stesso 24 Ottobre riservatamente a Mgr. Vescovo di Treviri, onde ottenere da lui
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le desiderate notizie. Monsignor Korum credette di rimettere la stessa mia lettera alla menzionata Superiora Generale, e mi trasmise poi in data con foglio in data del 12 Novembre il rapportola risposta della medesima, appro- confermandoloa pienamente.(All.   I).
Non trovaimi parve tuttavia sufficiente la suddetta informazione; e poiché Mons. Vescovo di Treviri osservava pure che l'affare riguardava il Convento di Berlino, fuori della sua diocesi, e che la principessa Antonietta v. Isenburg era sfavorevolmente nota nei circoli della nobiltà di quella capitale, scrissi al riguardo confidenzialmente in data 20 dello stesso mese di Novembre a Mons. Vescovo di Breslavia. Questi mi rispose il 6 Dicembre: che la Famiglia von Isenburg risiedeè domiciliata in Birstein, diocesi di Fulda, e non ha alcuna residenza in Berlino; che gli riusciva assai difficile aver notizie circa la condotta della Principessa Antonietta, giacché i membri cattolici dell'alta nobiltà di Berlino sono assai rari; che il suo Delegato (Vicario Generale) in Berlino ed il suo amico Conte Ballestrem, (colà residente da lui confidenzialmenteprudentemente interrogati, non avevano
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saputo dirgli nulla niente alcunché in proposito; che ulteriori inchieste non avrebbero approdato a nulla di [certo] positivo ed avrebbero facilmente offeso la discrezione; che quanto alle suoreReligiose di S. Giuseppe in Berlino, il suo Delegato ha con esse pochissimirarissimi contatti, essendo disgustato per lail poco conciliante attitudinegoverno della Superiora Generale Suor Gertrude von Schaffgotsch; che circa il merito della controversia egli è di subordinato avviso "ejusmodi quaestiones spectantes ad vitam internam et disciplinam domesticam Conventus religiosi esse relinquendas prudenti Superiorissae moderationi".
Non essendo nemmeno tale rispostacomunicazione esauriente, provai ad indirizzarmi a Mons. Vescovo di Fulda, il quale, dopo due lettere di questa Nunziatura in data del 23 Dicembre e del 17 Gennaio p. p., rispose alfinefinalmente in<l> 27 Gennaio che la Principessa Antonietta von Isenburg è assai spesso assente da Birstein, mae che non aveva potuto
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conoscere ove si rechi, né con chi tratti né che cosa faccia. – Vane Inutili o quasianche riuscirono do anche varie doNon riuscirono nemmeno molto utili varie domande da me fatte con ogni prudenza e discrezione a persone serie e gravie prudenti dell'alta società di Monaco; nessuna di esse era a cognizione di nulla di grave da nessuna di esse riuscii ad apprendere appresi mi fu possibile di apprendere alcunché di veramente certo edpositivo e d'importante sulla condotta della Principessa.; qualcuno, che la conosceva, pur ammettendo forse in lei qualch delle della leggerezzae, non credeva però tuttavia che si trattasse di cose gravi e tali da compromettere la sua fama. Avendo, però, frattanto appreso che questa la Principessa essasi era prima rivolta dal aveva avuto si era si era già prima prima già da prima consigliata col P. Arndt S. J. (il quale ha frequenti relazioni rapporti con detta Congregazione religiosa) ed aveva da questio avuto avuto il suggerimento di esporre il suo caso alla S. Sede, ed aveva da lui avuto il consiglio di esporre alla S. Sede il suo reclamo,mi rivolsipregaiall'ottimo e sperimentato P. Nostitz, residente qui in Monaco, il quale e per appartenere alla medesimastessa Compagnia di Gesù e per avere larghissime relazioni coll'alta società nobiltà, erasembravami particolarmente indicato per informarmi sia circa la Superiora Generale di Treviri come intorno alla Principessa medesimaAntonietta. Ed infatti, ecco quanto egli ha testé potuto in via strettamente confidenziale riferirmi al riguardo:
Suor Gertrude von Schaffgotsch, fondatrice e Superiora perpetua della Congregazione in discorso, è a parere di tutti da tutti ritenuta come donna veramente
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superioreveramente superiorestraordinaria per il suo ingegno, per la sua erudizione, ecc.; le regole di detta Congregazione e le case di Treviri e di Berlino ne sono una testimonianza. Tuttavia, a giudizio di coloro che conoscono la Superiorareligiosa stessa ed i suoi metodi di governo, ella è in sommo grado assoluta ed autocrate;autocrate; buona e materna verso le Suore, che si piegano dinanzi a lei e più o meno la corteggiano, non lo è invece a riguardo delle di quelle di carattere indipendente, troppo fine [sic] eo troppo pie per farle la corte. In seguito a difficoltà di questo genere, delle giovani, le qualiche sembravano e sembrano chiamate alla vita religiosa, hanno abbandonato la Congregazione. AlcuniVari sacerdoti, i quali i quali hanno hanno dato gli esercizi nella casa-madre, hanno avuto l'impressione che Suor Gertrude cercahi fin dal primo momento di circonvenire e guadagnare il predicatore, affine di dominare anche per mezzo del ritiro. Chi mostra di stareresta in guardia, è escluso per
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sempre. Essa è uno dei capi occulti del partito detto già "integrale", e come tale ha numerose relazioni ed una segreta influenza assai note considerevole, specialmente a Treviri. Suor Gertrude crede di avere una vocazione speciale per combattere tutto ciò che le sembra cattolicismo "non-integrale". Come tutti gli antichi capi "integrali", essa considera la minima riserva circa leriguardo alle idee "integrali", spesso assai molto personali e soggettive, come un segno evidente di cattivo spirito, di cattolicismo liberale, ecc.
La Principessa Antonietta – secondo le informazioni che il sullodato P. Nostitz dice di aver attintoha preso da persona buone fonti – non ha maniere troppo distinte; si potrebbe anzi direaffermare che queste, avuto riguardo al rango ed alla educazione di lei, lasciano molto a desiderare. Essa mostra preferenza per circoli e società, che il gran mondo (prendendo questo termine nel senso buono) non ama di frequentare, ed ove e ove domina la leggerezza frivolezza ultramondana. È certo tuttavia che il giudizio severo della Superiora, appoggiato su confidenze di carattere
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intimo, sorprenderebbe enormemente molti conoscenti e parenti della Principessa, i quali, pur deplorando i suoi modi, non pensano che essa possa avere una dubbia fama.
Ciò posto, mi sembra assol subordinatamente che una proibizione assoluta fatta alla Principessa di visitare la sorella religiosa o di scriverle, anche assai raramente, brevemente e colle dovute cautele, ecce ecceda forse i limiti del giusto e del ragionevole.; e di questo parere è anche pure il P. Nostitz.data tuttavia Ben fondati invece app appaiono i motivi per negarle incondizionatamente l'ospitalità nel convento di Berlino. Non solo, infatti, ciò potrebbe dar luogo a nuove difficoltà e dicerie, ma è inoltre assai verosimileprobabile che la Principessa coi suoi modicol suo tratto l alquanto liberio e coi suoicon discorsi imprudenti e mondani scandalizzi e disturbi quelle buone religiose, compresa la sua sorella.stessa sorella.
Dopo di ciò, chinato
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Pacelli, Eugenio an Scapinelli di Leguigno, Raffaele vom 22. Februar 1919, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 3706, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/3706. Letzter Zugriff am: 09.05.2025.
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