Dokument-Nr. 559
Ludwig III. von Bayern an Benedikt XV.
München, 21. September 1917
Per la Sua lettera del 2 Agosto dell'anno corrente Vostra Santità ha diretto un solenne appello ai Capi dei popoli belligeranti allo scopo che per una pace durevole ed onorabile sia posto fine agli orrori della tremenda guerra e sia resa al mondo la pace. Vostra Santità ha avuto la bontà di far pervenire anche a me questo importantissimo documento, per la qual degnazione mi pregio di porgerLe i miei più distinti ringraziamenti.
Con profonda commozione ho letto la lettera di Vostra Santità. Da ciascuna frase di questo documento, tutto diretto ad aprire la strada alla pace, spicca l'ardentissimo e sviscerato desiderio di Vostra Santità, rappresentante del Divino Principe della Pace, di far tornare coll'afflitta umanità tutte le benedizioni della Pace. Con ciò Vostra Santità colma in maniera nobilissima il compito, che si è prefisso fin dal primo giorno del Suo pontificato, cioè di accorciare con amore di padre, che abbraccia con affetto eguale ed imparziale i suoi figli tutti, quanto sarà possibile gli orrori del conflitto mondiale e di lenire i patimenti atroci della guerra. Con ciò Vostra Santità si assicura l'imperitura riconoscenza di tutta l'umanità per questa nobilissima impresa.
Ogni passo, che Vostra Santità ha fatto per l'avviamento ad una pace durevole ed onorabile per ambe le parti lo ho seguito io stesso e con me Sua Maestà l'Imperatore di Germania e Re di Prussia e gli altri Principi dell'Im-
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pero con tutto il popolo
Germanico colla più cordiale simpatia. La storia stessa dimostra, che il popolo Germanico
fin dalla fondazione dell'Impero non ha avuto altro desiderio più ardente, che di
concorrere, pacifico e rispettato, secondo le sue forze alla soluzione dei problemi
culturali più alti dell'umanità e di dedicarsi allo sviluppo tranquillo della sua vita
economica. Fu sempre alienissimo, non meno che il suo governo, da ogni pensiero aggressivo
contro altri popoli, lontanissimo da ogni smania di allargare con mano armata i confini del
suo territorio; essendo convinto, che nessuna vittoria, nessuna conquista ai nuovi territori
potesse, sia pure da lontano, compensare la distruzione ai valori culturali ed economici
inseparabile da tale impresa. Quindi la politica diretta dall'Imperatore e dal Governo
Imperiale, la quale mirava sempre, anche con concessioni a mala pena conciliabili cogli
interessi della sua nazione, alla conservazione ed al mantenimento della pace, trovò sempre
la pienissima approvazione del popolo Germanico e dei suoi rappresentanti. Soltanto quando
la Germania vedeva la sua esistenza stessa messa in pericolo, quando era già coi suoi
fedelissimi alleati da tutte le parti attaccata, non vi fu più altra uscita che di impegnare
con tutte le sue forze la suprema lotta per il suo onore, la sua indipendenza e la sua
esistenza stessa. Ma finanche durante la lotta impostagli, la quale infuria già da più che
tre anni con veemenza senza pari, il Governo Germanico diede prove irrefragabili della sua
inclinazione alla pace. In modo particolare quando coi suoi alleati indirizzò fin dalla
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fine dell'anno 1916 un solenne appello ai suoi
inimici, esortandoli ad iniziare trattative di pace. Quindi se questo primo e sincero
tentativo di por fine ai terrori della guerra, falli, la colpa ricade sui nostri avversari,
i quali senz'altro respinsero l'offerta. Tanto più ferventi sono le simpatie mie e di Sua
Maestà l'Imperatore di Germania come di tutto il popolo Germanico per la buona riuscita del
passo fatto al presente da Vostra Santità allo scopo di avviare per il benessere di tutta
l'umanità una pace durevole ed onorabile per tutte le parti.Ho l'onore di segnarmi
di Vostra Santità
ubbidientissimo figlio
Ludovico.