Dokument-Nr. 6997
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
München, 05. November 1918

Regest
Begleitet vom Regensburger Bischof und vom Kommandanten des Lagers besuchte Pacelli das Kriegsgefangenenlager in Regensburg. Er berichtet von seiner Rede, der Erteilung des Apostolischen Segen sowie der Verteilung der Geschenke des Papstes, was alles in Dankbarkeit gegenüber dem Heiligen Stuhl angenommen worden sei. Er überreichte eine Spende im Wert von 500 Mark und besuchte das Lazarett. Der Zustand der Kriegsgefangenen sei ziemlich gut, allerdings seien diejenigen Gefangenen, die an der Donau arbeiten müssen, sehr harten Arbeitsbedingungen ausgesetzt.
Betreff
Visita al campo dei prigionieri di Regensburg
Ieri 4 corr., accompagnato dal Segretario di questa Nunziatura Mons. Silvani, mi sono recato a visitare il campo dei prigionieri di Regensburg. Sono ivi internati, oltre l'ottimo e zelante Cappellano militare Tenente Sac. Oreste Bartolomei, 1406 sottufficiali e soldati italiani, di cui però era presente soltanto una parte relativamente piccola, trovandosi gli altri dispersi nelle varie Sezioni di lavoro. Mi recai dapprima nella Cappella, ove, dopo un canto dei prigionieri, rivolsi loro un discorso ed impartii la benedizione. Distribuii quindi ad ognuno i pacchetti di viveri, dono dell'Augusto Pontefice, ed ai più bisognosi indumenti di lana, lasciando altresì al Comitato di soccorso la somma di 500 Marchi. Visitai poi il lazzaretto, (ove m'intrattenni
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particolarmente con ciascuno dei malati), alcune baracche ed il cimitero.
Posso assicurare che, grazie alla bontà del Comandante e di altri ufficiali addetti al campo, lo stato dei prigionieri è in generale abbastanza buono. Vari desideri da loro espressimi furono da me caldamente subito premurosamente raccomandati al Comandante medesimo, il quale li accolse tutti favorevolmente. Il lamento più grave fu che coloro, i quali sono inviati a lavorare sul Danubio, vengono sottoposti a fatiche assai gravi; ma pur troppo, secondo le informazioni assunte, non è possibile portare a questo doloroso inconveniente altro rimedio, se non che essi, mediante i viveri, i quali cominciano ora a giungere più abbondantemente dall'Italia, possano procurarsi con una sufficiente alimentazione acquistare e mantenere la necessaria resistenza fisica.
Uno speciale elogio merita il medico tedesco del lazzaretto del campo, il quale, come ebbero ad attestarmi colle più calde espressioni i medici italiano e francese (anch'essi eccellenti)
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ha dedicato ai malati le più amorevoli ed assidue cure.
Non è a dire quanto sia stata grande anche qui la riconoscenza dei prigionieri verso il Santo Padre; essa non solo si manifestava dalle loro parole, ma traspariva altresì dai loro volti. Avendo poi appreso che nello stesso campo si trovavano anche prigionieri francesi, m'interessai pure di questi, intrattenendomi con loro e particolarmente col cappellano, offrendo un soccorso in danaro (del quale tuttavia dichiararono cortesemente di non aver bisogno) e raccomandandoli alla benevolenza del Comando.
Mons. Vescovo di Regensburg, il quale insieme col Comandante venne a ricevermi alla stazione e che mi volle poi suo ospite, mi accompagnò gentilmente in tutta la visita.
Nel riferire quanto sopra all'E. V. R., m'inchino
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 05. November 1918, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 6997, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/6997. Letzter Zugriff am: 24.11.2024.
Online seit 20.12.2011, letzte Änderung am 29.09.2014.