Betreff
Appello del Sig. Cancelliere del Reich
Sig.
Stresemann al S. Padre
Il Sig. Vittorio Naumann, ben noto all'E. V. R. sin da quando il compianto Mons. Aversa inviava alla S. Sede le di lui informazioni, – personaggio al quanto discussa
o, ma che è intimamente legato coll'attuale Cancelliere Sig. Stresemann, il quale anzi, in occasione del mio ultimo viaggio a Berlino, mi manifestò la sua intenzione di dargli un importante posto di Ambasciatore o di Ministro, per es. a Parigi od a Bruxelles, – venuto a visitarmi il 24 Ottobre scorso, mi descrisse la difficilissima e quasi disperata situazione interna ed estera, in cui si dibatte attualmente la Germania, e mi chiese se la S. Sede avrebbe potuto fare qualche cosa per venire ad essa in soccorso. Risposi esser ben [no] risaputo quanto Sua Santità
con quanta sollecitudine il S. Padre e l'E. V. si fossero
sempreincessantemente adoperate
i
e si [vole] in passato per favorire la pacificazione dei popoli e per sollevare le miserie che opprimono l'umanità, ed aggiunsi 17v
non esservi dubbio che con con
continuerebbero anche per l'avvenire a adempiere
verrebbe continuata una così pietosa e benefica missione. Mi domandò
interrogò allora, se sarei stato pronto
ad essere
a farmi interprete presso
disposto a presentare alla S. Sede di una eventuale domanda domanda del Cancelliere per un'azione a favore della Germania, ed io replicai che lo avrei fatto ben volentieri,
, lo avrei fatto, avvertendo però,
lo avrei fatto, esprimendo facendogli però, rilevare, al tempo stesso, come mio pensiero puramente personale,
rilevare la convenienza che, nelle presenti circostanze, essa avrebbe dovuto limitarsi
si limitasse esclusivamente al campo della carità, evitando la parte politica.
Infatti
In seguito a ciò, mi è stata oggi rimessa da questo Rappresentante del Reich in Monaco, Sig. von Haniel, la lettera del Sig. Cancelliere, che qui acclusa ho l'onore
mi permetto d'inviare in originale all'E. V. In essa il Sig. Stresemann, dopo aver alluso alla suddetta conversazione col Sig. Naumann, descrive coi colori più foschi la spaventosa miseria, cui sono esposte le popolazioni della Germania, e gli orrori dell del freddo, della fame e delle malattie, ai quali si va
vanno incontro nel prossimo inverno. Ta Una sitale situazione produce nel 18r
popolo sentimenti di amarezza,
e di disperazione, inclinando ai
aumentando il sempre più il numero dei suicidi, dei furti e dei saccheggi, e mette in pericolo i fondamenti stessi dell'ordine civile e sociale.
"In tale profonda miseria (prosegue il Sig. Cancelliere) i miei sguardi si volgono a
verso quella Potenza, che
ha
in particolar modo è chiamata di è chiamata a ricordare ai popoli gli eterni ed immutabili principi della umanità e dell'amore per il prossimo. Io n
Non ho bisogno di assicurarLa, Signor Nunzio, che in nessun modo penso ad un'azione politica della S. Sede, se oggi La prego di impetrare il concorso di Sua Santità per mitigare la disperata condizi situazione del popolo tedesco. Sua Santità ha già ripetutamente, ed anche in questi giorni, dimostrato la Sua caritatevole simpatia
premura per i sofferenti ed i bisognosi in Germania. Ora però la miseria del popolo tedesco è così gig enorme, che le peggiori conseguenze non possono essere evitate soltanto
se non con una vasta azione di soccorso da parte dell'estero. Occorre ino rivolgere ai popoli, che possono e vogliono venire in aiuto dell'affamata Germania, 18v
la instante preghiera di alleviare con pronto invio di viveri la opprimente indigenza. Se Sua Santità il Papa fosse disposto ad indirizzare in questo senso un Appello alle suddette Nazioni del mondo, forse per mezzo delle Nunziature e Delegazioni Apostoliche ovvero di eminenti membri dell'Episcopato, Egli potrebbe essere sicuro della inestinguibile riconoscenza dell'abbattuto popolo tedesco. Io n
Non dubito che il Suo Appello avrebbe un [sic] eco nel mondo e sprigionerebbe nobili e molteplici forze per la salvezza di un popolo sull'orlo del precipizio". – II Sig. Cancelliere termina interessandomi a portare coll quanto prima il suo esposto a conoscenza del S. Padre.
Che in realtà numerose classi della popolazione tedesca,, vale a dire le classi operaie e soprattutto del ceto medio,
si versino attualmente
in pur troppo
dnella più squallida miseria, vale a dire le classi operaie e più ancora il ceto medio, e che ancor più grave e spaventosa indigenza le minacci per
nell'entrante
imminente inverno, è cosa,
pur troppo,
[ein Wort unlesbar] indubitata e riconosciuta da tutti. Lo stesso Sig. Poincaré, nel discorso pronunziato ieri a Nevers, pur affermando che la Germania è e rimane ricca, ammetteva che
la povertà di almeno
19r
una parte della popolazione: "Si aujourd'hui (così egli si esprimeva) l'Allemagne offre le spectacle paradoxal d'un État ruiné, dont une partie de la population est réduite à la mendicité et dont l'autre est opulente, c'est qu'elle l'a bien voulu. Ce n'est pas le pays qui est appauvri, c'est l'État, ce sont les classes moyennes. L'Allemagne est et reste riche; elle possède des ressources immenses, mais ces ressources sont scandaleusement accaparées par les grands industriels et par les gros banquiers, qui ne veulent rien donner à l'Etat et que l'Etat ne s'efforce pas sérieusement de contraindre à remplir leurs devoirs de citoyens. De là, l'apparente détresse du Reich; de là, la misère trop réelle des milieux intellectuels, des petits commerçants, des artisans, des ouvriers. Mais le paysan allemand, lui, n'est pas malheureux; il vit largement…". Che tale miseria costituisca altresì un grav
issimo
e
grave pericolo di torbidi sociali, è pure, a mio umile avviso, innegabile, come è sono mi sembrano del pari anche certoi sembrano egualmente certi gli ottimi risultati che, anche
anche dal punto di vista religioso e morale, produr-19v
rebbe in Germania l'Appello del S. Padre implorato dal Sig.
Cancelliere. D'altra parte, è, se non m'inganno, ben probabile che il Sig. Stresemann, pur avendo evitato nella sua lettera qualsiasi accenno alle controversie internazionali, si riprometta da un tale Appello Pontificio, oltre
Che questi, poi
d'altra parte,
(pur avendo evitato nella sua lettera qualsiasi accenno alle relazioni controversie internazionali
,
)
si ripromette
indirettamente
da esso, oltre il
l'urgente soccorso materiale, indirettamente anche,
indirettamente
un effetto politico,. è, è
Apparisce, se non mi inganno, ben probabile
.
, qualora si ricordi
A tale riguardo può essere forse utile di ricordare il pensiero svolto dal Revmo Mons. Mausbach nella lettera
nel di lui scritto, da me già trasmessa
o
già all'E. V. col rispettoso Rapporto N. 28878 in data di ieri l'altro. Invocando, infatti, egli pure un simile "pubblico Appello di Sua Santità a tutti i popoli" per soccorrere i poveri della Germania, soggiungeva: "La descrizione della miseria del nostro popolo, che sarebbe contenuta in detto Appello, richiamerebbe in pari tempo per sé stessa e tacitamente tutti gli sguardi verso le l'origine di tale calamità, vale a dire la cecità spietata di coloro, che si servono del trattato di pace come di uno strumento per turbare la pace dei popoli" (1). È ben vero, tuttavia, che,
pur riconoscendo senza disconoscere le colpe e le durezze altrui, ad un osservatore imparziale apparirebbe,
pure, malgrado ciò, che
come una delle principali
non minori ultime cause della morte
catastrofe della valuta e dell'
della conseguente attuale rovina del popo-20r
lo tedesco – è stata anche
pure
la folle
– (per tacere di altri errori,) [massime] nel campo finanziario – la folle politica della resistenza passiva nella Ruhr, prolungata sino all'assurdo,
– anche cioè quando doveva essere ad ognuno manifesta
evidente la assoluta impossibilità di un successo in quella impari lotta,
– e che
– resistenza, per la quale il Governo del Reich ha dilapidato
non pochi
miliardi e miliardi di marchi-oro.
In questa occasione mi sia altresì permesso di sottoporre rispettosamente all'E. V. una umile supplica. La S. Sede ha recentemente inviato –
rimesso – come è stato annunziato anche dai pubblici fogli – all'Emo Sig. Cardinale Bertram ed all'Emo Sig. Cardinale Schulte L. 150.000 per ciascuno a vantaggio
per
dei fedeli delle diocesi, che fanno parte dell'annuale Conferenza vescovile di Fulda (Dispaccio N. 22922), nonché un milione di Lire al Caritasverband
(Dispaccio N. 23214). I giornali hanno parlato anche
altresì di una munifica oblazione all'Emo Sig. Cardinale Piffl per le popolazioni dell'Austria. Ma nulla finora, che si sappia, ha ricevuto questo Emo
Se ora il S. Padre si degnasse ora di inviare una elargizione anche alla Baviera, credo che un tale
20v
Sig. Cardinale Arcivescovo di Monaco per la Baviera. Mi sia permesso di notare come una
p
Pontificia elargizione anche per
a favore di
questo Paese
atto di Sovrana carità produrrebbe qui la più favorevole impressione nella pubblica opinione e potrebbe giovare nella pubblica opinione
anche
pure
anche
in vista
anzi grandemente con ciò quindi giovare pure indirettamente
de
alla conclusione del Concordato. Qualora poi il S. Padre giudicasse di
poter concedere
consentire a tale [prop] sussidio, la via più opportuna,
La
via Gli organi più sicurai miglior via, poi, per la equa distribuzione di un eventuale Pontificio sussidio sarebbero,sempre,
a mio subordinato parere, – migliore anche
della organizzazione pur benemerita
di quella del Caritasverband o dei soccorsi ai singoli Istituti – è
sarebbe in generale
quella dei Vescovi, i quali, più che in ogni altro momento, debbono in quest'ora triste apparire i Pastori ed i Padri dei poveri e
che,
meglio di possono
che,
conoscendo i bisogni delle rispettive diocesi, possono distribuire con giustizia i benefici
doni
della Pontificia carità.
quella
di questo Emo Cardinale e degli altri Rmi dei Vescovi bavaresi, i quali sono si trovano meglio di ogni altro sono in grado di conoscere i bisogni delle rispettive diocesi.
Dopo di ciò, c
Chinato
(1) Lo stesso Sig. Cancelliere, nell'intervista concessa oggi al corrispondente del Times in Berlino per rispondere al cita surriferito discorso del Sig. Poincaré, ha affermato, fra l'altro: "Le gravi crisi economiche e politiche, che Ella osserva in Germania, non sono non già la conseguenza dell'attitudine tedesca o di errate misure del Governo del Reich, ma unicamente il risultato dei metodi usati contro di noi dal Governo francese".
17r, hds. oberhalb der Betreffzeile von unbekannter Hand in roter Farbe vermerkt, vermutlich von einem Nuntiaturangestellten: "C".
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 03. November 1923, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 13280, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/13280. Letzter Zugriff am: 24.11.2024.
Online seit 24.10.2013, letzte Änderung am 29.09.2014.