Betreff
Per il Sac. Luigi Pienski
Il Sac. Luigi Pienski si rivolse a questa
Nunziatura con foglio in data del 12 Giugno p. p. (Allegato
I), affinchési rivolse a questa Nunziatura, chiedendo che venisse deciso adeterminato a quale diocesi egli attualmente appartenga. Nato in
Krojanke, entrò nel 1908 nel Seminario vescovile
della diocesi di Culma,e venne ordinato sacerdote il 24 Marzo 1912 e fu addetto
alla cura delle anime nella medesima diocesi di Culma sino al 1916. Dal 1917 sino al
principio del 1919 servì nell'esercito prussiano e per otto settimane, come egli afferma,
contrariamente alle leggi del Reich e nonostante i suoi reclami, dovette sottoporsi
agli esercizi militari colle armi, a causa in seguito ai quali contrasse una malattia
nefritica. Aven-100v
dogli perciò i medici consigliato il
soggiorno in un clima più mite, chiese ed ottenne nell'Agosto-Settembre 1921 un congedo di
un anno, affine di recarsi a Colonia, e poichésiccome egli non aveva intenzione di di ritornare,
dopo ristabilitosi in salute, innella Polonia, fu nominatotrasferito per disposizione dalla Curia vescovile di Culma (il sacerdote Pienski asserisce di aver presso di sé il relativo documento)
il 5 Novembre 1921 come Vicario in Garnsee –(distretto di Marienwerder), località situata nelladecanato di Pomesania, situato nella parte della diocesi stessa
rimasta alla Germania; dopo di che nel Gennaio 1922 egli si
recò in congedo a Colonia. Nel Dicembre 1922 il suddetto territorio, comprendente la località di Garnsee, venne affidato come è ben noto
all'E. V. R., venne affidato in Amministrazione
Apostolica ad nutum S. Sedis al Revmo Mons. Agostino Bludau, Vescovo di Ermland. È
accaduto però, come riferisce il sacerdote in discorso nel succitato
foglio,101r
che né la Curia vescovile di Culma né quella di
Ermland hanno voluto riconoscerlo come appartenente al proprio
Clero,diocesano e per conseguenza egli, sprovvisto
di Celebret, non ha potuto ottenere dalla dalla Curia arcivescovile
di Colonia il permesso di celebrare lail S. Messa.Sacrificio. Quest'ultima anzi non vuol più tollerarlo in Colonia
<colà> e lo ha consigliato a far ritorno nella sua diocesi di origine; il che egli
dice essergli per ora impossibile per a r<c>agione delle sue condizioni di
salute.
Per rimediarechiarire possibilmente tale situazione, mi sono innanzi tutto
rivolto al sullodato Vescovo di Ermland, il quale, tuttavia,
in data del 3 Luglio p. p. (Allegato II) mi ha risposto che il sacerdote
Pienski non appartiene né alla diocesi di Ermland (il che è evidente) né all'Amministrazione
Apostolica di Pomesania. "In Garnsee (egli (affermascrive Mons. Bludau), ove il di lui fratello è curato,
piccola
comprendentepiccola curaziapiccolacurazia
località nella Diaspora dicon appena cinquecento anime, ove ilretta dal di lui fratello è curato,(egualmente sacerdote), non vi è nessun posto di
cappellano101v
o cooperatore, che avrebbe potuto essergli
conferito; e di fatto nell'elenco della diocesi di Culma del 15 Dicembre 1922 egliil sac. Luigi Pienski non è indicato come cappellano o
cooperatore in Garnsee, ma come ecclesiastico in commeatu. Egli non apparteneva
dunque al clero dell'Amministrazione di Pomesania, sottomessaaffidata il 6 Dicembre 1922 al Vescovo di Ermland. Io non
conosco né i suoi antecedenti né la suadi lui condotta in Culma, e non sono quindi in grado né mi ritengo
autorizzato a rilasciargli il Celebret. Del resto l'Amministrazione di Pomesania non dispone
di mezzi per sussidiare gli ecclesiastici malati, né ha una casa di emeriti, in cui essi
possano essere accolti. La Curia vescovile di Culma non ha risposto alle mie rimostranze.
Debbo quindi lasciare a questa od alla Curia arcivescovile di Colonia la concessione del
Celebret".102r
In seguito a ciò, mi rivolsimi sono indirizzato all'altra parte, vale a dire al Revmo
Vicario Generale di Culma, il quale però, nel fogliocome apparisce dall'accluso ufficio in data del 26 Luglio
(Allegato III), ha mantenuto esso pure il suo punto di
vista. Egli conferma che il 5 DicNovembre 1921 il Pienski fu nominato Vicario in Garnsee, e poiché dal
Dicembre 1922 il Decanato di Pomesania, ain cui quella località appartiene,è compresa, è passato al Vescovo di Ermland in Amministrazione
Apostolica, ad nutum S. Sede, il sacerdote
la Curia vescovilel'OrdinariatodiCulma ritiene che l'Ordinariato di Culma sostiene che a questa
a giudizio della Curia vescovile di Culma, appartiene il sacerdote al in
discorso.
Non essendo questa io competente a decidere siffatta questione
controversia, sia a norma del can. 269 § 1, sia anche
perché la Curia vescovile di Culma si trova in territorio polacco, altro non mi
resta che di sottoporla al superiore giudizio dell'E. V., mentre, chinato
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 09. August 1924, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 14896, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/14896. Letzter Zugriff am: 28.11.2024.