Dokument-Nr. 2087
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
München, 09. Februar 1918
Regest
Unterstaatssekretär von dem Bussche wandte sich am 7. Februar 1918 an Pacelli wegen der schriftlichen Bitte des Generaloberen der Steyler Missionare, Nikolaus Blum, an den Direktor der Rechtsabteilung im Auswärtigen Amt, Johannes Kriege, die in Togo von den Briten in einem Lager gefangen gehaltenen Missionare nach Holland überführen und dort internieren zu lassen. Von dem Bussche erklärt nun, dass die Missionare weder unter das deutsch-englische Abkommen von Den Haag noch unter das bis 1914 zwischen beiden Ländern gültige Abkommen fallen. Da die Intervention der Reichsregierung unter Umständen zurückgewiesen werden wird, bittet der Unterstaatssekretär den Heiligen Stuhl, bei der britischen Regierung zu intervenieren, um den Aufenthalt der Gefangenen in den tropischen Zonen zu verkürzen. Schließlich fügt er eine Liste mit den Namen der Missionare hinzu.Betreff
Per i Missionari di Togo della Società del Verbo Divino
Sua Eccellenza il Signor von dem Bussche, Sottosegretario di Stato per gli Affari Esteri di Berlino, mi ha indirizzato in data del 7 corrente una lettera con due Allegati, la quale, tradotta dal tedesco, è del seguente tenore:
"Conoscendo il vivo interesse, che la Santa Sede e Vostra Eccellenza personalmente prendono alla sorte delle persone civili cadute in prigionia a causa della guerra, e che io debbo a buon diritto ritenere come del tutto speciale verso coloro i quali, ispirato dalla fede, si recano, seguendo la voce di Cristo, in lontane regioni, affine di predicarvi la parola divina, stimo opportuno rimettere a Vostra Eccellenza la qui acclusa copia di una lettera inviata il 1° dello scorso mese di Gennaio al Direttore nel Ministero degli Esteri, Signor Dr. Kriege, dal Superiore Generale della Società del Verbo Divino di Steyl, nella quale questi chiede l'intervento del Ministero stesso onde ottenere l'internamento
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in Olanda dei suoi Missionari condotti in cattività per opera degli Inglesi dal campo della loro azione in Togo.Alla domanda del Superiore Generale mi permetto di aggiungere le seguenti osservazioni.
Secondo le Convenzioni concluse fra la Germania e l'Inghilterra circa la liberazione delle persone civili non vi è diritto di chiedere dal Governo Britannico l'internamento dei Missionari in Olanda. In un accordo stipulato all'Aia nel Luglio dello scorso anno è bensì previsto l'internamento di 1600 prigionieri civili tedeschi dall'Inghilterra nei Paesi Bassi. Tuttavia i Missionari in questione non rientrano in tale accordo, in quanto che, come risulta da una comunicazione dell'I. Ministero delle Colonie, soltanto nello scorso Ottobre essi furono espulsi da Togo, e quindi al tempo della conclusione dell'accordo non si trovavano ancora internati in Inghilterra. Parimenti i Padri della Missione in discorso non cadono nemmeno nei termini della Convenzione conclusa coll'Inghilterra fin dal 1914 circa la reciproca liberazione degli ecclesiastici, perché l'Inghilterra in egual modo non vuole applicarla a coloro che sono stati fatti prigionieri posteriormente.
Senza dubbio i negoziatori inglesi in occasione della stipulazione del succitato accordo dell'Aia hanno dichiarato che
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il Governo Britannico prenderebbe in benevolo esame i casi degli ecclesiastici, i quali venissero fatti prigionieri dopo l'entrata in vigore dell'accordo. In base a tale dichiarazione saranno fatti dal Governo Imperiale opportuni passi presso l'Inghilterra per il rimpatrio in Germania dei suddetti Padri Missionari. Non si può tuttavia prevedere se ed in quale misura il Governo Britannico accoglierà tale proposta. Ad ogni modo si deve tener conto della possibilità che l'Inghilterra rifiuti la liberazione, se non di tutti i Padri della Missione, almeno di una parte di essi. Inoltre, tenendo presenti le suesposte circostanze, dovranno in ogni caso i passi anzidetti del Governo Imperiale essere limitati ai Padri Missionari, e non potranno abbracciare gli altri appartenenti alla Missione.In questo stato di cose rimetto a Vostra Eccellenza di giudicare se non convenga forse richiamare l'attenzione della Santa Sede sulla condizione degli appartenenti alla Missione medesima, di cui tratta la lettera del menzionato Superiore Generale, affinché anch'Essa intraprenda da parte sua a loro favore eventuali pratiche presso il Governo Britannico nel senso indicato dal Superiore stesso. Al qual proposito sembra utile segnalare anche la circostanza che la più o meno lunga permanenza di tutte queste persone nelle regioni tropicali difficilmente
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potrà rimanere senza dannose conseguenze per la loro salute e che quindi la loro liberazione od il loro internamento in un paese neutrale risponde alle più strette leggi dell'umanità. Mi permetto poi di accludere anche un'altra lista degli appartenenti alla Missione trasmessa dal ministero delle Colonie al Ministero degli Esteri, dalla quale apparisce l'età dei singoli".
Nell'affidare pertanto alla inesauribile carità dell'Eminenza Vostra Reverendissima questa nuova pietosa iniziativa, ho l'onore di rimetterLe qui unita copia dei due suddetti Allegati, mentre chinato umilmente al bacio della Sacra Porpora, con sensi di profondissima venerazione mi pregio confermarmi
Di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico