Betreff
Sullo stato dei Seminari in Germania
Con venerato Foglio N. 5/17 in data del 7 Gennaio 1917
l'Eminenza Vostra Rma affidava al compianto mio Predecessore Mons. Aversa l'incarico di
far pervenire a ciascun Ordinario della Germania
una copia di un qQuestionario, compilato da cotesta S. Congregazione allo scopo di
aver precise notizie sullae condizioni dei Seminari, e lo interessava al tempo stesso
di trasmettererimettere poi alla medesima S. Congregazione le risposte, che
gli sarebbero pervenute, insieme alle osservazioni, alle proposte ed ai consigli, che avesse
creduto utile di aggiungere.
La trasmissione del detto qQuestionario fu curata, dopo la morte del
sullodato Mons. Aversa (avvenuta 1v
il'113 Aprile di quello stesso anno) dal Revmo
Mons. Schioppa, Incaricato d'Affari interino p della S. Sede, il quale,inoltre inviò all'E. V. in data del 14 Maggio 1917 un
dettagliato Rapportocon Rapporto N. 297, in data del 14 Maggio seguente inviò[altresì]all'E. V. un
oadettagliata
studiorelazione intorno alle Facoltà teologiche nelle Università
della Germania, cui pure riferivasi il succitato Foglio N. 5/17.
Al mio arrivo in
Monaco verso laalla fine del predetto mese di Maggio non tutti gli Ordinarivari Vescovi non avevano ancora risposto al qQuestionario, di guisa che anzi dopo
alcun tempo stimai opportuno d'inviare di far<ne> pervenire ai
<di spedire alle diocesi,
le q
dalle quali> un duplicato di cui non era giunta la richiesta relazione,
di spedir loro un duplicato del q
Questionario medesimo. Nonostante questa nuova insistenza, mancano manca
va mancavano,<tuttora> la relazione
risposta
di alcune diocesi.
Gli Ordinari, che hanno inviato la richiesta relazione, sono i
seguenti in ordine alfabetico: Augsburg,
o Augusta,Bamberga, Breslavia, Colonia, Ermland.sino a questi ultimi tempi, le risposte delle diocesi di Monaco-Frisinga,
Culma, Fulda e Treviri. Per una terza volta ho cortesemente pregato le relative Curie a
favorirmela, fanno tuttavia ancora difetto quellae di Culma e di Treviri.
2r
Le eccezionalissime circostanze create dalla guerra mondiale e poi anche più dai movimenti rivoluzionari in Germania hanno reso
finora del tutto impossibile di preparare un qualsiasi piano di utili e pratiche riforme nei Seminari.
Attualmente, sebbene la situazione politico-sociale sia tuttora assai instabile ed incerta, sembra nondimeno giunto il momento di cominciare ad
attuare almeno alcunialcuni di quei provvedimenti, che sembrano più necessari ed urgentinecessari ed urgenti, riservando a tempi men sfavorevoli una
completa opera di restaurazione.
A tale scopo mi permetto di sottoporre al superiore
giudizio dell'E. V. un progetto di Istruzione(Alleg. I), ove quei [ein Wort unlesbar] punti sono
toccati, e da inviarsi,che da cotesta S. Congregazione
chepotrebbe essere inviata,se così piaceràse
al a cotesta S. Congregazione,così giudicherà conveniente, ai Vescovi della Germania., ma che non dovrebbe essere, a mio umile [avviso] parere, resa di
pubblica ragione, almeno sul principio. Nel compilarla mi
sono studiato di avere il più possibile in considerazione i bisogni, gli usi e la
mentalità del paese, e mi son valso sia delle informazioni contenute nelle
rRelazionio risposte anzidette, siacome di altre notizie che ho raccolto da varie fonti competenti,e sicure.
2v
e mi sono studiato di avere il più possibile in considerazione i bisogni,
gli usi e la mentalità del paese; il che, se è dovunque necessario, lo è tanto più in
Germania per la singolare conformazione degli spiriti, profond
intellettuale, di questo popolo, profondamente diversa da quella del dei
popoli delle popolazioni latinie. Perciò molte cose in quella
Istruzione sembreranno all'E. V. ovvie, note e chiare per se stesse, e
tali certo sarebbero, se essa fosse diretta, per esempio, agli Ordinari d'Italia,
ma non lo sono invece qui, ove, per quanto fiorenti appariscsono le discipline
positive, altrettanto insufficiente è la cultura speculativa e scolastica, ed ove è
quindi, a mio subordinato parere, conveniente, (come ho potuto persuadermi anche
parlando anche con qualche professorie di teologia dogmatica,)di
esporre e spiegare quei punti. Nella introduzione vienene
viene è raccomandataconverrebbe, a mio umile avviso, raccomandar
ene
caldamente ai Vescovicon calde ed acconcie parole ai Vescovi l'applicazione della Istruzione medesima a riguardo di tutti i chierici
dellae loro
rispettivae
diocesi, con che resterebberorestano evidentemente compresi anche quelli, i quali studiano nelle
Università e nei Licei dello Stato, senza senza tuttavia far espressa menzione
delle une e degli altri espressa menzione, e ciò affine di evitare difficoltà e d in
questo punto estremamente delicato. – Inoltre, siccome il materiale ottenuto colle suddette
rRelazioni non
sembra sufficiente per formarsi
acquistare formarsi un'idea completa ed esatta p in ciò che concerne
la formazione spirituale e scientifica dei chierici, e poiché, d'altra parte, non basterebbe
nemmeno a tale scopo, la formula,
necessariamente non dettagliata, prescritta dalla S. Congregazione Concistoriale per la
Relazione generale diocesana con decreto del 4 Novembre 1918, ardisco parimenti di
sottomettere all'E. V. un que lo schema di uno speciale
Questionario,(Alleg. II), che potrebbe essere inviato sub secreto
pontificio (1) − oo insieme all'Istruzione −oo, meglio forse
meglio dopo alcun tempo, e dalle risposte al quale sarà
dato dipotranno ricavarsi
edesumereglimolti elementi indispensabili per lo studio e la preparazione delle 3r
ulteriori riforme.
A miglior illustrazione, poi, sia della Istruzione e del degli
schemi dei progetti summenzionati di Istruzione e di Questionario,
come di quanto verrò più appresso esponendo, sembrami non inutile di richiamare in breve
alcune notizie generali sui Seminari, le Università i Convitti, le Facoltà
teologiche ed i Licei della Germania, anche dal punto di vista della loro situazione di
fronte allo Stato.
ulteriori riforme. Qualora esso venisse approvato dall'E. V.,
potrebbesi nella relativa introduzione indicare come motivo del medesimo la
promulgazione del nuovo Codice ed il conseguente desiderio di cotesta
S. Congregazione di conoscere in modo dettagliato
con precisione, in questo un punto di così capitale importanza per l'avvenire della
Chiesa,in qual modo i zelanti Vescovi della Germania ne hanno attuato o
pensano di attuarne le prescrizioni, affine di venir loro
evidenteeventualmente in aiuto
, incon quei mezzi che le circostanze
richiedesseromostrassero necessari
o<e>d opportuni. In
seguito potrà esaminarsi se
e comeconvenga riprendere
l'ide il progetto della Visita Apostolica, cui si accenna al n. 5 delle
Istruzioni riservate imp[oste]artite già da cotesta
S. Congregazione a
al RevmoMons. Aversa.
Venendo ora a parlare in modo speciale delle più volte menzionate
Relazioni, che con questo stesso corriere compio il dovere di trasmettere all'E. V.
(disposte secondo l'ordine alfabetico del nome delle diocesi), parmi anzitutto
necessario di notare che esse nella massima parte sono state
3v
redatte anteriormente all'entrata in vigore del nuovo Codice; non
potrebbe quindi attribuirsi a colpa, se, ad esempio, in molte diocesi il numero degli
anni per il corso filosofico e teologico non corrisponde alle prescrizioni del Codice
medesimo.
4r
I. In Baviera il Concordato concluso tra la S. Sede ed il Re Massimiliano
Giuseppe nel 1817 stabiliva all'Art. V:
"Sua singulis dioecesibus Seminaria
episcopalia conserventur et dotatione congrua in bonis fundisque stabilibus provideantur; in
iis autem dioecesibus, in quibus desunt, sine mora cum eadem pariter dotatione in bonis
fundisque stabilibus fundentur.
In Seminariis autem admittentur atque ad normam Sacri
Concilii Tridentini efformabuntur atque instituentur adolescentes, quos Archiepiscopi et
Episcopi pro necessitate vel utilitate dioecesium in iis recipiendos iudicaverint. Horum
Seminariorum ordinatio, doctrina, gubernatio et Administratio Archiepiscoporum et
Episcoporum auctoritati pleno liberoque iure subiectae erunt iuxta forma nor formas
canonicas.
Rectores quoque et professores Seminariorum ab Archiepiscopis et Episcopis
nominabuntur et, quotiescumque necessarium aut utile ab ipsis iudicabitur, removebuntur". 4v
Queste disposizioni non vennero però osservate dal Governo bavarese, il quale non
adempì la prestazione dei fondi convenuti; obbligò gli alunni dei Seminari a compiere i loro
studi in pubblici Istituti dello Stato, sualla cui direzione i Vescovi avevano
spesso non di radoscarsoainflussoenza ed i cui
professori non potevano essere dai medesimi nominati od al caso in caso di bisogno
liberamente rimossi; pretese di sorvegliare e di limitare la
nomina dei rettori e dei vice-rettori dei Seminari, l'ammissione degli alunni e
l'amministrazione dei beni.
In seguito a ciò, anche presentemente i Seminari nella
Baviera non hanno scuole proprie, dipendenti dai Vescovi. Gli alunni compiono i loro studi
di umanità per nove anni nei pubblici gGinnasi dello Stato. Per lo studio della
filosofia e della teologia essi debbono frequentare od una Università dello Stato, ove sia
eretta la fFacoltà
teologica, o i cosidetti Licei. Facoltà teologiche in Baviera trovansi istituite a
Monaco ed a Würzburg.
Il corpo dei professori, come tale, non ha nessuna dipendenza
dipende
dall'Ordinario, il quale, in caso d'insegnamento reprensibile, non può che
interdire
proibire
ai suoi alunni di frequentare le lezioni del relativo professore. Ciò è provato anche
dalle gravissime difficoltà e dalla viva lotta sostenuta dalla S. Sede e da
questa Nunziatura negli anni 1908-1913, sebbene il nell'ultimo periodo il Governo
bavarese fosse presieduto dallo stesso Conte Hertling, relativamente al caso del
sacerdote apostata professore Schnitzer. I Licei "sono scuole superiori per lo studio filosofico e teologico cattolico
ed hanno come 5r
tali soprattutto lo scopo di provvedere alla
formazione accademica dei chierici, i quali non frequentano una Università" (Disposizioni
organiche per i Licei bavaresi § 1). Essi sono quindi iIstitutigovernativi, eretti accanto ai Seminari clericali e che suppliscono le scuole di
filosofia e di teologia, le quali a norma del Concordato avrebbero dovuto essere erettefondate nei Seminari medesimi. Non godono della facoltà di conferire
i gradi accademici, di guisa che i Vescovi provvedono inviando a tal uopo i migliori alunni
in qualche Università. Se ne contano cinque in Baviera, ossia a Bamberga, a Dillingen
(diocesi di Augsburg), a Frisinga, a Passavia ed a Ratisbona.
Sebbene i detti Licei,
come si è accennato, siano destinati innanzi tutto alla formazione scientifica dei
sacerdoti, tuttavia anche studenti laici possono frequentarne il corso filosofico ed il
tempo da essi [in] ivi impiegato viene loro computato regolarmente (§ 31 degli
Statuti dei Licei – Novembre 1910). Gli Istituti medesimi, essendo governativi, non si
trovano sotto la dipendenza dei Vescovi; tutta-
5v
ciò nondimeno questi hanno esercitato finora su di essi una
più o meno larga influenza, e quindi venivano interrogati richiesti del loro parere
per la nomina dei professori, come pure erano interrogati per le disposizioni relative al
programma degli studi e dell'insegnamento, agli esami, alle ferie, ecc. e per l'erezione di
nuove cattedre.
Per ciò che riguarda in particolare la summenzionata nomina dei
professori, l'Episcopato della Baviera nel Memorandum diretto al Re in data del
20 Ottobre 1850 domandò che in esecuzione del Concordato venissero
dati dallo Stato i fondi necessari per erigere nei Seminari le scuole
[necessarie] destinate alla formazione dei chierici o che, almeno, i Licei
fossero dichiarati Istituti vescovili edche le scuole destinate alla
prepazione degpreparazione degli aspiranti allo Stato ecclesiastico fossero
indissolubilmente uniti ai Seminari, e che quindi le nomine dei
professori e dei maestri nelle scuole medesimenei medesimi venissero lasciate alla libera elezione dei Vescovi a
norma dell'art. V del Concordato stesso. Chiese inoltre che per la nomina dei
professori di teologia nelledelle Facoltà teologiche nelle Università fosse necessario il previo
parere e consenso dell'Autorità ecclesiastica.
Quantunque queste giustissime richieste
dell'Episcopato non ottenessero l'effetto voluto, 6r
tuttavia,
in virtù di ordine sovrano del 30 Marzo 1852 e per conseguente decisione ministeriale
dell'8 Aprile dello stesso anno, il Governo dichiarò che nella nomina dei professori
dei Licei avrebbe avuto riguardo ai desideri dei Vescovi; e tale assicurazione venne
ripetuta nella successiva decisione suprema del 9 Ottobre 1854, la quale anzi affermò
espressamente che essa valeva per tutti i professori dei Licei, e non solo per quelli di
teologia, e che anche per il conferimento delle cattedre di teologia nelle Università si
sarebbe dovuto richiedere
per ciascun candidato il parere dell'Ordinario circa la dottrina teologica e la condotta morale di ciascun
candidato.
Allorché poi al tempo del Kulturkampf la surriferita concessione venne
revocata con decisione ministeriale del 20 Novembre 1872, cominciò una violenta
campagna, specialmente nella stampa, la quale però non riuscì ad indurre il Governo a
cedere. Soltanto dopo il Memorandum dell'Episcopato bavarese in data del 14 Giugno
1888, nel quale esso pregava S. A. R. il Principe Reggente di Baviera "che in
occasione delle nomine degli insegnanti 6v
nei Licei e dei
professori di teologia nelle Università venissero dal R. Ministero di Stato comunicati
ai rispettivi Ordinari i nomi dei concorrenti o delle persone prese in considerazione e che
al parere degli Ordinari medesimi si desse il dovuto peso", fu di nuovo riconosciuto il
diritto dei Vescovi in proposito. Difatti nella risposta del 28 Marzo 1889 al suddetto
Memorandum il Ministro von Lutz dichiarò in nome del Sovrano che "nella nomina degli
insegnanti nei Licei si sarebbe avuto il maggior possibile riguardo ai pareri ed ai desideri
dei Vescovi" e che parimenti "nella collazione creazione "per il conferimento "per la
collazione delle cattedre di teologia nelle Università si prenderebbe, oltre al parere della
Facoltà teologica e del Senato dellea Università medesimea, alt anche quello del Vescovo per ciò che
riguarda la dottrina e la condotta morale del candidato". (1)
I professori dei Licei ricevono il loro stipendio dallo Stato,
come pure con mezzi da questo forniti si provvede al mantenimento degli Istituti stessi,
sebbene a tale scopo vengano impiegate anche le rendite, relativamente
7r
però assai piccole, di speciali fondazioni. Così, ad
esempio, a Bamberga la spesa annua per il Liceo di Bamberga ammonta (secondo la
Relazione di quell'(secondo la
rRelazione di quell'Archidiocesi) a circa 80.000 Marchi;
le rendite della fondazione importano poco più di 16.000 Marchi; i rimanenti
64.000 Marchi sono dati dallo Stato.
Negli ultimiIn tempi recenti venne spesso proposta, anzi
alcune volte richiesta tumultuosamente nella Camera dei Deputati la soppressione dei Licei,
i quali per la natura con loro contano pochi alunni; ma, poiché il Centro aveva allora la maggioranza, questi tentativi rimasero vani. Una tale
soppressione, qualora avesse a verificarsi, porrebbe i rispettivi Ordinari in gravissime
difficoltà, giacché mancano loro i mezzi per creare le corrispondenti cattedre nei
Seminari.
In una situazione eccezionalmente favorevoleeccezionale si trova il Liceo di Eichstätt., fondato nel 1838
col consenso del Re Ludovico I dal Cardinale Carlo Augusto di Reisach, allora
Vescovo di quella diocesi, e poi Arcivescovo di Monaco. Mentre, invero, gli altri
Licei bavaresi sono, come si è detto, iIstituti dello Stato, esso è invece vescovile e come tale sottostà
intieramente all'Ordinario, il quale sceglie e nomina i professori. Il Rettore
7v
del Seminario è al tempo stesso Rettore del Liceo. Le [annue] rendite provengono nella massima parte da fondazioni,
da beni immobili, da legati pii e donazioni, dalla Pia Unione di S. Williboldo, Patrono
della diocesi.; in parte però anche da sussidi del pubblico erario. Da
varioannitempo però anche il pubblico erario haconcorreso al
mantenimento del Liceo colla contribuzione di Marchi 20.000,annui, acquistando così un diritto di appro confermare le
nomine dei professori.
II. Nel resto della Germania, dopo gli abusi introdotti
dalla Pragmatica del 1818, la condizione dei Seminari venne regolata secondo le disposizioni
del Concilio Tridentino nelle ben note Bolle di circoscrizione De salute animarum del
1821 per la Prussia, Provida solersque del 1821 per la provincia ecclesiastica del
Reno superiore, Impensa Romanorum Pontificum del 1824 per l'Hannover e Ad dominici
gregis custodiam del 1827 parimenti per la provincia ecclesiastica del Reno
superiore. Malgrado ciò, continuarono gli arbitr le arbitrarie ingerenze
dell'autorità civile, le quali furono aggravate all'epoca del Kulturkampf
8r
dalle famose leggi di Maggio, in seguito però modificatemitigate
mercé le grazie alle sollecitudini del Sommo Pontefice Leone XIII.
Attualmente Finora quindi Attualmente quindigli alunni,
, raccolti
dapprima
inpiccoli Seminari (detti o
spesso
anche
Convitti),i candidati allo stato ecclesiasticodebbono dapprima compiere, raccolti in piccoli Seminari o
Convitti,debbono compiereper nove anni gli studi udi umanità in un pubblico Ginnasio
dello Stato ed ivi superare l'esame di maturità. Dopo di
ciò essi seguono il corso filosofico-teologico o in una Università dello Stato, ove siavi la
fFacoltà teologica, o in un Liceo governativo, ovvero in un iIstituto vescovile. SSimiliDettefFacoltà teologiche si trovano a
(oltre che, come si è detto, a Monaco ed a Würzburg nella Baviera) a
Tübingen (Württemberg)(per la diocesi di Rottenburg nel Württemberg), a Friburgo (Baden),
a Bonn (per l'Archidiocesi di Colonia), ed a Münster. ed a Breslavia.(1) I professori della facoltà
teologica vengono nominati dallo Stato, il quale però domanda previamente ilall'parere
od il consensodell'Ordinario
(2), come èse ha abbia eccezioni da opporre per ciò che concerne la dottrina e
la condotta dei singoli candidati, come è (2), come è avvenuto anche nei
mesi scorsi per a riguardoildel sac. prof. Ehrhard, chiamato alla cattedra di storia
ecclesiastica nell'Università di Bonn(3). Gli alunni,
che frequentano le dette Università, vivono in Seminari Seminari, chiamati
ordi-8v
nariamente anch'essiConvitti (cfr. le Relazioni di Rottenburg (1), Breslavia,
Friburgo), Rottenburg
(1)) o Collegi (cfr. la Relazione di Colonia e di Münster), mentre e, compiuto
detto corso, il menzionato corso accademico, passano infine l'ultimo anno nel Seminario propriamente detto
, chiamato o pratico
(indicato sovente col<l'>nome<appellativo> di pratico), ove
attendono soprattutto agliprincipalmente allo studio della teologia
pastorale e della s. liturgia e ad esercizi pratici di
sacre predicazione, di catechesi, ecc., e ricevono i sacri ordini. –
– L'insegnamento della filosofia nelle suddette Università non appartiene alla
facoltà teologica, ma alla facoltà filosofica laica [ein Wort unlesbar]
laica
laica;
tuttavia a norma degli statuti il Governo è
era sinora
obbligato a che in essa vi fosse
per i
a vantaggio dei
per i futuri studenti di teologia un professore
(laico)
di sicuri sentimenti cattolici, le cui lezioni possono essere fr del resto
frequentate anche da studenti laici. Nell'Università di Monaco tale cattedra di
filosofia è stata tenuta già dal Conte von Hertling, ed ora dal
dal
Prof. Baeumker,
buon cattolico, anch'egli laico,
noto per i "Contributi alla storia della filosofia del Medio Evo" (Beiträge zur
Geschichte der Philosophie des Mittelalters) da lui fondati e di cui sono stati
pubblicati già oltre cento fascicoli. Anche ai Colonia,
Vi è poi anche altresì nella stessa Facoltà, un professore cattolico di storia, che è
ora l'egregio Prof. Grauert. Anche ai
Seminaristi di Colonia, di Friburgo e di Münster la filosofia è insegnata
,
nell'Università come risulta dalle Relazioni dei rispettivi O anzidette, almeno in
parte da professori laici, senza dubbio di buono spirito, come
secondo che
attestano gli Ordinari stessi, ma non so quanto competenti per la preparazione alla
teologia. Senonché trattandosi di Università dello Stato, è difficile, altro
come se non
per non dire
impossibile, come si esprime
nota
l'Arcivescovo di Friburgo, altro rimedio se non di provvedere che
procurare che
il corso di filosofia i difetti di un detto
tale
corso di filosofia siano riparati con
buone
lezioni impartite nel Convitto.(Vedi foglio separato qui unito)
9r
(a capo) (a capo) L'insegnamento della filosofia nelle suddette
Università non appartiene alla Facoltà teologica, ma alla Facoltà filosofica laica;
tuttavia il Governo [sin] era sinora obbligato a che in essa vi fosse per i
futuri studenti di teologia un professore (laico) di sicuri sentimenti cattolici, le cui
lezioni possono essere del resto frequentate anche da studenti laici. Così è che ai
Seminaristi di Colonia, di Friburgo, di Münster, come risulta dalle rRelazioni
dei rispettivi Ordinari, la filosofia è insegnata, almeno in parte, da professori laici,
senza dubbio di buono spirito, secondo che attestano gli Ordinari stessi, ma non so
quanto competenti per la preparazione alla teologia. Senonché, trattandosi di Università
dello Stato, è difficile, per non dire impossibile, come nota l'Arcivescovo di Friburgo,
altro rimedio se non di procurare che i difetti di un tale corso di filosofia siano
riparati con buone lezioni impartite nel Convitto. – Anche per ciò che riguarda la
Baviera, nella risposta del R. Ministero di Stato in data
9v
del 29 Marzo 1889 al Memorandum dell'Episcopato, bavarese, il
Governo s'impegnò a che in ambedue le Università di Monaco e di Würzburg vi fosse, così
per la filosofia propriamente detta come per la storia, un professore (laico) di
sicura dottrina cattolica. Ed in re in realtà nella prima di esse,
ossia in Monaco, tale cattedra di filosofia è stata tenuta già dal defunto Conte
Hertling, ed ora dal Prof. Baeumker, buon cattolico, anch'egli laico, noto per i
"Contributi allo studio della filosofia nel Medio Evo" (Beiträge zur Geschichte der
Philosophie des Mittelalters) da lui fondati e di cui sono stati pubblicati già
oltre cento fascicoli. Insegnante cattolico per la storia della stessa Facoltà
filosofica di Monaco è ora l'egregio Prof. Grauert.
8v
Per la diocesi di Ermland o Warmia l'Istituto, fondato già nel 1567 in Braunsberg dal Cardinale Stanislao Hosius (donde il nome di Hosianum,
che esso porta anche al presente), è considerato come Liceo governativo, titolo che
nel 1913 venne mutato in quello di Accademia. Esso, al pari dei Licei bavaresi, non
ha la facoltàil diritto di conferire i gradi accademici, riservatao esclusivamente alle
Facoltà universitarie. Il Seminario clericale della diocesi funge anche da cConvitto per gli studenti
di filosofia e di teologia nell'Accademia.
Finalmente vi sono iIstituti
d'insegna-10r
mento filosofico-teologico puramente vescovili
nelle diocesi di Culma (con residenza in Pelplin), Fulda (ove sono educati anche gli alunni
della diocesi di Limburgo, eccetto l'ultimo anno di Seminario pratico), Magonza,
Treviri e Paderborn e Treviri. (ove vi è un'Accademia vescovil
vescovile l'Istituto porta il nome di Accademia) e Treviri. − Senonché anche questi Istituti vescovili soggiacevano sinora alla soprintendenza
dello Stato, dell'aAutorità civile, cui dovevano esser presentati gli
statuti, il programma degli studi, i nomi dei rettori e dei professori, ecc.
Per la Sassonia (Vicariato Apostolico) gli aspiranti allo stato
ecclesiastico vengono educati nel Seminario venedico (Wendisches Seminar) in
Praga, fondato nel Secolo XIVIII, ove seguono gli studi di umanità
[in] un frequentano prima un pubblico gGinnasio e poi gli
studi il corso filosofico-teologico la fFacoltà teologica nella
Università tedesca di Praga. Ora però, a causa delle mutate condizioni, quel Vicario
Apostolico Mons. Löbmann pensa di trasferire il detto Seminario in territorio
germanico, e poiché non sarebbe opportuno di farlo nella Sassonia stessa, ove non
[vi] esiste alcun gGinnasio cattolico, ed anzi gl'insegnanti sono
generalmente protestanti, ostili alla Chiesa, cattolica, egli penserebbe
alla vicina diocesi di Breslavia, nella quale gli alunni avrebbero anche la facilità
d'imparare la lingua polacca, cosa assai utile per la cura delle anime in Sassonia, ove
trovansi tuttora numerosi polacchi. (1) Nota
La
recente rivoluzione in Germania non ha – fino ad oggi – portato alcun mutamenti per
ciò che riguarda la cost i Seminari. Anzi nellasecondo la recentenuova cCostituzione dell'Impero (Reichs
(v
Verfassung
)des deutschen Reichs) sono espressamente conservate le fFacoltà teologiche nelle scuole superiori
dello Stato (art. 149 capov. 3º). Ciò nondimeno, non è del tutto
escluso che una minor dipendenza dalle Autorità civili possa forse raggiungersi col
nuovo ordinamento della cosa pubblica, ed in tal senso, malgrado i molti e gravissimi
ostacoli, cercherò cercherò di adoperarmi specialmente in occasione delle già
iniziate trattative col Governo bavarese, sull'esito delle quali sarà mio dovere
d'informare a suo tempo l'E. V.
Venendo ora a parlare in modo specialespeciale particolare delle più volte menzionate Relazioni, che con questo stesso corriere compio il dovere
di trasmettere all'E. V. (disposte secondo l'ordine alfabetico del nome delle diocesi),
parmi anzitutto necessario di notarerilevare che esse nella massima parte sono state redatte
10v
anteriormente all'entrata in vigore del nuovo Codice; non
potrebbe quindi attribuirsi a colpa, se, ad esempio, in vari punti (ad esempio, in
ciòperin ciò che concerne il numero degli anni per il corso filosofico e
teologico) non corrispondono in tutto alle prescrizioni del Codice medesimo.medesimo (21).
11r
Se non m'inganno,In particolare, sono due, a mio umile
avviso,i punticome ho già accennato, i punti, chedelle r
Relazioni anzidette, i
quali meritano specialissimaprincipalmente attenzione: la formazione spirituale e la
scientifica.
1ºI) La prima, ossia la formazione spirituale, viene toccata
principalmente nei nn.§§ 13 e 21.
Nel n.§ 13 si parla del Direttore spirituale. A questo riguardo è da
notare come (secondo che risulta anche dalle Relazioni dei Vescovi) fino a
questi ultimi tempi nella maggiormassima parte dei Seminari clericali della Germania il Rettore era fino ad oraè anche Direttore spirituale, il qua sebbene, però,
secondo le prescrizioni vigenti, non fossesia altresì Confessore. L'esperienza, come si afferma
espressamente in alcune delle Relazioni medesime (cfr. Paderborn e Eichstätt), sembra che
abbiaavrebbe dimostrato la utilità di un tale uso. Devesi tuttavia rilevare che a Bamberga sentesi
si senteil bisogno di chiamare a quell'ufficio nel nuovo Seminario un Padre
della Compagnia di Gesù e che un
eguale tale provvedimento è stato già fissato anche
dalldal Vescovo di Spira. Anche a Ratisbona
(come pure a Passavia ed a Fulda)quel difficile ed importante posto è tenuto da un<o> Padre delladei Padri della medesima Compa-
11v
gnia, i quali
(secondo quanto mi è stato riferito)lo avevano già un tempo altresì a Colonia ed a Magonza.
IlCiò nondimeno, il metodo di cumulare l'ufficio di rettore con quello
di direttore spirituale sembra [la] sembra, in primo luogo, men conforme colla
disposizione del Can. 1358 del Codice. Inoltre, se il rettore hapossiede le qualità richieste, vi sarà bensì
il vantaggio di avere piùmaggiore unità ed efficacia di governo, e resterà evitato il
pericolo di attriti fra esso ed il direttore spirituale e di gelosia del clero contro di
questo. Ma se il rettore non è adatto per la direzione spirituale o se, come spesso accade,
egli ricopre altre più cospicue cariche, sarà assolutamente necessario per il buon andamento
del Seminario di chiamare all'ufficio di direttore spirituale un altro sacerdote secolare o
regolare. Del resto, ogni riforma di un seminario dovrà cominciare dalla scelta di un
direttore spirituale veramente idoneo. È perciò consolante il constatare
che, secondo quanto mi risulta da particolari informazioni, recentemente varie diocesi
hanno chiesto ed ottenuto come direttori spirituali Padri della Compagnia di Gesù, i
quali in seguito a ciò già si trovano esercitano tale ufficio nei Seminari o
Convitti di Augsburg, Bamberga, Colonia, Bonn (Archidiocesi di Colonia), Fulda, Magonza,
Passavia, Regensburg (ove si trovava già in passato), Spira e Treviri. Anche in
Paderborn vi è un Padre della sullodata Compagnia, [ma] però non come direttore
spirituale propriamente detto, ma sibbene quale confessore e consigliere. –
A Würzburg "da tempo immemorialeimmemorabile" non il rettore, ma il vice-rettore funge da direttore
spirituale.; nell'Nell'Archidiocesi di Monaco-Frisinga uno dei sacerdoti
prefetti ne disimpegna adempie le principali funzioni.Potrebbe
forseanche questo essere un espediente per risolvere tale questione e per
evitare gl'inconvenienti
verificaderivati talvolta
12r
dalla presenza di un religioso nel Seminario.
A Bamberga il vice-rettore del piccolo Seminario sente
ascoltain parte le confessioni degli alunni. Sembrerebbe
Parrebbeche la proibizione fatta al rettore (can. 891) si estenda anche al
vice-direttore. – Ivi pure non sembra che
vi sia l'usonel Seminario minore vi sia l'uso della confessione settimanale e
degli esercizi spirituali annui, come si raccomanda nel can. 1367.
Un direttore spirituale speciale manca in tutti i Seminari di ColoniaUn direttore spirituale speciale manca in tutti i Seminari di
Colonia ed in quello di Osnabrück. In quest'ultima diocesi [è] non vi è che un Seminario maggiore pratico, nel quale gli alunni,
dopo aver compiuto gli studi filosofici e teologici in Istituti di altre diocesi, sono
istruiti nelle sacre cerimonie, nel canto liturgico e nella teologia pastorale (n.
32-35).
È da notarsi specialmenteosservare inoltre che in quest'ultimanellae diocesi di Osnabrück, come
pure in quella di Hildesheim, di Limburgo, di Osnabrück e
di Spira il Vescovo ha i suoi seminaristi 12v
presso di sé
soltanto nell'ultimo anno (del Seminario cosidetto pratico)
per la teologia pastorale, mentre che per gli altri studi di filosofia e di teologia
i Semi gli alunni di Limburgo (come si è già più sopra [ein Wort
unlesbar] indicato) sono inviati nell'[egregio] Seminario di
Fulda, quelli di Osnabrück e di Spira qua e là (ad Innsbrück od in qualche altra
facoltà teologica della Germania), e quelli di Hildesheim, frequentano
l'Università di Münster, vivendo in case secolari.
deve
i giovani sonomandarli
tiqua e là e spesso vivono in case secolari. In quasi tutte le
summenzionate diocesi sono stati fatti tentativi e piani, rimasti però
sinora infruttuosi, per la fondazione di un proprio Seminario coll'intero corso
filosofico e teologico. Non vi è dubbio che la questione dovrebbe essere,
al momento opportuno, nuovamente proposta
, al
l'
momento opportuno
occasionealla considerazionecon ogni energia e costanzadeai rispettivi Ordinari, ma temodubitoassai che il momentole circostanze presenti colle sueloro eccezionali difficoltà
(la dio Spira (Spira si trova persino sotto l'occupazione dell'Intesa) e
miserie anche economiche non sianoille più adatto
epropizie per condurre a buon termine un tale disegno. Inoltre occorre pure tener presente (sebbene sia questa una considerazione di
secondaria importanza) che il Seminario di [de] Fulda della diocesi
di Fulda (la quale per la estensione del territorio è una delle più grandi, ma per il
numero dei cattolici è una delle più piccole della Germania) risentirebbe assai grave
danno, se venisse a perdere i Seminaristi di Limburgo. Una speci particolare
raccomandazione è stata poi da me infine posta nel detto progetto
d'Istruzione per assicurare nel miglior modo possibile la soda formazione
ecclesiastica degli alunni, i quali, raccolti nei Collegi o Convitti, frequentano i
corsi filosofici e tel teologici nelle Università o Licei dello Stato, − in
adempimento altresì delle Istruzioni riservate dell'E. V. a Mons. Aversa di
f. m. (n. 5).
II) Per ciò che riguarda la formazione scientifica sembrano meritare speciale
attenzione i seguenti punti:
a) Molto a desiderare lascia generalmente lo studio della
filosofia.
(in alcuni luoghi, come a Würzburg, per aperta confessione dello stesso Vescovo).Assai opportunamente quindi cotesta S. Compagnia ha prescritto
l'osservanza del can. 1365 § 1 circa il biennio di filosofia, che, malgrado le
innegabili gravissime difficoltà, è
13r
Per ciò
1º) 1º) L'istruzione ginnasiale del Clero in Germania è (o certo
così era
era è stata almeno finora) notevolmente più ampia che in molti altri paesi,
essendo ivi prescritti prima dell'Università nove anni di Ginnasio, prima
precedutoi alla sua lor volta da quattro o cinque anni di scuola
elementare assai bene organizzata. Né potrebbero negarsi i che non lievi
vantaggi che sonson derivanoti al Clero medesimo derivano
dall'essere obbligato a seguire fino all'Università lo stesso corso di studi coi
futuri medici, avvocati ed altri professionistai. Nessuno di costoro, infatti,
può riguarderàare il sacerdote poi in seguito come
a sé inferiore in materia fatto di cultura, istruzione; anzi essi
ricorderanno che di regola che i futuri teologi, loro condiscepoli erano
di cui furono condiscepoli nei corsi ginnasiali, [son] erano a loro superiori per
ingegno e diligenza. Quindi il prestigio e la posizione sociale ed il prestigio
del Clero specialmente di fronte alle classi colte è generalmente in Germania
sup più alta altao, specialmente massime di fronte alle
classi colte, che che in molte altre Nazioni. Ne risulta inoltre segue
altresì che i seminaristi in Germania arrivano agli studi di filosofia e di teologia in
età più matura e con una preparazione ed una cultura più larga e soda nella matematica,
13v
fisica, scienze naturali, filologia e
storia.
Ciò trovo confermato in una recente lettera
di Mons. Vescovo di Paderborn, in data del 1º Agosto scorso, nella quale
quell'egregio Prelato mi scriveva, esponevami, tra l'altro:, le seguenti
considerazioni (che ho l'onore di trascrivere qui appresso, traducendole dal tedesco):
"L'istruzione ed educazione degli aspiranti allo stato ecclesiastico in Germania,
paragonata a quella delle altre Nazioni, presenta a mio avviso parecchi vantaggi, come
pure senza dubbio vari difetti. Uno dei detti vantaggi consiste, nelle attuali
circostanze, in ciò che essi di regola frequentano dapprima per quattro o cinque anni le
scuole pubbliche elementari, e poi per nove anni i gGinnasi dello Stato. Hanno
quindi in media l'età di venti anni, allorché, finito il Ginnasio coll'attestato di
maturità, si decidono per lo stato ecclesiastico e si dedicano agli studi di filosofia e
di teologia. Il fatto che essi compiano in tal guisa i loro studi insieme ai giovani, i
quali abbracciano altre carriere, aveva sinora soltanto buoni effetti, specialmente
nelle regioni cattoliche, ove le scuole erano penetrate da vero spirito religioso. Il
futuro sacerdote, grazie al contatto coi suoi condiscepoli laici, acquistava fin dalla
gioventù 14r
la conoscenza della mentalità e dei sentimenti
delle più diverse classi sociali, necessaria per esercitare con profitto il sacro
ministero. Inoltre – ciò che in Germania è di grande importanza per la stima e la
considerazione verso il ceto ecclesiastico – era in tal modo riconosciuto senz'altro dai
cosiddetti circoli colti che egli possedeva, oltre la scienza teologica, anche una buona
cultura generale".
2º)
2º) D'altra parte, Dall'altro canto, però, gli studi ecclesiastici in Germania
hanno l'incontestabile e grave difetto che in essi (come ho già accennato) si dà troppo
peso e troppo troppo tempo alla parte positiva e storica e si trascura non poco
la parte il lato razionale e speculativao. Si esige moltissimo negli
esami per la storia ecclesiastica, la patrologia, la parte storica e letteraria degli
studi biblici, di maniera che difficilmente un alunno del Seminario Romano,
dell'Università Gregoriana o del Collegio Angelico sarebbe in grado di superare gli
esami su queste discipline in un Istituto tedesco. Viceversa però i Seminaristi della
Germania sarebbero assai inferiori nella filosofia e nella teologia speculativa o
scolastica.
3º)
3º) In special modo molto lascia ge-14v
neralmente a
desiderare lo studio della filosofia (in alcuni luoghi, come a Würzburg), per
aperta confessione dello stesso Vescovo). Assai opportunamente quindi cotesta
S. Congregazione ha prescritto l'osservanza del can. 1365 § 1 circa il
biennio di filosofia, che malgrado le innegabili gravissime difficoltà, è stato già
lodevolmente introdotto da alcuni Vescovi, ad esempio dal sullodato Vescovo da
quello di Paderborn, il quale nella succitata lettera così proseguiva:
15r
(1) Credo opportuno riprodurre qui appresso, tradotto dal tedesco, il brano della
succitata lettera del Revmo Mons. Vescovo di Paderborn relativa a questo punto:
"Il programma degli studi nei Ginnasi della Germania è più ampio che ne in quelli
dell'estero. Esso comprende altresì una parte delle materie d'insegnamento, riservate
nei paesi latini al Liceo, di guisa che può dirsi che i licenziati dai Ginnasi hanno già
compiuto più o meno lo studio delle "philosophiae rationalis affines disciplinae"
indicate nel can. 1365 § 1. A ciò deve attribuirsi, se per lungo tempo nel
programma di studi ndei Seminari (Accademie, Facoltà,
Licei) è stato attribuito un solo anno alla filosofia e se in esso l'insegnamento era
limitato alla logica, critica, filosofia psicologia razionale e metafisica, oltre
ad un compendio della storia della filosofia... Ad ogni modo il breve ed incompleto
studio della filosofia da parte dei chierici in Germania era ed è un punto assai
molto debole. E' stato quindi ass assai [bene] utile specialmente per la
Germania che il Codice di diritto cano-15v
nico
[esig] abbia categoricamente prescritto almeno due anni per il corso filosofico e
che la Sacra Congregazione dei Seminari e delle Università degli Studi, come risulta da
una lettera di Vostra Eccellenza a Mons. Arcivescovo di Monaco e Frisinga, abbia
energicamente insistito per l'osservanza di tale prescrizione. Nella Conferenza
vescovile di Fulda dello scorso anno 1918, dopo ampia discussione del can. 1365
§ 1, i Vescovi manifestarono la unanime convinzione che si mostrarono
unanimemente convinti della necessità di perfezionare il corso filosofico per i chierici
ed io l'ho già, nella mia diocesi esteso fin dalla Pasqua del corrente anno,
esteso nella mia diocesi al tempo prescritto … fin da Pasqua del corrente
anno ... Nella medesima Conferenza fu bensì da alcuni Prelati affermato che
un anno e mezzo di studio in Germania equivale a due anni in Roma, poiché giacché
qui le vacanze durano più a lungo e gli studenti in in Germania intraprendono con
una miglior preparazione il corso filosofico. Ma ambedue queste ragioni non mi sembrano
solide. La dif-16r
ferenza nella durata delle ferie non è
così importante, come sembra in apparenza. Quanto poi alla miglior preparazione degli
studenti d tedeschi, prima dello studio della filosofia, essa parmi
essa molto discutibile per l'avvenire in Germania, ove si vengono
vienevengono elaborando prepara
no
progetti ogni sorta di progetti radicali di riforma del Ginnasio, nel quale si
curavano già sinora con preferenza le lingue antiche. Agli ecclesiastici in
Germania, più che in qualsiasi altro luogo, è necessaria una più lunga e più profonda
formazione teolo filosofica. Invero la filosofia "tedesca", come si possono
sempre chiamare i vari sistemi succedentisi che l'uno all'altro, si
succedono, è stata ognora in iaspra opposizione colla "philosophia
perennis" e quindi anche colla teologia. E precisamente oggi la gioventù studiosa delle
Università si accalca in gran numero intorno alle cattedre di questa filosofia
anticristiana. Anche nelle scuole medie, ma e soprattutto negli Istituti per la
formazione dei maestri e ldelle maestre, si insegna alla gioventù ad attingere
alle fonti corro corrotte della filosofia del tempo. In queste tali
circostanze, se gli ecclesiastici non saranno
16v
possederanno acquisteranno una buona cultura filosofica, perderanno sempre più
d'influenza nei
ne nei circoli intellettuali.
"Di fronte a questoa esigenza necessità di una profonda
formazione filosofica del clero, ai non possono ammettersi come insuperabili le
difficoltà estrinseche realmente esistenti in varie diocesi, ad esempio per ciò che
riguarda provvedere i necessari professori, ecc. Ma certamente occorre
riconoscere che là, ove i chierici devono compiere il loro corso di filosofia e di
teologia nelle Università o nei Licei dello Stato, agli Ordinari riuscirà ben più
difficile l' di attuare i desiderati perfezionamenti nello studio filos
della filosofia tomistica, che non in quelle diocesi in cui vi sono Seminari
meramente (Accademie, Facoltà, Licei) puramente vescovili".
È inoltre da osservare che in molti non pochi Seminari e Facoltà
universitarie s'insegna piuttosto la storia della filosofia che la filosofia stessa.
Quanto alla sostanza dell'insegnamento Alcuni professori fanno
impiegano, pur coll'intenzione di combatterli, molte 17r
lezioni sui sugli erronei sistemi filosofici moderni e poche sulla scolastica, e
la conseguenza ne è che i giovani conoscono meg alla fine del corso conoscono
molto meglio quelli che questa. – Quanto poi alla sostanza dell'insegnamento occorre
inculcare con costanza il can. 1366 § 2 circa il metodo, la dottrina ed i
principi dell'Angelico Dottore.
4º) Per ciò Per ciò che concerne il corso teologico, devesi
rilevare che dei quattro anni ad esso assegnati, se non in tutti, almeno in
molti
, nella maggior parte degli Istituti della Germania, soltanto tre rimangono di
fatto dedicati agli studi teologici propriamente detti, mentre l'ultimo (come si
è già accennato detto) è generalmente consacrato alla teologia pastorale ed alla
immediata preparazione pratica a per l'esercizio del sacro ministero,.
come confessione, predicazione, catechismo, ecc. Sotto il questo punto di
vista, di questa preparazione, i Seminari della Germania sono senza dubbio
superiori e potrebbero servire di modello a quelli di molti altri paesi; ma da ciò
deriva pure che in realtà soltanto tre anni rimangono dedicati agli studi teologici
propriamente detti ed apparisce pure altresì per conseguenza manifesto quanto sia
importante 17v
un retto ordinamento degli studi medesimi,
affinché gli alunni possano conseguire in un quel tempo così ristretto
abbastanza ristretto la necessaria cultura teologica.
L'insegnamento della teologia dogmatica, oppresso dalle materie positive, non potrà
essere migliorato, se non si ottiene che, da un lato, si premetta (come si è già
osservato esposto
detto) una migliore formazione filosofica e, dall'altro, si consacri maggior
tempo alla parte speculativa o scolastica della teologia medesima. Senza di questo lo
studio della dogmatica si riduce ad un esercizio di memoria, e le dimostrazioni
apologetiche non possono essere sufficientemente comprese ed approfondite. Ora invece è
di somma importanza [per] che che il clero in Germania, [sia]
così sia a tutela della sua fede personale, massime nella presente colluvie
di cattive letture, come che per la sua attività apostolica, soprattutto nel ceto
degli studiosi, acquisti una piena piena intelligenza ed una intima e
convinzione della forza di quella catena di prove apologetiche, la quale dall'esistenza
di Dio conduce alla divina istituzione della Santa Chiesa. Come, infatti,
altrimenti potrà esso altrimenti rispondere alle accuse rivolte continuamente
contro i cattolici nelle Università della Germania sulla mancanza di
Voraussetzungslosigkeit, sulla dogmatische Gebundenheit dei cattolici,
vale a dire sui pretesi vincoli e pregiudizi dogmatici, che da cui son
legati ed impediti nel lavoro e nellae ricercahe scientifiche? contro
la
sulla
mancanza di base scientifica (Voraussetzungslosigkeit) della loro fede
ca
,
e
sui loro
pregiudizi
vincoli
dogmatici (dogmatische Gebundenheit)
, da cui i cattolici trovansi
sono
legati ed impediti nel loro lavoro e nelle loro ricerche scientifiche?
dei cattolici?
Come troverà esso prontamente contro
simili attacchi il πρώτου ψεύδος degli avversari?
18r
stato già lodevolmente introdotto da alcuni Vescovi, ad esempio da
quello di Paderborn, secondo che egli stesso mi ha comunicato con lettera del
1º Agosto scorso(1). Inoltre in molti Seminari e Facoltà universitarie s'insegna
piuttosto la storia della filosofia che la filosofia stessa. – Quanto alla sostanza
dell'insegnamento medesimo, occorre con costanza inculcare il can. 1366 § 2
circa il metodo, la dottrina ed i principi dell'Angelico Dottore.
Ai Seminaristi di Colonia, di Friburgo e di Münster la filosofia è
insegnata da professori laici, senza dubbio di buono spirito, come attestano i
relativi Ordinari, ma non so se competenti per la preparazione alla
teologia.
L'insegnamento della teologia dogmatica,
oppresso dalle materie positive, non potrà essere migliorato, se non si ottiene
che
, da un lato,si premetta
, come si è già detto,una più conveniente formazione filosofica e
, dall'altro,si consacri maggior tempo alla parte speculativa o scolastica della
teologia medesima. Senza di questo lo studio della teologia dogmatica si riduce ad un
esercizio di memoria, e le dimostrazioni apologetiche non possono essere
sufficientemente comprese ed approfondite. Da ciò nella presente colluvie di cattive
letture, dubbi contro la fede ed al bollire delle passioni, apostasie.
Poiché,Siccome poi, d'altra parte, sarebbe assai
18v
difficile di introdurre in Germania una diminuzione delle
ore destinate alle discipline positive, bibliche e pratiche
del corso teologico, sembra che, affineal solo scopo di guadagnar tempo a favore della teologia dogmatica,
potrebbe permettersi che alcune materie, le quali o sono più o meno affini
co<a>lle<a> filosofia (per es., l'apologetica, la pedagogia,
ecc.) o sono soltanto propedeutiche ed accessorie (come la
patrologia, l'archeologia) possano essere compre insegnate durante il
biennio di filosofia. Ciò tanto più, perché le materie, chein quanto che le discipline, l che in altre regioni, ad es., a Roma, sono insegnate durante il
ap sono appartengono al corso filosofico (per es., la fisica, la chimica,
la matematica, ecc.), in Germania sono già state
almeno in gran parte compiute nel Ginnasio, di guisa che (ad eccezione però dei
Licei bavaresi) non vengono più insegnate nel menzionato corso filosofico,
biennio, durante il quale, rimane
rrebbe
quindi un tempo specialmente se esteso, come di dovere, ad un biennio, rimarrebbe
quindi temporimane nel
menzionatobiennio
anzidetto sufficiente
untempo sufficiente al fine anzidettoanzidetto. Un tale uso è già praticato in alcune diocesi,(ad esempio in quella di Fulda., come dirò meglio qui appresso).
5º) Nel suddetto progetto di Istruzione è nuovamente
inculcato anche l'obbligo del quadriennio teologico a norma del
Codice (can. 1365 § 2 ), sebbene la introduzione del medesimo presenti,
19r
particolarmente in alcune diocesi, assai gravi difficoltà. Così, ad esempio, <Così, ad esempio, mi
scrive> il <mi scrive> Mons. Vescovo di Fulda, <Mons.
Vescovo di Fulda <(il quale <in Roma> ha fatto i suoi studi
<è stato alunno alunno> del Collegio Germanico)><(il quale è
stato in Roma alunno del Collegio Germanico)> in una sua recente lettera in data del
15 Ottobre scorso, di cui ho l'onore di riportare qui appresso il seguente brano
tradotto dal tedesco: "Nel Seminario del 15 ottobre p. p.> nel cui Seminario
sono pure è pur <pur> attuato il biennio di filosofia, nel modo sua
sopra accennato, in una sua <recente> lettera del 15 Ottobre
p. p.:, dopo aver accennato al modo di Fu "In questo Seminario vi sono già fin
dal 1914, anzi anche prima, due anni di filosofia. In detto corso si compionoinsegnano pure, in parte o com intieramente, alcune materie
teologiche più facili o propedeutiche, giacché le altre discipline, che le quali, ad
es. in Roma nell'Università Gregoriana, si trattanosono comprese nella filosofia o nella teologia (come fisica,
chimica, meccanica, matematica, lingue grecoa edebraicoa) si studiano
invece nel Ginnasio. Altrimenti collala sola filosofia propriamente detta non si occuperebbe
sarebbe sufficiente per occupare tutto il tempo. In tal guisa la materia propriamente
teologica (specialmente dogmatica e morale) può essere ben trattata nei tre anni del
di teologia, specialmente se la filosofia è fatta come qui in Fulda; ciò che non è invece
possibile nelle Università della Germania. 19v
L'introdurre
però ora i quattro anni di teologia è per me cosa inattuabile,
giacché 1º) ilnel Seminario non offre alcun locale
ha vi è posto per un altro corso; 2º) non vi sono mezzi per sostenere
spese maggiori,più elevate, soprattutto negli nel difficilissimo momento
attuale; 3º) la mancanza di sacerdoti è assai grande, e minaccia di
venire divenire anche maggiore; 4º) un corso filosofico-teologico di sei
anni sgomenterà ed allontanerà molti dall'abbracciare lo stato maggior ecclesiastico,
come ho appreso già da diverse parti. Io debbo aver le più vive preoccupazioni, se non posso
disporre di un numero sufficiente di sacerdoti. Il nostro popolo, anche il cattolico, ha perduto molto del suo spirito. Varie comunità parrocchialipopolazioni mi hanno minacciato di non assistere più la domenica
alle sacre funzioni nella chiesa parrocchiale, se non hanno un sacerdote sul luogo. Crede
EllaVostra Eccellenza che la S. Congregazione dei Seminari, in
vista di così gravi motivi (poiché corre pericolo la salute delle anime), approverà il modo
seguito sinora? I professori di filosofia, i quali sono ben formati nella Scolastica,
sapranno qui certamente corrispondere 20r
ai voleri ed
all'attesa della S. Congregazione. Ho dato già ordine che sia fatto maggior uso della
lingua latina e che si tengano le dispute settimanali, come in Roma". – L'E. V.
giudicherà, se e come convenga tener conto delle surriferite osservazioni dell'ottimo Mons. Schmitt.
(a capo)
Un difetto di non pochi
alcuni
professori in Germania consiste in ciò che essi impiegano troppo troppo tempo in
dotte introduzioni o prolegomeni,
ovvero in questioni acces
spesso puramente storici,
ovvero in questioni accessorie,
e soltanto alla fine insegnano
, ma insufficientemente, la materia stessa. qualche cosa della dottrina
stessa.
;
invero prendono a trattare dettagliatamente una questione accessoria, per esempio, il
professore, che deve spiegare il trattato de Gratia, occupa la massima parte
delle sue lezioni ad esporre, da un punto di vista prevalentemente storico, la
dottrina di S. Agostino. Sovente
Talora
anche si
se ne
insegna agli alunni solamente una parte
,
della materia, ad esempio nella filosofia la psicologia e la logica, omettendo compl
del tutto l'Ontologia, la cosmologia, la teodicea e l'etica. Occorre quindi, a mio
subordinato avviso
parere
, insistere perché tutti i Seminaristi facciano un corso completo di filosofia e di
teologia dogmatica. – Simili difetti
deficienze
si riscontrano non di rado
anche
nell'insegnamento della Teologia morale.
6º) Per ciò che riguarda la S. Scrittura, mi permetto di richiamarmi al mio rispettoso Rapporto N. 12415 in data del 25 Marzo
scorso, ove trattai espressamente la importante e grave questione dello stato degli studi
biblici in Germania.
7º) PerQuanto agli alunni, i quali seguono il corso d i corsi di
"specializzazione" o "Seminari" nelle Università, (ad es., per la esegesi,
la storia ecclesiastica, la patrologia, l'archeologia cristiana, ecc.),sia durante che dopo il corso teologico, vi è pericolo che, affine di dedicarsi attendere a detti studi, essi trascurino
almeno in parte il corso, comune a tutti, di filosofia e di teologia dogmatica.<,
e che quindi si> Nella Sarebbe quindi <opportuno>, a mio umile
avviso, di toccare nella Istru futura Istruzione <diano poi all'insegnamento od
al lavoro scientifico> questo punto ass Ad imp <senza la necessaria formazione
filosofica e teologica, trovandosi così esposti a cadere nei più gravi errori ed a trattare
le [suddette] summenzionate discipline al<la> modo <maniera> dei
protestanti e dei razionalisti.> colle tristi <e ben note>
conseguenze<.> <ben note a cotesta
S. Congregazione.> Sarebbe quindi importante, a mio umile avviso, di di
cercare di porre rimedio a tale inconveniente, eovviare a questo male, e perciò ho toccato a qu
espressamente talquesto punto nel progetto di Istruzione. 20v
8º) Dalle Relazioni dei Vescovi risulta pure che quasi dovunque l'insegnamento
della filosofia e della teologia si fa in tedesco. Per quanto desiderabile sia possa
essere l'introduzione dell'uso della lingua latina, sembrami tuttavia,
dopochematura riflessione, che l'imporne subito e senz'altro l'obbligo
costerebbe a incontrerebbe difficoltà gravissime, e forse anche insormontabili.
Non essendovi stata, infatti, sinora in Germania, l'abitudine di parlare inllatino, farebbero quasi generalmente difetto i
professori, i quali posseggano quella lingua in modo da potersene servire nelle loro
lezioni. D'altra parte, essendo poiché negli studi di
umanitànelle scuole medie lo studio del latino (ben più
difficile per i tedeschi, che non per gl'italiani, gli spagnuoli, ecc.) è sempre
piùmaggiormente negletto, nemmeno gli alunni sarebbero ora in grado di seguire con profitto un corso tenuto in detta
lingua (1). Temo quindi che l'i E' perciò che nel progetto d'Istruzione,
sottomesso all'E. V., mi son visto costretto limitato dovuto limitare a
preparare il terreno per il futurol'avvenire, 1ºa) prescrivendo che niuno sia ammesso agli studi filosofici
e teologici, senza aver prima studiato regolarmente e diligentemente
la lingua latina e 2ºb) lodando quei Seminari (in verità non vi è, per
quanto io sappia, che Fulda), ove l'insegna-21v
mento
si fa, almeno in parte, nella summenzionata lingua, ed ovee nei quali si tengono purealtresì le dispute scolastiche anche in
forma sillogistica, ed esprimendo il desiderio che tale uso possa
estendersisi estenda
anche a pure agli altri iIstituti filosofici e teologici. Il che potrà raggiungersi soltanto,
chese i Vescovi invieranno scelti alunni a studiare nelle
Università,,
in cui,come(come ad esempioain Roma), ove si adopera la lingua
latina.
9º) Ora che, in seguito alla rivoluzione, la Chiesa ha pur
troppo perduto in Germania il l'antico diritto d'ispezione sulle scuole, è
divenuto tanto più importante e delicato l'insegnamento della religione nelle medesime.
Sembra quindi necessario che gli alunni dei Seminari siano preparati con particolar cura
a quell'ufficio, anche mediante una conveniente conoscenza dei principi di pedagogia, la
trascuranza dei quali è stata causa in passato di non pochi attacchi del ceto dei
maestri contro il alcuni membri del clero. In vista di ciò, nel progetto e
sebbene la cosa sia già in molti Seminari convenientemente regolata, nel progetto
d'Istruzione trovasi una raccomandazione a tale riguardo, come pure per ciò
che concerne le indispensabili e sane nozioni circa la questione sociale, le
associazioni specialmente operaie, ecc.
10º) Per ciò
che concerne, infine,si riferisce all'istituzione di scuole interne proprie nei
piccoli Seminari, raccomandata dall'E. V. nelle prelodate Istruzioni al compianto Mons.
Aversa (n. 4), era finora stabilito per legge civile, come attestano del resto anche, fra le altre, le Relazioni dell'Arcivescovo di Friburgo
(n. 30), dell'Emo Arcivescovo di Colonia e dei Vescovi di Magonza e di Würzburg
(n. 32), che gli alunni dei Seminari frequentasserodovessero frequentare i pubblici gGinnasi per gli studi di umanità. Conviene
anche aggiungere che i Vescovi si mostravano sino a questi ultimi
tempi soddisfatti di tale insegnamento. Così,, come risulta, ad esempio, si esprime in
propositodal brano sopra riportatoil [sic] zelante della lettera
di Mons. Vescovo di Paderborn nella già citata
21v
letterain data del 1º Agosto scorso.:"L'istruzionee
dl'educazione degli aspiranti allo stato ecclesiastico in Germania,
paragonata a quelle
adelle altre Nazioni, hanno
presentato
no
aa mio avviso vari
parecchivantaggi, come pure senza dubbio vari difetti. Uno dei detti
vantaggi consiste, nelle attuali circostanze, in ciò che essi seguono di regola
frequentanodapprima per quattro o cinque anni le scuole pubbliche elementari, e
poi per nove anni
il ginnai ginnasi dello Stato. Hanno quindi in media l'età di venti anni,
allorché
, finitolasciano il Ginnasio coll'attestato di maturità, si decidono per lo
stato ecclesiastico e si dedicano agli studi di filosofia e di teologia. Il fatto che
essi hanno sino allora compiuto
compiono in tal guisai loro studi insieme agli altri
aigiovani, i quali abbracciano altre carriere, aveva sinora soltanto
buoni effetti, principalmente nelle regioni cattoliche ove le scuole erano penetrate da
buono
verospirito religioso. Il futuro sacerdote,
inmediante
graziei
al contatto coi suoi condiscepoli
laici,
secolari,, acquistava s
fin dalla gioventù la conoscenza della mentalità e dei sentimenti
delle più diverse classi sociali, necessaria per esercitare con profitto il sacro
ministero. Inoltre
egli guadagnava– ciò che in Germania ha grande importanza per la stima
22r
e la considerazione verso il ceto ecclesiastico – era in tal modo
riconosciuto senz'altro dai cosiddetti circoli intellettuali che egli possedeva, oltre
la scienza teologica, anche una buona cultura generale". – Ciò nonostante, e
malgrado le difficoltà che potrà presentare la cosa anche dal punto di vista economico, sarà
ora il caso di esaminare se e come, col nuovo ordinamento della scuola stabilito così
sia dalla recente Costituzione dell'Impero germanico come
che e dalle Costituzioni particolari dei singoli Stati, sia possibile ed
opportuna la suddetta istituzione di scuole interne proprie nei piccoli Seminari, ed a tal
uopo ho posto nel menzionato Questionario uno speciale quesito, accennando ai pericoli, cui,
sia per la purezza della fede che per i buoni costumi, gli alunni vanno,possono trovarsi, massime al presente, facilmente esposti nelle pubbliche scuole.
Mi sia infine permesso di riferire
all'E. V. essere stata in questi ultimi tempi ripresa da alcuni l'idea
il disegno l'idea della erezione di una Università cattolica in Germania.
Un taleEssa
22v
progetto risale fino al 1860 e per attuarla fu già raccolto un
fondo di circa 400.000 marchi. La nuova Costituzione della
Germania permette sotto certe condizioni la fondazione di scuole private
ponendole sotto la protezione della legge,e benché ciò
non ssia concesso espressamente
cheper le scuole elementari, medie e superiori, tuttavia le Università
non sono escluse,
;e sembra quindi che sarebbe possibile ottenere dal Governo il
permesso di erigere la detta Università.
Ora a
questotale propositoa tale proposito il sullodato Mons. Vescovo di Paderborn così mi scriveva nella più volte citata lettera del 1º Agosto: cosìmi scriveva
in proposito: "Sarebbe a mio avviso altamente
opportuno,della più alta
o pregioimportanza,chese la S. Sede desse all'Episcopato tedesco esortazioni
simili a quelle che il S. P. Leone XIII di f. m. diede all'I ai
Vescovi belgi coillesuoieBreviLettere del 1880, 1888 e 1889 e che hanno condotto al fiorente
"sviluppo dell'"Institut supérieur de Philosophie" in Lovanio. E' chiaraevidente l'importanza di un tale Istituto precisamente per la
Germania, ove forse ancor più che altrove domina negli spiriti il pensiero filosofico,
sebbene non certo quello della Scolastica. Giudici 23r
perspicaci dellea sit situazione intellettuale nella Germania cattolica sono
g venuti già da anni nella persuasione che la Scolastica non deve cessare di essere più una filosofia destinata soltanto per gli ecclesiastici,, ma che deve[la ma deve c altresì]ma conquista[rsi]re anche il mondo laico, e che per
in a tale casociòriguardo non vi è più alcun tempo da perdere. Il Conte von
Hertling disse a ragione nel Congresso della Görresgesellschaft in Regensburg: "Alla
formazione fil filosofica dei nostri studenti di teologia è provvistoprovveduto in modo egregio con ottimi libri di testo; ma i laici, i
quali s'interessano di studi filosofici, raramente sogliono porre mano ad essi. Ciò di cui
noi abbiamo bisogno, è una letteratura filosofica, la qualeche per il contenuto e per la forma sia atta adconquistareaver molti lettori e la qualeche alla luce degli eterni principi tratti le attuali
questioni, che la scienza e la vita sempre nuovamente sollevano". Un Istituto, simile a
quello di Lovanio, sarebbe a mio parere adatto così a liberare sempre più i cattolici indella Germania, specialmente gli studenti, dai principi di una
filosofia anticristiana pene-23v
trati particolarmente nelle
scuole superiori, come pure a togliere a poco a poco la filosofia scolastica dall'attuale
ed assai lamentevole isolamento. Non vi è
bisogno di dimostrareqQuale importanza abbia per lo spirito della scuola
quanta influenza avrebbe
eserciterebbe
per l'
sull'
la
avvenire della scuola di quanta importanza sarebbe
sia per la scuola che i nostri maestri e maestre cattoliche abbiano modo
sufficiente di imbeversi dello spirito della filosofia cristiana,.non ha bisogno di essere dimostrato. La fondazione di un
Istituto ecclesiastico di filosofia, anche nelle presenti con condizioni della
Germania così straordinariamente sfavorevoli, è tuttavia, comeio credo,di poter assicurare, pur sempre possibile. Esso potrebbe, o
meglio dovrebbe essere unito ad una scuola superiore già esistente in una città cattolica o
meglio ad un Seminario vescovile. Sul principio potrebbe esser forse sufficiente, seche l'Istituto istit cre costituissetengatenesse corsi di filosofia durante le grandi ferie accademiche e per
il rimanente organizzasseriformasse [or]riordinasse le lezioni e gli esercizi destinati agli studenti di teologia oai Seminaristi
fossero [così regolati] in guisa che divenganodivenissero attraenti ed utili anche per studenti laici. Il bisogno
di una scuola filoso superiore per la filo-24r
sofia
scolastica è al momento pre attuale tanto più vivo per la Germania, in quanto che
recentementeoradi recente si propagaguadagna potentemente terreno un movimento
per la scuola superiore popolare, cheil quale servirà non in ultima linea servirà alla propagazione ed
popolarizzazionealla volgarizzazione di tutti i possibili filosofemi del nostro
tempo e cagionerà quindi nuovi pericoli per il pensiero e la fede cattolica. Se il
progettato Istituto dovesseraggiungessere in qualche
misura l'importanza di quello di Lovanio, sarebbe indispensabile che prendessero insieme in
mano la cosa i Vescovi di tutta la Germania, vale a dire non solo quelli che partecipano
alla cConferenza di Fulda, ma anche i Vescovi (bavaresi) della Conferenza di Frisinga".
In una posteriore lettera del
13 Settembre scorso lo stesso Mons. Vescovo di Paderborn mi comunicava quanto segueappresso: "Il Rmo Episcopato riunito nella Conferenza di Fulda, al
quale ho esposto le stesse idee, si è associato al mio parere. E' stato perciò messo in
verbale il passo seguente: – Al tempo stesso il relatore 24v
rilevò la necessità ed utilità di un proprio Istituto filosofico per lo studio e la
diffusione della filosofia scolastica, possibilmente in unione colla progettata Università
cattolica libera. L'attuazione dDi tale disegno deve esser
promossapromuoversi l'attuazione colla maggior possibile sollecitudine.
Frattanto si procurerà che siano tenuti in più luoghi da dotti cattolici corsi di filosofia
durante le ferie. – Inoltre la Conferenza vuolesi propone di adoperarsi allo scopoaffincheè nelle grandi Università di Berlino, Halle, Francoforte, Göttingen,
vengano erette cattedre cattoliche per la di filosofia cattolica".
Dopo di ciò,
chinato
2v
(1)
Nota Il segreto sembra parmi necessario, perché nel Questionario in
discorso si chiedono, tra l'altro, notizie personali circa i singoli professori di
teologia ed il loro insegnamento; il che è assai delicato per ciò che riguarda
particolarmente quelli appartenenti alle Facoltà teologiche nelle Università dello
Stato., i Il detto quesito, d'altra parte, sembra utile, anche p
quali, data la mentalità di qui, verrebbero a trovarsi in una posizione molto difficile
e sarebbero esposti ad attacchi, se della cosa si occupasse la pubblica stampa. Il detto
quesito, d'altra parte, sembra utile, anche perché insegnanoa tuttora qualche
professorie, i
l
quale
i che in passato diedero luogo a censure, come il Merkle a Würzburg e
l'Holzhey a Frisinga.
6v
(1) Cfr. Systematische Zusammenstellung der Verhandlungen des
bayerischen Episkopates mit der Königlich Bayerischen Staatsregierung von 1850 bis
1889 über den Vollzug des Konkordates, Freiburg im Breisgau 1905,
pag. 73-78, 82-83, 94-96.
8r
(1) Nota Un tempo anche gli alunni della diocesi di Magonza compievano [sic] gli studi
teologici nell'Università civile di Giessen, ove il Governo aveva eretto una Facoltà
teologica senza intesa colla S. Sede. Ma il celebre e benemerito Vescovo di
Magonza, Mons. Guglielmo Emanuele de Ketteler, non appena assunta l'amministrazione
della diocesi, soppresse quell'abuso ed restituì il 1º Maggio 1851 restituì
il Seminario nel suo stato primitivo.
(2) Nota Cfr. Archiv für katholisches Kirchenrecht, vol. 83,
1903, pag. 116-117; Zeitschrift für Kirchenrecht, vol. 40, 1908,
pag. 386 e seg.
(3) Nota Oltre il corso comune a tutti, vi sono poi anche presso le
fFacoltà medesime iscuole, (chiamate "Seminari" (da non
confondersi coi Seminari ecclesiastici
clericali clericali), ove un numero di ristretto di scelti alunni,
destinati ad essere nell'avvenire o professori o scrittori, di cose scientifi
sono addestrati ed esercitati con corsi di "specializzazione" al lavoro strettamente
scientifico.–
8v
(1) Nota Nel convitto teologico di Rottenburg vi sono anche sette
sacerdoti ripetitori, i il quali, oltre a coadiuvare il rettore nel regime
dell'iIstituto, spiegano e completano agli alunni le lezioni dei professori
dell'Università.
10r
Nota (1) Quanto all'Archidiocesi di Gnesen e Posen, non se ne fa
parola in questo nel presente rispettoso Rapporto, non potendo più
attualmente questa Nunziatura Apostolica, in seguito ai ben [tra] noti
recenti avvenimenti politici, esercitare su di essa la sua azione.
10v
(1) Nota Cotesta S. Congregazione concesse inoltre con lettera
dell'E. V. a Mons. Arcivescovo di Monaco venerato Dispaccio N. 3
dell'E. V. Nº 31/18 del [22]19 Maggio 1918 ai Revmi
Arcivescovi e Vescovi della Baviera un biennio di proroga per l'osservanza del
canone 1365. Detta lettera fu da me comunicata senza indugio, al compianto Emo
Card. von Hartmann in conformità delle venerate istruzioni dalla medesima
E. V. da Lei impartitemi coll'ossequiato dDispaccio in data
22 di quello stesso mese di Maggio, e non ho poi lasciato sfuggire occasione
opportuna per insistere prudentemente nel senso al compianto Emo Cardinale von
Hartmann, perché ne conferisse trattassecogli altri Revmi Vescovi della Germania
alla Conferenza di Fulda, come in realtà egli
fece.
18r
(1) <Nota>
20v
(1) La questione dell'introduzione della lingua latina fu
trattata già nelle Conferenze vescovili di Fulda del 1869 e del 1870, ma sinora
sempre per i suesposti motivi rimase sempre allo stato di un pio desiderio. – Cfr.
Acktenstücke betreffend die Fuldaer Bischofs-Conferenzen, 1867-1888, pag. 233 e
308-309.
2v, vor "(1) Il segreto" hds. von Pacelli Hinweis in roter Farbe:
"Nota".2v, neben "sub secreto pontificio (1)" hds. von Pacelli Hinweis in
roter Farbe: "Nota".8r, vor "(1) Un tempo anche" hds. von Pacelli Hinweis in
roter Farbe: "Nota".8r, vor "Cfr. Archiv für katholisches Kirchenrecht" hds. von Pacelli
Hinweis in roter Farbe: "Nota".8r, vor "Oltre il corso comune" hds. von Pacelli Hinweis
in roter Farbe: "Nota".8v, oberhalb von "(1) Nel convitto teologico" hds. von Pacelli
Hinweis in roter Farbe: "Nota".10v, vor "(1) Cotesta S. Congregazione" hds. von
Pacelli Hinweis in roter Farbe: "Nota".15r, vor "(1) Credo opportuno" hds. von
Pacelli Hinweis in roter Farbe: "Nota".16r, oben rechts vermutlich von Pacelli
hds. hinzugefügt: "II".17r, oben rechts vermutlich von Pacelli hds. hinzugefügt:
"12".18r, oben rechts vermutlich von Pacelli hds. hinzugefügt:
"13".18r, oben links vor "(1)" hds. von Pacelli in roter Farbe notiert:
"Nota".
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Bisleti, Gaetano vom 14. November 1919, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 2871, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/2871. Letzter Zugriff am: 24.11.2024.
Online seit 04.06.2012, letzte Änderung am 30.04.2013.