Dokument-Nr. 6654
Roi, Giuseppe Marchese an [De Lai, Gaetano]
Vicenza, 13. August 19181

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Eminenza,
Voglia scusarmi se rispondo un po‘ in ritardo alla gentilissima Sua, ma l'argomento era così importante che era necessario di assumere al proposito le più esatte e le più sicure informazioni. Ho voluto quindi parlarne con lo stesso Presidente del Consiglio.
Ora le cose stanno precisamente così.
Della Commissione Germanica che discusse in Svizzera la convenzione per lo scambio dei prigionieri e sulla quale si raggiunse un perfetto accordo faceva parte un certo professore Dorn, che fu per decine e decine d'anni nostro ospite in Italia e colmato di favori come direttore dell'Istituto di piscicoltura di Napoli, Istituto, che venne bensì sussidiato largamente dall'imperatore di Germania ma che ebbe pure ripetuti ed ingenti sussidi dall'Italia, dall'Inghilterra, America ecc. ecc.
Cotesto Prof. Dorn, avendo saputo che il Governo Italiano aveva avocato a sé l'Istituto, compensando, s'intende bene, le dovute indennità ebbe la cattiva idea, dopo firmati i preliminari della Convenzione, di spingere il proprio Governo a rimetterne la ratifica alla condizione che il Governo italiano rinunciasse alla requisizione del suo Istituto di piscicoltura. Il Governo italiano, che, fra parentesi, come requisisce verso compenso qualunque proprietà italiana ha certo ogni diritto di requisire egualmente le proprietà estere, respinse giustamente tali pretese che rivestivano le forme di un vero ricatto e oppose di essere pronto a discutere ancora la Convenzione in quell'articolo o quegli articoli nei quali il Governo Germanico non riteneva di poter essere
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d'accordo, ma rifiutava in modo assoluto, per un giusto sentimento di dignità nazionale, di confondere una convenzione di scambio di prigionieri con una questione di diritto di Stato; e le cose rimasero lì.
Non si trattò quindi di manomissione né di confisca di proprietà artistiche di sorta. Anche l'idea che aveva avuta il nostro Governo di requisire (ben s'intende sempre verso compenso) la proprietà dell'Istituto Storico prussiano, fu poi abbandonata.
Perciò, rebus sic stantibus, io non troverei che il Governo Italiano abbia torto nella sua linea di condotta, mentre il torto mi pare stia tutto dalla parte del Governo Germanico. Certo che, secondo il mio giudizio, sarebbe ora necessario che qualche altissima persona cercasse di riannodare le trattative tenendo ben separate le due questioni, e oso esporre, se Vostra Eminenza credesse occuparsi direttamente o indirettamente della cosa per il bene di tanti poveretti che attendono ansiosamente la liberazione dalle angoscie della prigionia, ne avrebbe certo riconoscenza e benedizioni infinite.
Per qualunque cosa poi, mi metto a intera disposizione di Vostra Eminenza.
Le ringrazio per il mesto ricordo della Madre Sua e partecipo col cuore al Suo lutto.
Mi creda Eminenza con ogni ossequio
Devotissimo
(F.) Giuseppe Roi
1Als Datum post quem dient das Datum der Weisung Gasparris vom 13. August 1918, mit dem diese Anlage versandt wurde.
Empfohlene Zitierweise
Roi, Giuseppe Marchese an [De Lai, Gaetano] vom 13. August 19181, Anlage, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 6654, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/6654. Letzter Zugriff am: 24.11.2024.
Online seit 20.12.2011, letzte Änderung am 10.09.2018.