Dokument-Nr. 10013

[Erzberger, Matthias]: I risultati del VII. prestito in Germania. [Berlin], 25. Oktober 1917

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Il metodo del finanziariamento [sic] bellico in Germania mira a trasformare più che è possibile in prestiti consolidati a lunga scadenza tutti i debiti fluttuanti contratti a causa della guerra. Si decidono così, ad intervalli regolari di tempo, i prestiti tedeschi, che vengono emessi dalla Reichsbank (dalla Banca dell'Impero). Il loro scopo è quello di trasformare nella migliore forma tecnica finanziaria dei prestiti consolidati i crediti votati dal Reichstag e indispensabili per continuare la guerra. Il Reichstag germanico ha accordato fin qui ben 94 miliardi di marchi di crediti. Di questi 94 miliardi, 60, in cifra tonda, erano fino all'aprile del 1917 già stati trasformati in prestito consolidato mediante i sei passati prestiti di guerra. In altre parole: è lo stesso popolo germanico che ha versato questa enorme somma e l'ha messa a disposizione dello Stato al tasso del 5%.
Nel settembre del 1917 fu emesso il settimo prestito. Nei paesi dell'Intesa si ascoltava con grande tensione dei nervi, per arrivare a conoscere in qual misura la forza economica del popolo si sarebbe rispecchiata in questo settimo prestito. A Londra e a Parigi, vedendo che nonostante la schiacciante preponderanza numerica non potevano vincere la Germania militarmente, andavano dicendo che la Germania si sarebbe fiaccata economicamente e che questa rovina economica si sarebbe rivelata nel risultato del settimo prestito. Si sperava di fornire così la prova che il popolo germanico aveva abbandonato la speranza di uscire vittorioso dalla guerra.
Il risultato del settimo prestito di guerra ha cru-
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delmente fugato tutte le dorate speranze dei nostri nemici. Secondo i comunicati ufficiali pubblicati sin qui, esso ammonta alla bella somma di
12.432.000.000 di marchi.
Non si conosce ancora il risultato delle piccole sottoscrizioni parziali, nonché di parti delle sottoscrizioni al campo, per le quali il termine utile di sottoscrizione si chiude soltanto col 20 novembre. Si può dire dunque con tutta sicurezza che il risultato definitivo del settimo prestito di guerra tedesco si avvicinerà molto ai 13 miliardi di marchi, se pur non li sorpasserà.
La enorme e straordinaria portata dell'avvenimento economico e finanziario, unico nella storia del mondo, si potrà comprendere solo pensando che questa è la settima volta che il popolo tedesco sottoscrive e versa allo Stato somme così cospicue, e che questo settimo prestito si compie nel principio del quarto anno di guerra.
Ecco il quadro formato dai sette prestiti di guerra tedeschi.

I. prestito (sett. 1914) 4.481 mil. di M.
1914 4.481 mil. di M.
II. prestito (marzo 1915) 9.106 mil. di M.
III. prestito (sett. 1915) 12.163 mil. di M.
totale 1915 21.269 mil. di M.
IV. prestito (marzo 1916) 10.767 mil. di M.
V. prestito (sett. 1916) 10.699 mil. di M.
totale 1916 21.466 mil. di M.
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VI. prestito (aprile 1917) 12.979 mil. di M.
VII. prestito (sett. 1917) 12.432 mil. di M.
totale 1917 25.411 mil. di M.

Dal quadro che sopra risulta che nel terzo anno di guerra 1917 sono stati sottoscritti 4 miliardi di marchi di più che negli anni precedenti 1915 e 1916. A questo modo il popolo germanico ha dato all'estero la prova visibile non solo che la sua forza economica e finanziaria è inesauribile ma che è irremovibile nella sua volontà di impegnare e di moltiplicare tutte le sue forze finché i nemici non siano maturi per la pace. Il successo del settimo prestito di guerra dirà ai popoli dell'Intesa che l'affermazione del popolo germanico essere esso pronto alla pace, non è stata determinata dalla sua debolezza sebbene dal desiderio umanitario di ricondurre i popoli alle opere della civiltà e del lavoro pacifico. Dirà ancora ai Governi dell'Intesa, che essi cullano vane speranze credendo che la volontà tedesca di concludere la pace indebolisca la sua forza di resistenza, e che essi possono trarre profitto rimandando la conclusione della pace ad un tempo in cui la pace cadrà, secondo il loro modo di argomentare, come un frutto maturo nel loro grembo dopo lo sfacelo della Germania. Il popolo tedesco è pronto, sì, ad una pace d'accomodamento, ma non si dimentichi che la "risoluzione" del Reichstag del 19 luglio contiene pure questa frase:
"Fino a quando, però, i Governi nemici non aderiranno a tale pace, sinché minacceranno la Germania ed i suoi alleati colle conquiste e le violazioni, il popolo tedesco rimarrà sempre riunito come un sol uomo, persisterà incrollabile, e combatterà finché
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non sarà assicurato il diritto suo e quello dei suoi alleati di vivere e di svilupparsi."
Nei sette prestiti di guerra il popolo tedesco ha potuto sottoscrivere e versare la somma complessiva di
72.627 milioni di marchi.
A questo modo la Germania, anche per quel che riguarda la regolata copertura delle spese di guerra mediante prestiti consolidati, marcia oggi come per lo passato alla testa delle nazioni belligeranti. Le Potenze dell'Intesa non sono riuscite nemmeno lontanamente e nemmeno nel campo economico e finanziario a fare gli sforzi di cui è stata capace la Germania. Il finanziariamento dei popoli nemici non è che una catena di tentativi tasteggianti, di transazione e di compromessi anche di natura politica all'estero. Quella che una volta era la ricca Inghilterra, ha contratto oggi in America un debito di più di 9 miliardi di marchi, e anche la Francia è indebitata negli Stati Uniti per 5½ milioni di marchi. Mentre la Germania ha potuto collocare in prestiti consolidati 72½ milioni dei 94 miliardi di marchi di crediti di guerra accordati, l'Inghilterra ha potuto collocare soltanto 41,4 milioni di marchi dei suoi 108,1 miliardi di crediti di guerra accordati e la Francia soli 17,7 su 79,2. Ne risulta che il finanziariamento bellico tedesco è il più sano di tutti quanti gli Stati belligeranti. Infatti, i crediti di guerra della Germania sono consolidati per il 77 %, mentre quelli dell'Inghilterra lo sono nella misura del 38 %, e della Francia del solo 22 %.
25. 10. 1917.
Empfohlene Zitierweise
[Erzberger, Matthias], I risultati del VII. prestito in Germania, [Berlin] vom 25. Oktober 1917, Anlage, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 10013, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/10013. Letzter Zugriff am: 19.04.2024.
Online seit 24.03.2010.