Dokument-Nr. 10159

[Kein Betreff], in: Bayerischer Kurier und Münchener Fremdenblatt, Nr. 331 , 06. August 1921
Traduzione
Durante le discussioni intorno alla legge sui supplementi degli stipendi agli Arcivescovi, Vescovi e Canonici, il deputato Held del partito popolare bavarese presentò la seguente proposta:
"La Commissione voglia deliberare che nel bilancio del Ministero degli Esteri si iscriva la somma di 20 000 marchi come indennizzo speciale per spese di rappresentanza a favore del Cardinale bavarese".
L'autore della proposta espose che essa partiva esclusivamente da riflessioni politiche. Indubbiamente è della più alta importanza di avere una forte rappresentanza presso una Potenza neutra, quale è il Vaticano. La Francia, sebbene ostile alla Chiesa, ha messo grandissimo impegno a ristabilire i rapporti con la S. Sede. È un fatto incontestabile che durante la guerra il contegno del Vaticano verso di noi è stato di grande importanza. Nel momento attuale più che mai è necessario di ricorrere alla mediazione della S. Sede per gli altri Stati. È cosa preziosa di avere nel nostro Paese un Nunzio Apostolico a noi favorevole; però il Cardinale, come membro del Sacro Collegio, può immediatamente esercitare la sua influenza su problemi di politica estera.
Ora è evidente che il Cardinale, soprattutto se non disponga di una cospicua fortuna privata, non può sostenere egli stesso le spese delle sue relazioni. È quindi di sommo interesse per lo Stato che si dia al Cardinale la possibilità di intraprendere in Roma quei passi che appariranno
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dalla S. Sede. La Baviera ha bensì un Ministro plenipotenziario presso il Vaticano; questo però non può naturalmente esercitare una influenza diretta negli atti amministrativi della S. Sede. Il Governo bavarese, non meno nell'interesse della Baviera che in quello della Germania, sarà soddisfatto se coll'accettazione della proposta sarà reso possibile di poter far valere la influenza tedesca presso una Potenza, la quale finora ha mantenuto il contegno più leale verso la Germania.
Il Deputato Dirr (democratico) è favorevole ad una valida rappresentanza della Germania presso il Vaticano, perché essa ha un indiscutibile interesse di far ivi valere le vedute germaniche. Era una vecchia lagnanza che la Germania finora non fosse sufficientemente rappresentata nel Sacro Collegio. I suoi amici hanno fiducia che le personalità in questione agiranno nel senso della Germania. Il gruppo parlamentare democratico accetta quindi la proposta nella speranza che essa non mancherà di portare buoni effetti.
Il deputato Fischer (socialista indipendente) respinse la proposta come anticostituzionale (Costituzione articolo 17 capoverso IV); così pure il deputato Aenderl (comunista), il quale espresse il sospetto che si voglia trasformare il cardinalato di Monaco in una centrale politica segreta, sottratta al controllo del Landtag, ed in cui si raccolgano certi fili, certamente non nell'interesse dello Stato.
Finalmente, dopoché il deputato Dott.  Hilpert (partito di mezzo) ebbe dichiarato la adesione del suo partito, la proposta fu accettata con tutti i voti, meno quelli dei socialisti.
Empfohlene Zitierweise
Anlage vom 06. August 1921, Anlage, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 10159, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/10159. Letzter Zugriff am: 24.11.2024.
Online seit 14.05.2013, letzte Änderung am 24.10.2013.