Dokument-Nr. 11026
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
[Berlin], 31. Oktober 19291

Schreiber (Textgenese)
StenotypistStenotypistCentozPacelli
Betreff
Sull'assistenza ecclesiastica delle Organizzazioni Giovanili Italiane a in Berlino
Ho ricevuto il venerato Dispaccio N. 2334/29 del 18 corrente, con cui ll'E. V. R. mi ordinava di significarLe se, attesa la situazione di queste Organizzazioni giovanili italiane, sarebbe conveniente che, allo scopo di provvedere alla loro assistenza, si proceda procedesse alla nomina di un apposito direttore ecclesiastico, il quale, risiedendo in Roma, presterebbe, anche con ispezioni all'estero, la sua opera di religioso missionario.
A questo proposito stimo opportuno mi sia lecito di premettere quanto segue.
Già qualche anno prima del mio definitivo trasferimento in questa capitale, l'assistenza spirituale degli italiani qui residenti era stata affidata al Rev. Sac. Dr. Carlo Sonnenschein, antico alunno del Collegio Germanico-Ungarico in Roma. La sua particolare conoscenza della lingua italiana, nonché dei bisogni religiosi e sociali di questa immensa metropoli, lo rendeva specialmente atto ad esercitare tale ufficio. Egli si occupava con zelo e con abnegazione del suddetto ministero, meritandosi anche gli elogi della S.  Congregazione Concistoriale. L'assistenza spirituale era assicurata mediante la celebrazione della S.  Messa, con
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istruzione religiosa, per gli italiani due volte al mese in due diverse Cappelle annesse agli Istituti "St.  Josefsheim" e "Maria Schutz".
Una volta alla settimana, eccettuati tranne i mesi estivi, egli si recava pure nella Casa degli italiani per fare catechismo ai ragazzi figli dei nostri emigrati, che ricevono altresì l'insegnamento religioso nelle scuole cattoliche private, da essi frequentate.
Il mese di Settembre 1928 il sullodato Sac. Sonnenschein cadde gravemente malato ed essendo venuto pur troppo a mancare nel mese di Febbraio u. s., l'assistenza spirituale dei nostri emi degli italiani in Berlino è stata continuata, massime per ciò che riguarda il servizio religioso festivo, da Mons. Centoz in attesa che si addivenga alla nomina di un sacerdote a ciò destinato.
Nello scorso mese di Maggio un giovane medico italiano, che dimora attualmente in Berlino allo scopo di perfezionarsi nei suoi studi, venne in Nunziatura insieme ad un altro studente italiano a trovare Mons. Centoz per intrattenersi con lui dell'[sic]assistenza spirituale dei giovani nostri connazionali. Entrambi gli dissero che si erano data molta pena per visitare quasi tutte le famiglie degli italiani ed erano riusciti avevano potuto gruppare raggruppare
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reclutare un buon numero di Balilla. Le Maestre ed alcune Signore avevano avuto cura di organizzare le Piccole Italiane. Essi confidarono schiettamente che i medesimi giovanetti dovevano radunarsi ogni Domenica, alle ore 10, nella Casa degli italiani, per essere poi accompagnati a passeggio o ad esercizi sportivi, senza che la maggior parte di essi avesse soddisfatto assistito alla S. Messa. Egli fece loro osservare come il primo ed essenziale dovere fosse quello di soddisfare a tale precetto e, dietro loro domanda, si dichiarò prontissimo e lietissimo di provvedere a colmare la grave deplorata lacuna, col recarsi tutte le Domeniche e feste di precetto a celebrare la S.  Messa per i giovani italiani nella Cappella del "St. Josefsheim", come centro più indicato.
Essi ringraziarono vivamente Mgr.. Centoz e lo assicurarono che vi avrebbero condotto i giovanetti in maggior numero possibile, mentre le Signore e le maestre avrebbero anch'esse accompagnato le ragazze.
Una delle domeniche seguenti, festa della SS.ma Trinità, nella quale era stata fissata la prima Comunione dei giovanetti e delle giovanette italiane, la Cappella era oltremodo gremita. Al S. Vangelo, dopo aver rivol-
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to un fervorino per la circostanza, egli espresse la sua gioia nel vedere una così bella assistenza, esortò caldamente i presenti a proseguirein,mantenere queste buone disposizioni, che sarebbe venuto con vero piacere tutte le Domeniche a celebrare la S. Messa anche per assecondare la pietà dei cari giovani, poiché il miglior modo di mantenersi buoni italiani era quello di essere buoni cattolici.
Senonché, immediatamente dopo la S.  Messa, entrò in Sagrestia il Segretario generale del Fascio di Berlino, mostrandosi alquanto irrequieto nervoso e significando che non poteva pur troppo aderire all'invito di mandare ogni Domenica i Balilla ed i ra e gli altri ragazzi alla S.  Messa, riuscendogli ciò richiedendogli ciò soverchio sacrifizio, e che, se il sacerdote ha il proprio ministero da adempiere, egli doveva anche eseguire le istruzioni ricevute, le quali non gli davano tempo di conformarsi a quanto era stato annunziato in chiesa. Assai meravigliato Mgr. Centoz rispose semplicemente che nerne era stato vivamente pregato d dagli italiani stessi nell'interesse per il bene spirituale dei giovani e delle loro famiglie, che però egli non intendeva co
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costringere alcuno a venire in quella Cappella, purchégli italiani come aveva sovente esortato, gli italiani avessero assistito alla S. Messa nella chiesa delle loro rispettive parrocchie.
Il segretario generale assicurò tuttavia e si rimase intesi che avrebbe accompagnato i Balilla e gli altri ragazzi alla S. Messa la prima Domenica di ogni mese nella Cappella di "Maria Schutz", sembrandogli quest'ultima più adatta.
Orbene, né la prima Domenica del seguente mese di Luglio, né poi, Mgr. Centoz ebbe più la soddisfazione consolazione di vedere alcun giovanetto alla S. Messa per gli italiani. Circa l'l'insegnamento del catechismo nella Casa degli italiani egli pensava di affidarlo ad un buon sacerdote religioso, il quale conosce il tedesco e l'italiano, e si permise di chiedere in proposito un abboccamento col Segretario del generale del Fascio o con un suo rappresentante per intendersi circa l'orario ed altri dettagli. Non ricevette risposta alcuna al riguardo, né ebbe più occasione volle più incontrarsi col Segretario medesimo.
Stando così le cose, parrebbe assai op-
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portuno che un direttore ecclesiasticovenisseautorevolmente ufficialmente a compiere una ispezione in questa capitale e provvedesse alla lamentata situazione religiosa in cui trovansi, per sistematiche opposizioni e suscitate difficoltà, queste associazioni giovanili.
Ottima soluzione per l'assistenza spirituale degli italiani sembrerebbe quella che è stata suggerito al Rev.mo Mons. Beltrami, Prelato per l'Emigrazione, e che la S. Congregazione Concistoriale si degnò di approvare con Dispaccio N. 93/26 del 23  Marzo p. p., vale a dire l'invio di un sacerdote i Salesiano italiano. Questa Delegazione vescovile, ora Amministrazione Apostolica, è da vario tempo in trattative colla Pia Società Salesiana per la venuta di sacerdoti, che assumano la direzione di una curazia ed e compiano anche nei popolosi quartieri operai di questa metropoli quel bene che hanno operato e stanno facendo in altre importanti città della Germania, quali Monaco ed Essen, per citare due nomi solamente.
Mentre compio il dovere di riferire quanto sopra a V. E., m'inchino ...
117r, oben mirrig hds. von unbekannter Hand, vermutlich von einem Nuntiaturangestellten, in roter Farbe notiert: "C".
1Ursprünglich angegebenes Datum "28 Ottobre 1929" hds. von Pacelli geändert.
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 31. Oktober 19291, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 11026, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/11026. Letzter Zugriff am: 20.04.2025.
Online seit 20.01.2020.