Dokument-Nr. 11329
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
[München], 25. April 1921

Schreiber (Textgenese)
PacelliPacelli
Betreff
Sul ripristinamento della diocesi di Meissen in Sassonia
Col venerato Dispaccio N. B=14334 del 24 Dicembre 1920 l'E. V. R., nel trasmettermi una supplica del Capitolo di S. Pietro in Bautzen relativa al ripristinamento della diocesi di Meissen in Sassonia, si degnava di comunicarmi che la Sacra Congregazione de Propaganda Fide, prevenuta circa tale progetto, lo aveva trovato opportuno e conveniente ed era pronta ad occuparsi della attuazione pratica del medesimo.
Nel rispettoso Rapporto N. 19152 del 5 Gennaio scorso, accusando ricevimento del sullodato Dispaccio, compivo il dovere di annunziare all'E. V. che già si stavano compiendo i lavori preparatori per chiarire vari punti e raccogliere i dati necessari alla effettuazione del menzionato disegno. Ora, dopo varie conferenze avute in proposito col Rev. P. Giuseppe Watzl, Redentorista, incaricato dal Capito Capitolo di Bautzen che già aveva assistito il compianto Vicario Apostolico Mons. Francesco Loebmann ed è s era stato adesso incaricato dal Capitolo di Bautzen dei suaccennati lavori preparatori, ho l'onore
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d'inviare all'E. V. il qui accluso Promemoria (Alleg. I), il quale porta la data del 17 Marzo p. p., ma mi è stato però rimesso soltanto or sono alcuni giorni. In esso sono , a mio umile avviso, sufficientemente raccolte tutte le informazioni indispensabili, acciocché la S. Sede possa prendere al riguardo una definitiva decisione e procedere eventualmente ad ulteriora. Mi limiterò quindi alle seguenti subordinate osservazioni:
1º) La Chiesa cattedrale da assegnarsi alla nuova diocesi è pur troppo simultanea nel senso spiegato in detto Promemoria; tuttavia, anche a giudizio dell'Emo Sig. Cardinale Bertram, da me interrogato in proposito, non è possibile, almeno per ora, altra soluzione. È perciò che nel Promemoria medesimo il Capitolo di Bautzen supplica il S. Padre che possa ess sia tollerato un tale stato di cose, donec melius provideri possit.
2º) Quanto alla all'assegno per il futuro Vescovo, è noto come per il passato il Vicario Apostolico di Sassonia era anche al tempo stesso Decano del Capitolo di Bautzen, giacché altrimenti gli sarebbe mancata una conveniente sostentazione. Ho quindi Non sembran-
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domi conveniente che una tale con simile condizione di cose perdurasse dopo il ripristinamento della diocesi, chiesi espressamente al Capitolo di Bautzen quali stabili rendite sarebbero assicurate al futuro Vescovo. Nell'Alleg. II l'E. V. troverà dettagliatamente indicati gli emolumenti, che spetteranno di cui godrà il Presule della diocesi di Meissen.
3º) Per ciò che riguarda la provvista dei Canonicati, il Capitolo chiede che a norma della siano conservate le norme fissate nella lex fundationi s (cfr. can. persona da prep chiamare all'alto <e difficile> ufficio di Pastore della nuova diocesi, dopo matura riflessione, sembrami di poter proporre subordinatamente alla superio S. Sede, come il candidato, a mio umile avv avviso, più altro omnibus perpensis più alto, il Sacerdote
3º) Difficile si presenta la questione della scelta del candidato da proporsi alla diocesi così restituita, specialmente a causa della dei contrasti di carattere nazionale. La grande maggioranza, invero invero, dei cattolici delle terre ereditarie di Sassonia sono tedeschi. Nella Lusazia invece la maggioranza è formata dei Wenedi Venedi (Wenden) di origine
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slava, i quali esercitano una notevole influenza nel Capitolo di Bautzen. Formando tuttavia questi in tutta la Sassonia una minoranza di 20.000 cattolici di fronte ai 280.000 cattolici tedeschi, sembra [giusto] che il futuro Prelato si appartenga a questa nazionalità, anche perché per evitare possibili difficoltà e malcontento da parte delle Autorità civili germaniche. Sarebbe stato però assai utile che il nuovo Vescovo conoscesse la lingua venedica, il che avrebbe facilitato anche i suoi ed è perciò che io avevo sul principio pensato di proporre alla S. Sede per tale ufficio il già nominato Redentorista P. Watzl; ma ho dovuto poi abbandonare tale pensiero, idea, per essere il sullodato Padre di nazionalità tedesca, ma nato nella Czeco-Slovacchia, ossia tedesco-boemo. Ora, a giudizio unanime di varie persone competenti da me interrogate al riguardo, la nomina di un ecclesiastico non nato nel territorio del R eich germanico solleverebbe gravi in Ger gravi disgusti disgusti. Mi sono quindi dovuto limitare a cercare nel Clero tedesco un sacerdote dotto, energico, zelante ed al tempo stesso dotato di prudenza e di pazienza, onde prevenire ed eventualmente
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sop sopportare le opposizioni ed i dispiaceri, che potrebbero provenirgli dall'elemento venedico. A tali condizioni sembrava rispondere il sacerdote Dr. Cristiano Schreiber, Rettore del Seminario di Fulda, nato nel 1872 e quindi attualmente nell'età di 49 anni. Egli ha compiuto i suoi studi in Roma nel Collegio Germanico e gode grande stima, tanto che, rimasta nell'ultima vacanza della Sede vescovile di Hildesheim, egli fu posto nella lista dei candidati. L'Emo Sig. Cardinale Bertram, che ben lo conosce, mi ha ripetutamente affermato che lo ritiene sommamente adatto per la Sassonia; aggiungendo che il Mons. Vescovo di Fulda se ne priverà assai a malincuore, sebbene non vi è dubbio che questo ottimo Prelato si sottometterebbe al volere del S. Padre. Sarebbe, a mio avviso, opportuno che il nuovo Presule si valesse, almeno in principio, qualora i Superiori religiosi lo permettessero, dell'opera del P. Watzl, il quale, colla piena conoscenza dello stato dell'amministrazione ecclesiastica di Bautzen, bisognosa di [valev] riforme, potrebbe prestargli impareggiabili servigi. – Per dare, poi, una qualche soddisfazione all'elemento venedico sembrerebbe consigliabile che la S. Se-
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de desse qualche speciale attestato di considerazione all'attuale Amministratore interino e Canonico seniore del Capitolo di Bautzen, Mons. Giacomo Skala. A tale scopo mi permetto di raccomandare subordinatamente alla benevola considerazione dell'E. V. le due qui accluse suppliche del sullodato Capitolo, nelle quali si supplica che supplica 1º) che il S. Padre, pur lasciando al Capitolo medesimo a norma della legge di fondazione il diritto di eleggere il Decano, si degni per questa volta di nominare e gli stesso a tale Dignità il menzionato Canonico Skala, e 2º) che il medesimo sia anche nominato Protonotario Apostolico ad instar participantium.
4º) Rimane finalmente da considerare quale atteggiamento convenga tenere di fronte al Governo. –
Come all'E. V. è ben noto, la situazione della Chiesa cattolica in Sassonia, – anche sotto l'antica dinastia cattolica, la quale nulla poteva fare in suo favore, – era delle più penose, ai cattolici era appena permesso, per così dire, di respirare. La erezione di nuove parrocchie era resa estremamente difficile, ed in parte anche del tutto impossibile dalla legislazione; ai religiosi non era lecito di farsi vedere in Sassonia; Così i cattolici vivevano vivevano sotto la più dura oppressione, la quale impediva loro qualsiasi attività e progresso. – Non esisteva per la il Regno alcuna Convenzione fra il Regno di Sassonia e la Santa Sede, donde potesse derivare al r<R>e Sovrano una legittima partecipazione nella nomina del Vicario Apostolico di Sassonia ad e Prefetto Apostolico di Lusazia; tuttavia il Re inviava un suo Commissario in occasione della elezione del Decano del Capitolo di Bautzen
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e faceva conoscere al me Capitolo medesimo i suoi desideri al riguardo, e poi egualmente raccomandava l'eletto alla S. Sede, perché fosse nominato al tempo stesso Vicario Apostolico di Sassonia con carattere vescovile. Così avvenne anche per l'ultima volta nel 1914 per il compianto Mons. Loebmann.
La rivoluzione del 9 Novembre 1918 ha, da un lato, certamente spezzato, almeno di fatto, le catene che dall'epoca suddetta del Kulturkampf. Poco dopo facevano <furono> prediche sacerdoti regolari (cosa inaudita per la Sassonia) poterono predicare al popolo con immenso frutto le sacre m issioni. Tuttavia, d'altra parte, i cattolici si trovano ora di fronte ad un'altra lotta, che viene loro dai partiti radicali di sinistra, i quali mirano soprattutto alla soppressione della scuola confessionale ed alla abolizione dell'istruzione religiosa. Senza dubbio una fresca corrente di vita è passata anche attraverso il popolo la popolazione cattolica della Sassonia, rimasta fedele alla Chiesa, ed anzi e già forse la più bella, sebbene pur troppo l'ultima, gioia del ve-
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nerando Mons. Loebmann l'aver potuto raccogliere intorno a se un così notevole numero di cattolici nel Congresso tenutosi in Lipsia. Manca però ancora una forte organizzazione ed un'unica potente direzione; il che fa tanto più sentire il bisogno della pronta nomina di un Vescovo intelligente ed attivo.
Quanto al Governo, esso dal 9 Novembre 1918 ha ininterrottamente ed aspramente combattuto il pensiero cristiano. Anche l'attuale Ministero, composto di socialisti (maggioritari ed indipendenti), e nel quale è Ministro del Culto il socialista indipendente Fleissner, si sforza di continuare per questa via e di combattere la Chiesa. Fortunatamente gli sforzi le tendenze persecutrici trovano un freno nella Costituzione del Reich. Malgrado ciò, esso si sforza di proseguire la lotta e di trovare in ques fessure attraverso le quali scivolare per rendere più grave e difficile la situazione della Chiesa. A tale mira ris rispondono i progetti di legge sul diritto delle imposte ecclesiastiche, come pure quello sul regolamento della ispezione e la protezione dello Stato relativamente alle pubbliche
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società religiose di diritto pubblico. – Nel suo discorso al Landtag sassone del 17 Dicembre 1920 il suddetto Ministro del Culto Fleissner disse: "Io pens penso che la Chiesa debba essere spogliata sino all'ultimo di ogni autorità nello Stato. Deve Occorre addivenire ad una completa separazione ed io credo che sia nell'interesse di ambedue le parti, dello Stato cioè e della Chiesa, se nell'avvenire non si avranno più continui attriti ed inutili conflitti." Il Signor Ministro avrebbe dovuto aggiungere
Malgrado, però, tale dichiarazione, questo Signor Incaricato d'Affari di Sassonia in Monaco mi ha indirizzato in data del 30 Marzo scorso una Nota, nella quale fra l mi comunica quanto segue:
"Colla morte del Vescovo Mons. Dr. Loebmann, avvenuta il 4 Dicembre scorso, è rimasto vacante l'ufficio di Vicario Apostolico in Sassonia.
Il Governo sassone desidererebbe di conoscere con cortese sollecitudine dalla S. Sede, se ha avuto già luogo una decisione circa la nuova provvista del Vicariato Apostolico e se invece è in vista un mutamento nello stato [ein Wort unlesbar] stato di cose sinora in vigore vigente .
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In questo caso il Governo sassone bramerebbe che gli fosse data occasione di esprimere la sua opinione.
In particolare modo mi permetto di significare che al Governo sassone sembri della massima importanza che l'ufficio anzidetto venga affidato ad un cittadino tedesco".
Al ricevere questa Nota mi sono domandato se non fosse opportuno di profittare di questo passo del Governo sassone per ottenere da lui accondiscendendo in qualche modo al suo desiderio, una dichiarazione scritta, che non regolerà i nuovi rapporti fra Chiesa e Stato senza previa intesa colla Santa Sede e che ad ogni modo, rispetterà almeno lealmente e pienamente almeno tutti quei diritti che spettano ai cattolici in base alla Costituzione del Reich. Tuttavia confesso che, date le le sopra descritte tendenze dell'attuale Governo, si è assai difficile che esso rilasci una simile dichiarazione e che, rilasciatala, la osservi. L'unica via di salvezza per i cattolici della Sassonia, come pure degli altri Stati della d iaspora, può essere è sarebbe di [ein Wort unlesbar] agire a suo tempo attraverso il Governo centrale di Berlino mediante la conclusione di un Con Con-
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cordato per tutto il Reich , da l quale anche i suaccennati Stati resterebbero vincolati . – Ciò posto, l'E. V. giudicherà se convenga annuire alla domanda del Governo sassone ovvero di limitarsi, almeno per evitare mali maggiori, ad una semp risposta, di semplice comunicazione, della già con cui si comunichi semplicemente la decisione già presa dalla S. Sede.
In attesa, pertanto, delle venerate istruzioni dell'E. V., mi permetto di farLe presente, come, come era accennato nella supplica del Capitolo di Bautzen, questo al Santo Padre sono rimessami col sullodato Dispaccio N. B=14334, la procl pubblicazione della restituzione dell'antica diocesi di Meissen potesse farsi in occasione del settimo centenario della sua erezione, il quale ricorre il 24 del prossimo mese di Giugno. E poiché per dare alla festa maggiore solennità ed alle popolazioni cattoliche della Sasso della Sassonia, così duramente provate incoraggiamento e conforto, bramerebbe che il Rappresentante del di Sua Santità si rechi in tale occasione a visitarle, imp con facoltà d'impartire, la Benedizione Apostolica coll'indulgenza plena-
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ria (Allegato V).
Chinato
Dopo di ciò, chinato
169r, hds. oberhalb des Textes von unbekannter Hand notiert, vermutlich von einem Nuntiaturangestellten: "C"; hds. am linken oberen Seitenrand von unbekannter Hand vermerkt, vermutlich von einem Nuntiaturangestellten: "1"; 171r, hds. am linken oberen Seitenrand von unbekannter Hand vermerkt, vermutlich von einem Nuntiaturangestellten: "2".
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Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 25. April 1921, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 11329, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/11329. Letzter Zugriff am: 09.05.2024.
Online seit 14.05.2013.