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                            Dokument-Nr. 11663
                         
                        
                        
                             
                        
                             
                        Mi pervenne regolarmente a suo tempo il venerato telegramma cifrato
            dell'E. N. 25, col quale l'E. V. R. si degnò di impartirmi le implorate istruzioni circa l'attitudine
        da tenere verso il Rappresentante diplomatico della Repubblica dei Soviety in
        Berlino.
In realtà il Sig. Krestinski presentò non molto dopo al Sig. Presidente del Reich le Lettere credenziali che l'accreditavano in qualità di Ambasciatorepresso la ddi detta Repubblica; ma non avendomi eglidiretto, secondo
                            che fanno gli al'usoosservato dagli altri Capi-Missione,la
                            conlettera d'uso per
                            annunziare al Decano del Corpoannunziarmi la presentazione e chiedere una udienza, non avevo
        avuto sinora  occasione di entrare in rapporti con lui. In
            occasioneNell'ultimo mio viaggio a Berlino nello
        scorso mese di Ottobre, essendomi incontrato cogli Ambasciatori d'Inghilterra, di Francia e
        di Spagna e col Ministro di Svizzera, chiesi loro se avevano fatto la conoscenza del Collega
        russo; tutti mi risposero negativamente, ed anzi i tre ultimi aggiunsero che essi non
        potevano ess avere rapp relazione con lui, non avendo il lo i loro
        rispettivi Governi riconosciuto la Repubblica dei Soviety. Ho tuttavia letto sui pubblici
        fogli che in [da] un ricevimento diplomatico dato nell nel Luglio scorso
        dall'Ambasciata bolscevica  – ricevimento che
        per la pompa e lo splendore avrebbe eclissato quelli era intervennero
        gli Ambasciatori d'Italia e del Giappone,  ma non ho potuto sinora appurare la verità di tale> notizia.
Circa la composizione del personale dell'Ambasciata in discorso, se debbo credere a quanto mi è stato narrato da un funzionario autentico del Ministero degli Esteri di Berlino che sarebbero ad essa addetti ufficialmente vari ex-commissari del Governo bolscevico in Ungheria al tempo di Bela Khun [sic], i quali si resero allora colpevoli delle più atroci crudeltà verso ecclesiastici e specialmente verso religiose; ma anche ciò non mi consta con certezza.
Checché sia di ciò, durante l'ultima anzidetta mia permanenza in Berlino, ebbi occasione di parlare col Capo del protocollo nel Ministero degli Esteri Sig. von Gülich circa il ricevimento del Corpo diplomatico presso il Presidente del Reich per il Capodannoed essendo caduto il discorso sull'Ambasciatore della Repubblica dei Soviety,gli gli feci  osservare che non mi sarebbe
        stato possibile di inviare a questo la circolare d'invito a detto ricevimento, non avendoricevuto da lui alcuna comunicazione partecipazione
            della prese. Ora  il
        medesimo Sig. von Gülich mi ha indirizzato in data del 28 Novembre p. p. una
        lettera, nella quale, dopo aver ricordato questo precedente, 
        continua: "Ho creduto di agire nel senso di V. E., portando, in una visita da me fatta al Sig. Ambasciatore Krestinski, la
        conversazione su tale questioneed accordandogli il di Lei modo di vedere. Il Signor
        Ambasciatore ha allora osservato che egli ben volentieri
            visite-a conanche a comunicarLe per iscritto aver egli assunto la direzione dell'Ambasciata, ma che desidererebbe di esser sicuro che V. E. non lascerebbe t questa comunicazione
        senza risposta, ma accuserebbe ricevimento della sua lettera. – Prego quindi V. E. di significarmi, se posso dare al
        Sig. Krestinski in di Lei Suo nome una tale assicurazione".
Nel supplicarel'E. V. avolerdegnarsi d'impartirmi con sollecitudine le Sue superiori istruzioni
            al riguardo, m'inchino
                         
                        9r, oberhalb des Textkörpers hds. von
            unbekannter Hand vermerkt, vermutlich von einem Nuntiaturangestellten:
        "C". 
                        
                             
                        Online seit 31.07.2013, letzte Änderung am 14.04.2014. 
                    
    Dokument-Nr. 11663
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
[München], 01. Dezember 1922
                        Schreiber (Textgenese)
PacelliPacelliBetreff
Sull'Ambasciata  dei
        Soviety in Berlino
                        In realtà il Sig. Krestinski presentò non molto dopo al Sig. Presidente del Reich le Lettere credenziali che l'accreditavano in qualità di Ambasciatore
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 già
        così sontuosi dell'antica Ambasciata imperiale al tempo degli Czar – Circa la composizione del personale dell'Ambasciata in discorso, se debbo credere a quanto mi è stato narrato da un funzionario autentico del Ministero degli Esteri di Berlino che sarebbero ad essa addetti ufficialmente vari ex-commissari del Governo bolscevico in Ungheria al tempo di Bela Khun [sic], i quali si resero allora colpevoli delle più atroci crudeltà verso ecclesiastici e specialmente verso religiose; ma anche ciò non mi consta con certezza.
Checché sia di ciò, durante l'ultima anzidetta mia permanenza in Berlino, ebbi occasione di parlare col Capo del protocollo nel Ministero degli Esteri Sig. von Gülich circa il ricevimento del Corpo diplomatico presso il Presidente del Reich per il Capodannoed essendo caduto il discorso sull'Ambasciatore della Repubblica dei Soviety,
10r
rebbe V. E. qui in Berlino. Avendo io nondimeno supposto essere ben dubbio che V. E. venga qui nuovamente prima della fine dell'anno, il Sig. Krestinski ha replicato che
        sarebbe  volentieri disposto Nel supplicarel'E. V. a
