Dokument-Nr. 11671
Pacelli, Eugenio an Pizzardo, Giuseppe
München, 08. Dezember 1922
Regest
Pacelli vertraut sich Pizzardo an und gesteht ihm seine Verlegenheit in Bezug auf die mit dem Delegierten des Russischen Roten Kreuzes Sceftel vereinbarten Zahlungsmodalitäten für die Lieferanten der Medikamente für die päpstliche Hilfsmission in Russland. Er habe nicht gewusst, wie er die Weisung über die gewünschte Zahlungsart mit der Weisung, Sceftels Mission zu erleichtern, in Einklang hätte bringen können und er bietet an, den indossierten Scheck von Sceftel zurückzuverlangen. Pacelli befürchtet, seinen Vorgesetzten im Vatikan Anlass zu Überraschung und Unzufriedenheit geboten zu haben, die sie hinter seinem Rücken wahrscheinlich äußern werden. Es wäre seiner Ansicht nach besser gewesen, wenn die Zahlungsmodalitäten direkt von seinen Vorgesetzten, die kein Urteil zu befürchten hätten, mit Sceftel geklärt worden wären. In einer nachträglichen Hinzufügung merkt der Nuntius an, dass er die Angelegenheit allerdings nicht beurteilen wolle, da er in wirtschaftlichen Angelegenheiten inkompetent sei.Bezüglich der 20.000-30.000 Lire, die er für die Einrichtung der Nuntiatur in Berlin wiederholt erbeten habe, weiß Pacelli nicht mehr, was er denken solle. Er habe noch immer keine Antwort erhalten und beabsichtige, Gasparri in wenigen Tagen danach noch zu fragen, obwohl er ihn mit einer solchen Kleinigkeit nicht belasten möchte. Schlimmstenfalls müsse er allein nach einer Lösung suchen.
[Kein Betreff]
L'incarico datomi per il Sig. Sceftel mi ha messo in assai grave imbarazzo ed angustia, non solo perché io non m'intendo di queste cose commerciali, ma anche perché non sapevo come mettere d'accordo l'ordine di accoglierlo nel miglior modo e di facilitargli nel miglior modo la sua missione coll'istruzione o desiderio che pagassi io direttamente i conti. Scrissi subito ieri stesso un Rapporto <spiegando tutto,>1 e attendo le istruzioni. Nulla è compromesso ed io posso bene ritirare quel qualsiasi consenso dato al modo da lui proposto, sebbene naturalmente egli non ne sarà contento e lo interpreterà come atto di sfiducia. Anche lo chèque, che, come ho narrato, gli rilasciai, potrei richiederglielo, detratta una somma da convenirsi per le spese occorrentigli, e potrei ciò motivare col fatto che i Superiori vogliono che tutti i conti siano pagati direttamente da me. – Ho perduto molto tempo per questa cosa, ma l'ho offerto al Signore, perché trattasi di opera di carità, come anche ho offerto <anticipatamente>2 le espressioni di "sorpresa" e di "malcontento", che assai probabilmente i Superiori mi regaleranno (dietro le spalle).
12v
Ma io, anche se ho
sbagliato, ho la coscienza di aver agito colle migliori intenzioni davanti a Dio. Sarebbe
però stato bene che in Roma da Loro superiori, qui a nemine judicantur, e non sono soggetti
ad osservazioni e rimproveri, fossero state Non so più cosa pensare riguardo alle famose 20.000 o 30.000 lire, chieste da me ripetutamente ed instantemente <ormai da un mese>6per la casa e la prima istallazione in Berlino. La cosa urge, perché una casa non si mette su in due battute. Aspetterò ancora alcuni giorni, e se
Con affettuosi saluti in fretta
Sempre Suo
Eugenio
1↑Hds. eingefügt von
Pacelli.
2↑Hds. eingefügt von Pacelli.
3↑Hds.
gestrichen und eingefügt von Pacelli.
4↑Hds. gestrichen von Pacelli
5↑Hds.
eingefügt von Pacelli.
6↑Hds. eingefügt von
Pacelli.
7↑Hds. gestrichen von Pacelli.
8↑Hds. gestrichen und eingefügt von Pacelli.
9↑Hds. korrigiert von Pacelli.
10↑Hds. korrigiert von Pacelli.
11↑Absatz "Non so più … rimanga da
prendere." von unbekannter Hand mit rotem Farbstift durchgestrichen.