Dokument-Nr. 11871
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
[München], 19. Januar 19201

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Col venerato Dispaccio N. in data del V. E. R. si compiaceva significarmi che la Santa Sede, dopo la conclusione della pace, non avrebbe mancato di aver presente e premiare debitamente tutti quelli che avevano prestata efficacemente la loro opera per agevolare l'azione caritatevole del Santo Padre in favore dei prigionieri di guerra internati in Germania.
Ora, essendosi finalmente ratificata la pace fra gli Alleati e la Germania, mi permetto sottoporre a V. E. i nomi di quelli che, a mio umile giudizio, sarebbero degni di ricevere una distinzione pontificia per lo zelo mostrato nel coadiuvarmi in quello che modestamente ho fatto, onde obbedire agli ordini della Santa Sede in vantaggio dei suddetti prigionieri.
Prego pertanto l'E. V. a volere ottenere dalla bontà del Santo Padre la Commenda dell'Ordine di San Gregorio Magno pei seguenti Signori:
1º) Signor Conte Dr. Jur[is.] Giulio von Zech-Burkersroda, Consigliere della Legazione di Prussia a Monaco ed attualmente Incaricato d'Affari. Egli con costante e fedele attività e zelo ha in tutti i modi agevolata [sic] le mie relazioni col Governo di Berlino ed in ogni occasione si è mostrato pronto ad aiutarmi non soltanto per le visite da me fatte ai campi di prigionieri, ma anche in altre moltissime circostanze, sicché senza il di lui valevole e cortese cooperazione
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sarebbe stato ben difficile raggiungere lo scopo desiderato dalla Santa Sede. Ancora presentemente il Conte Zech è per la Nunziatura un vero amico, e si trova sempre pronto in qualunque circostanza si abbia bisogno di lui. Nel mio ultimo viaggio a Berlino ed a Colonia l'ottimo Conte non soltanto ha agevolata la parte materiale del viaggio medesimo, non facile nelle attuali condizioni del servizio ferroviario in Germania, ma ha moltissimo cooperato alla buona riuscita delle relative trattative col Governo di Berlino.
2º Signor Maggiore Enrico Karwiese. Preposto all'Ufficio di informazioni peri prigionieri di guerra presso il Ministero della guerra in Berlino, si deve a lui se la Santa Sede con sollecitudine ed esattezza lodevolissima ha potuto avere così abbondanti notizie circa i prigionieri di guerra internati in Germania ed in molti casi per opera di lui si sono potuti ottenere favori e vantaggi notevolissimi per alleviare la sorte deimedesimi prigionieri.
3º) Signor Dr. Maggiore Francesco Conte von Schwerin. Succeduto al Karwiese nell'Ufficio di informazioni suddetto, ne ha seguito con fedeltà e zelo l'esempio edàcontinuato con instancabile assiduità e pazienza non soltanto a fornire notizie, tutte le volte che gliele chiedevo, ma asecondareattivamente l'opera caritatevole della Santa Sede a pro dei prigionieri.
4º) Signor Dr. Stefano Kekule von StradonitzCapitano. Ritiratosi il Conte
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Schwerin dal predetto Ufficio, in seguito alla rivoluzione, il Capitano Kekule in circostanze anche più difficili, dato il disordine causato negli uffici specialmente militari dopo la rivoluzionenon ha fatto sentire affatto tali conseguenze nell'opera di coadiuvare la Nunziatura sia nella ricerca dei prigionieridispersi, sia in qualunque altro genere di informazioni richiesteglicirca i prigionieri ed anche attualmente continua in tale servizio con zelo e diligenza ammirevole.
Signor Maggiore Giovanni Richter. Destinato dal Ministero della guerra di Berlino ad accompagnarmi durante il non breve mio viaggio del settembre 1917 per la visita ai campi di prigionieri della Germania, compì la sua missione con ogni più gentile riguardo e riverenza verso il Rappresentante Pontificio ed in tutte le maniere mi agevolò l'opera pietosa, che compii sempre corretto e prudente, non tralasciando nessuna attenzionee mostrandosi deferentissimo e compito in tutte le circostanze.
5a) [sic] Signor Capitano Enrico von Holtzbrinck. Fu l'altro mio compagno di viaggio durante la visita ai prigionieri, e espletò il suo incarico con pari gentilezza, deferenza e attività come il Signor Richter.
6a) [sic] Signor Maggiore von Gammingen. Comandante del campo dei prigionieridi Ellwangen, può chiamarsi il modello degli ufficiali preposti alla direzione dei campi medesimi.Ottimo cattolico, con cuore di vero padre amava e curava i prigionieri, sicché il suo campo era diventato l'aspirazione di tutti gli infelici internati in Germania, ed infatti parecchi raccomandati particolarmente dal
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Sede furono, dietro mia richiesta, trasferiti in quel campo e non ebbero che a lodarsi incondizionatamente del trattamento paterno ricevuto dal Barone von Gemmingen
Inoltre mi permetto chiedere
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la Croce Benemerenti pel Segretario del Ministero degli Esteri bavarese Signow Giovanni Sessler, il quale, durante il tempo non breve, in cui la Nunziatura corrispondeva con la Santa Sede attraverso il Ministero medesimo, curò con diligenza e fedeltà lodevolissima la trasmissione del corriere alla Legazione Bavarese a Berna e per essa al Rappresentante della S. Sede in Svizzera.
Prima di presentare a V. E. le su esposte richieste non ho mancato di far chiedere al Governo di Berlino se, in seguito alla nota disposizione della nuova Costituzione Germanica, che vieta ai cittadini tedeschi di accettare onorificenze da Potenze estere, vi fossero difficoltà per l'accettazione delle suddette Distinzioni Pontificie. Il menzionato Governo mi ha fatto conoscere che, non potendosi considerare la Santa Sede come una Potenzaesteranel senso che sono suoi sudditi i cattolici di tutto il mondo in qualunque Nazione si trovino, quella proibizione della Costituzione no riguarda la Santa Sede medesima, la quale perciò è completamente libera di accordare i Suoi Ordini cavallereschi anche a cittadini tedeschi.
Nella speranza che V. E. vorrà degnarsi di umiliare e raccomandare al Santo Padre la mia umile istanza, alla quale aggiungo la preghiera che dette onorificenze sieno concesse in forma del tutto graziosa, mi chino ecc.
1Ursprüngliches, unlesbares Datum von Schioppa hds. korrigiert.
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 19. Januar 19201, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 11871, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/11871. Letzter Zugriff am: 27.12.2024.
Online seit 25.03.2013, letzte Änderung am 10.09.2018.