Dokument-Nr. 11897
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
[München], 05. Februar 1920
Schreiber (Textgenese)
StenotypistSchioppaPacelliPacelliBetreff
Lettera Pastorale di Mgr. Arcivescovo di Monaco
Credo mio dovere riassumere per sommi capi l'importante Documento, che, è da sperare, apporterà buoni frutti nella vita religiosa dei cattolici Monacensi.
Mgr. Faulhaber ricorda al principio della sua Lettera il recente suo viaggio a Roma e con commosse parole parla della paterna accoglienza avuta dal Santo Padre; lamentando insieme che per ben quattro anni a gran parte dell'Episcopato non è stato permesso di vedere personalmente il Padre dei fedeli ed affermando che questo fatto dimostra la mancanza di libertà, di cui soffreil Pontefice, ed il deplorevole vuoto che si riscontra nella conclusione della pace, dove la questione della indegna ed insostenibile situazione attuale del Papa non è stata risoluta.
Insistendo nella gioia provata di potersi prostrare ai piedi del Vicario di Gesù Cristo e pregare sulla Tomba degli Apostoli, l'illustre Prelato prosegue
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descrivendo con smagliante eloquenza la bellezza di Roma cristiana, il cui culmine trovasi nella Cattedra di San Pietro.Egli avrebbe voluto che tutti i suoi diocesani si fossero trovati presenti all'udienza accordatagli dal Santo Padre per ascoltare colle proprie orecchie le paterne parole di Sua Santità per i prigionieri di guerra e per le loro famiglie; l'interessamento del Pontefice per le disastrose condizioni alimentari della Germania: specialmente le sue paterne preoccupazioni per la gravissima questione della scuola in Baviera e la sua paterna sovrana soddisfazione per quanto i cattolici bavaresi hanno fatto e si propongono di fare per la tutela dei diritti della Chiesa e dei genitori intaleaffare.
Dopo tale opportuna introduzione Mgr. De Faulhaber entra nell'argomento, che si è proposto di svolgere nella sua lettera Pastorale, che ha intitolata "Il Papato nei nostri tempi democratici", volendo dimostrare il primato del
Dando un rapido sguardo ai Troni caduti, alle Dinastie tramontate, il dotto Arcivescovo trova che soltanto la Tiara Pontificale rimane intatta fra le rovine delle Corone imperiali e reali, perché la Gerarchia Ecclesiastica, al cui fastigio è il Papa, si fonda sull'immortalità medesima dell'Evangelo.
E qui l'Autore dimostra questa verità, citando e commentando ampiamente i testi della Sacra Scrittura, con cui si documenta l'origine divina del Primato della Cattedra di San Pietro, la quale perciòhauna costituzione fondata non
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sulla grazia del popolo, ma sulla grazia di Dio, 2º) è la roccia incrollabile dei fedeli, della unità e dell'ordine morale e sociale, 3º) finalmente è il centro della santa caritàe per provare questa verità l'Autore assai opportunamente fa una antitesi fra i mali immensi causati dalla guerra e la carità addimostrata dal Santo Padre, il cui pontificato, come egli dice, rimarrà nella storia siccome l'esempio luminoso della carità, il Diaconato della consolazionela grande potenza del bene, facendo rilevare come l'Opera pietosa del Santo Padre si svolta con la più ammirevole imparzialità, senza distinzione di religione o nazionalità e cercando sempre di riportare la pace fra i popoli.La Pastorale termina esortando i fedeli a rimanere sempre più attaccati alla Sede Apostolica, specialmente nei tempi presenti, che sono per essi di lotta e di sacrificio.
Chinato ecc.