Dokument-Nr. 13280
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
[München], 03. November 1923

Schreiber (Textgenese)
PacelliPacelli
Betreff
Appello del Sig. Cancelliere del Reich  Stresemann al S. Padre
Il Sig. Vittorio Naumann, ben noto all'E. V. R. sin da quando il compianto Mons. Aversa inviava alla S. Sede le di lui informazioni, – persona al quanto discussa , ma che è intimamente legato coll'attuale Cancelliere Sig. Stresemann, il quale anzi, in occasione del mio ultimo viaggio a Berlino, mi manifestò la sua intenzione di dargli un importante posto di Ambasciatore o di Ministro, per es. a Parigi od a Bruxelles, – venuto a visitarmi il 24 Ottobre scorso, mi descrisse la difficilissima e quasi disperata situazione interna ed estera, in cui si dibatte attualmente la Germania, e mi chiese se la S. Sede avrebbe potuto fare qualche cosa per venire ad essa in soccorso. Risposi esser ben [no] risaputo quanto Sua Santità e l'E. V. si fossero adoperate e si [vole] in passato per favorire la pacificazione dei popoli e per sollevare le miserie che opprimono l'umanità, ed aggiunsi
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non esservi dubbio che con con continuerebbero anche per l'avvenire a adempiere una così pietosa e benefica missione. Mi domandò allora, se sarei stato pronto a farmi interprete presso la S. Sede di una eventuale domanda domanda del Cancelliere a favore della Germania, ed io replicai che ben volentieri , lo avrei fatto, avvertendo però, come mio pensiero puramente personale, che, essa avrebbe dovuto limitarsi al campo della carità, evitando la parte politica.
Infatti mi è stata oggi rimessa da questo Rappresentante del Reich in Monaco, Sig. von Haniel, la lettera del Sig. Cancelliere, che qui acclusa ho l'onore d'inviare in originale all'E. V. In essa il Sig. Stresemann, dopo aver alluso alla suddetta conversazione col Sig. Naumann, descrive coi colori più foschi la spaventosa miseria, cui sono esposte le popolazioni della Germania, e gli orrori dell del freddo, della fame e delle malattie, ai quali si va incontro nel prossimo inverno. Ta Una sitale situazione produce nel
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popolo amarezza, disperazione, inclinando ai suicidi, dei furti e dei saccheggi, e mette in pericolo i fondamenti stessi dell'ordine civile e sociale.
"In tale profonda miseria (prosegue il Sig. Cancelliere) i miei sguardi si volgono a quella Potenza, che in particolar modo è chiamata di è chiamata a ricordare ai popoli gli eterni ed immutabili principi della umanità e dell'amore per il prossimo. Io n on ho bisogno di assicurarLa, Signor Nunzio, che in nessun modo penso ad un'azione politica della S. Sede, se oggi La prego di impetrare il concorso di Sua Santità per mitigare la disperata condizi situazione del popolo tedesco. Sua Santità ha già ripetutamente, ed anche in questi giorni, dimostrato la Sua caritatevole simpatia per i sofferenti ed i bisognosi in Germania. Ora la miseria del popolo tedesco è così gig enorme, che le peggiori conseguenze possono essere evitate soltanto con una vasta azione di soccorso da parte dell'estero. Occorre ino rivolgere ai popoli, che possono e vogliono venire in aiuto dell'affamata Germania,
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la instante preghiera di alleviare con pronto invio di viveri la opprimente indigenza. Se Sua Santità il Papa fosse disposto ad indirizzare in questo senso un Appello alle suddette Nazioni del mondo, forse per mezzo delle Nunziature e Delegazioni Apostoliche ovvero di eminenti membri dell'Episcopato, Egli potrebbe essere sicuro della inestinguibile riconoscenza dell'abbattuto popolo tedesco. Io n on dubito che il Suo Appello avrebbe un [sic] eco nel mondo e sprigionerebbe nobili e molteplici forze per la salvezza di un popolo sull'orlo del precipizio". – II Sig. Cancelliere termina interessandomi a portare coll quanto prima il suo esposto a conoscenza del S. Padre.
Che numerose classi della popolazione tedesca si versino attualmente dnella squallida miseria, vale a dire le classi operaie e più ancora il ceto medio, e che ancor più grave indigenza minacci per l'entrante inverno, è cosa, [ein Wort unlesbar] riconosciuta da tutti. Lo stesso Sig. Poincaré, nel discorso pronunziato ieri a Nevers, pur affermando che la Germania è e rimane ricca, ammetteva che
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una parte della popolazione: "Si aujourd'hui (così egli si esprimeva) l'Allemagne offre le spectacle paradoxal d'un État ruiné, dont une partie de la population est réduite à la mendicité et dont l'autre est opulente, c'est qu'elle l'a bien voulu. Ce n'est pas le pays qui est appauvri, c'est l'État, ce sont les classes moyennes. L'Allemagne est et reste riche; elle possède des ressources immenses, mais ces ressources sont scandaleusement accaparées par les grands industriels et par les gros banquiers, qui ne veulent rien donner à l'Etat et que l'Etat ne s'efforce pas sérieusement de contraindre à remplir leurs devoirs de citoyens. De là, l'apparente détresse du Reich; de là, la misère trop réelle des milieux intellectuels, des petits commerçants, des artisans, des ouvriers. Mais le paysan allemand, lui, n'est pas malheureux; il vit largement…". Che tale miseria costituisca un grav e pericolo di torbidi sociali, è pure, a mio umile avviso, innegabile, come è sono mi sembrano del pari anche certoi sembrano egualmente certi gli ottimi risultati che, anche dal punto di vista religioso e morale, produr-
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rebbe in Germania l'Appello del S. Padre implorato dal Sig.  Cancelliere. Che questi, poi si ripromette da esso, oltre il soccorso materiale, anche, un effetto politico,. è, è Apparisce, se non mi inganno, ben probabile , qualora si ricordi il pensiero svolto dal Revmo Mons. Mausbach nella lettera da me trasmessa già all'E. V. col rispettoso Rapporto N. 28878 di ieri l'altro. Invocando, infatti, egli pure un simile "pubblico Appello di Sua Santità a tutti i popoli" per soccorrere i poveri della Germania, soggiungeva: "La descrizione della miseria del nostro popolo, che sarebbe contenuta in detto Appello, richiamerebbe per sé stessa e tacitamente tutti gli sguardi verso le l'origine di tale calamità, vale a dire la cecità spietata di coloro, che si servono del trattato di pace come di uno strumento per turbare la pace dei popoli" . È ben vero, tuttavia, che, ad un osservatore imparziale apparirebbe, malgrado ciò, che una delle principali cause della morte della valuta e dell' attuale rovina del popo-
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lo tedesco – è stata anche la folle politica della resistenza passiva nella Ruhr, prolungata sino all'assurdo anche quando doveva essere ad ognuno manifesta la assoluta impossibilità di un successo in quella impari lotta – e che per la quale il Governo del Reich ha dilapidato miliardi e miliardi di marchi-oro.
In questa occasione mi sia permesso di sottoporre rispettosamente all'E. V. una umile supplica. La S. Sede ha recentemente inviato – come è stato annunziato anche dai pubblici fogli – all'Emo Sig. Cardinale Bertram ed all'Emo Sig. Cardinale Schulte L. 150.000 ciascuno per i fedeli delle diocesi, che fanno parte dell'annuale Conferenza vescovile di Fulda (Dispaccio N. 22922), nonché un milione di Lire al Caritasverband . I giornali hanno parlato anche di una munifica oblazione all'Emo Sig. Cardinale Piffl per le popolazioni dell'Austria. Ma nulla finora, che si sappia, ha ricevuto questo Emo
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Sig. Cardinale Arcivescovo di Monaco per la Baviera. Mi sia permesso di notare come una p Pontificia elargizione anche per questo Paese produrrebbe la più favorevole impressione e potrebbe giovare nella pubblica opinione anche pure in vista de lla conclusione del Concordato. Qualora poi il S. Padre giudicasse di consentire a tale [prop] sussidio, la via più opportuna, a mio subordinato parere, – migliore anche di quella del Caritasverband o dei soccorsi ai singoli Istituti – è quella dei Vescovi, i quali, più che in ogni altro momento, debbono in quest'ora triste apparire i Pastori ed i Padri dei poveri e meglio di possono conoscendo i bisogni delle rispettive diocesi, possono distribuire con giustizia i benefici della Pontificia carità.
Dopo di ciò, c hinato

17r, hds. oberhalb der Betreffzeile von unbekannter Hand in roter Farbe vermerkt, vermutlich von einem Nuntiaturangestellten: "C".
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 03. November 1923, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 13280, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/13280. Letzter Zugriff am: 24.11.2024.
Online seit 24.10.2013, letzte Änderung am 29.09.2014.