Dokument-Nr. 1487
Gasparri, Pietro an Pacelli, Eugenio
Vatikan, 27. Juli 1917
Regest
Gasparri übermittelt Pacelli ein Gesuch der Generalsuperiora der Schwestern vom Coenaculum in Brüssel. Sie bittet den Heiligen Stuhl um seine Vermittlung bei den deutschen Behörden, da sie mit einigen Schwestern in die Schweiz ausreisen möchte. Achille Ratti unterstützt das Anliegen der Schwestern, da er deren Umstände kennt.[Kein Betreff]
La Superiora Generale dell'Istituto di Nostra Signora del Cenacolo residente a Bruxelles (Rue Hôtel des Monnaies 126), che nei primi anni della guerra non aveva stimato necessario il cercare di allontanarsi dalla sua residenza ordinaria, ora invece, benché soddisfattssima del trattamento che riceve dalle Autorità tedesche, desidera uscire dal Belgio e recarsi in Paese neutro per provvedere alle esigenze di governo, che incominciano a farsi sentire urgenti nelle varie case dell'Istituto.
A tale effetto implora la benevola mediazione della Santa Sede per ottenere facoltà di recarsi in Svizzera insieme con la sua Vicaria, le quattro Assistenti Generali e le Religiose la cui cooperazione è necessaria per il governo dell'Istituto. (Alcune di queste Religiose si trovano attualmente a Menin e ad Yvoir.)
Inoltre la Madre Generale per motivi di economia che s'impongono nel momento attuale, desidererebbe che le fosse concesso di trasferire a Bruxelles tutte le religiose che trovansi a
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Menin o almeno le più giovani e le
inferme.Non ho bisogno di raccomandare questa istanza alla carità della S. V. Illma quando ella saprà che di essa s'interessa personalmente Monsignor Ratti. Il quale aggiunge in una sua lettera:
1o) che la Superiora Generale delle Religiose del Cenacolo è ormai più che ottuagenaria (per quanto bene assistita da forze fisiche e morali) e che tra le più provette sono pure (come suole) le Assistenti.
2o) che della necessità di un tale trasferimento in Svizzera egli stesso – il Ratti – può rendere testimonianza avendo anche di fresco avvicinate le case di Roma, di Napoli, di Milano, di Torino, nelle quali il disagio e le difficoltà di governo sono da tempo sentite e si fanno sempre più sentite e gravose data l'impossibilità di comunicare con la Superiora Generale.
3o) che le Religiose del Cenacolo devono essere abbastanza benevise alle autorità tedesche, dalle quali, infatti non hanno avuto molestie; e per questo certamente anche in grazia del loro riserbo e della loro prudenza, attestata pure da S. E. il Cardinal
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Mercier, e dallo stesso secondata, intermettendo con esse ogni
rapporto diretto.4o) finalmente che il Santo Padre stesso ha incoraggiato Monsignore a presentare questa domanda.
Nella fiducia vivissima che alla S. V. sia possibile ottenere dalle autorità quanto si desidera, con sensi di ben distinta e sincera stima godo raffermarmi
di V. S. Illma
Affmo per servirla
P. Card. Gasparri