Dokument-Nr. 15643
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
Berlin, 23. März 1926

Regest
Pacelli teilt mit, dass er es für angebrachter hält, wenn die Ernennung des Domkapitulars in Posen Paech zum Apostolischen Administrators von Tütz direkt durch den Heiligen Stuhl und nicht durch ihn durchgeführt wird. Der Nuntius versichert, dass er die Argumentation des Heiligen Stuhls gegenüber der preußischen Regierung weiterhin verteidigen wird. Dennoch befürchtet er weitere Schwierigkeiten seitens der Regierung. Denn wie es scheint, verfügt Paech, gegen dessen Person tatsächlich nichts einzuwenden ist, derzeit über die polnische Staatsangehörigkeit. Anscheinend ergriff die polnische Presse Partei für Paech, was Pacelli als wenig umsichtig qualifiziert, denn die preußische Regierung reagiert empfindlich auf auswärtige Einmischung in innerpreußische Angelegenheiten. Er hofft, dass gelingen wird, sie von der Richtigkeit und Vernünftigkeit der päpstlichen Entscheidung zu überzeugen. Abschließend bestätigt Pacelli den Erhalt eines Berichts, in dem Gasparri die Ernennung des Förstenauer Pfarrers Brill zum Geistlichen Rat der Apostolischen Administratur ablehnte.
Betreff
Circa la nomina dell'Amministratore Apostolico di Tütz
Eminenza Reverendissima,
In doveroso riscontro dell'ossequiato Dispaccio N. 576/26 del 9 corrente, mi do premura di significare all'Eminenza Vostra Reverendissima che, a mio umile avviso, sarebbe per questa volta più opportuno, se la nomina del nuovo Amministratore Apostolico venisse effettuata direttamente dalla S. Sede.
Da parte mia, non ho mancato e non mancherò di fare quanto è da me per spiegare e difendere con ogni impegno la tesi della S. Sede di fronte a questo Governo, il quale è da attendersi che solleverà ancora difficoltà al riguardo. Sembra infatti che il Canonico Paech (contro la cui persona non vi è in realtà nulla da obbiettare) abbia attualmente la cittadinanza polacca; al Governo prussiano riuscirebbe gravo-
19v
so che un cittadino di altro Stato ricopra un officio ecclesiastico nel territorio della Germania. Inoltre la stampa in Polonia, forse non troppo prudentemente, avrebbe, a quanto si dice, preso partito per il sullodato ecclesiastico e dato informazioni dettagliate sullo svolgimento della presente vertenza; ciò pure ha urtato le suscettibilità del Governo medesimo, il quale non ama ingerenze straniere nelle cose interne della Prussia. Giova tuttavia sperare che esso finirà per comprendere la giustezza e la santità dei motivi, a cui l'Augusto Pontefice si è ispirato nella Sua sovrana decisione.
Intanto, nell'accusare in pari tempo all'Eminenza Vostra ricevimento del posteriore venerato Dispaccio N.  678/26 del 18 corrente, relativo altresì all'Amministrazione Apostolica di Tütz, m'inchino umilmente al bacio della Sacra Porpora e con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
19r, rechts unterhalb der Datumsangabe hds. von Borgongini-Duca notiert: "28. III 26 cifrati a Lauri. Urge sapere con certezza se can. Paech è cittadino polacco".
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 23. März 1926, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 15643, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/15643. Letzter Zugriff am: 24.11.2024.
Online seit 29.01.2018, letzte Änderung am 01.02.2022.