Dokument-Nr. 15694
Pacelli, Eugenio an [Pizzardo, Giuseppe]
Berlin, 26. März 1926
Regest
Pacelli erinnert den Substituten um Staatssekretariat Pizzardo daran, dass er ihn in seinem persönlichen Schreiben, in dem er um Erlaubnis bat, nach Rom reisen zu dürfen, auch darum bat, ihm im Falle einer positiven Entscheidung, einen entsprechen Pass zukommen zu lassen. Nun erneuert er diese Bitte. Pacelli plant seine Abreise aus Berlin am 7. April und seine Ankunft in Rom am 9. April. Sollte er zeitnah keine Antwort erhalten, wird er sich in dieser Angelgenheit an die italienische Botschaft in Berlin wenden. Der Nuntius bittet Pizzardo darum, dass er Pacellis Privatsekretär Leiber, insofern dieser sich noch in Rom aufhält, ausrichten soll, dass er umgehend nach Berlin zurückkehren soll, da es in Pacellis Augen unmöglich ist, seinen Nuntiaturauditor Centoz alleine in der Nuntiatur zurückzulassen.[Kein Betreff]
Nella lettera, con cui Le chiedevo il permesso di venire a Roma per la nota ragione, mi permisi di pregarLa di inviarmi, in caso affermativo, il passaporto della S. Sede. Non avendo avuto risposta su questo punto, mi permetto di rinnovarLe tale preghiera. Io penso di partire da qui mercoledì sera 7 Aprile prossimo per essere in Roma la mattina del Venerdì seguente – salvo cambiamenti imprevisti –. Se quindi non mi sarà giunto in tempo utile l'anzidetto passaporto, interpreterò il Suo silenzio nel senso che mi è lecito di rivolgermi a tal fine a questa Ambasciata d'Italia.
Qualora il Padre L. non fosse già ripartito, La prego di significargli essere necessario che egli ritorni subito, essendomi impossibile di lasciar solo l'ottimo C.
Nella speranza di presto rivederLa, con inalterabile affetto
Sempre Suo Affmo
Eugenio