Dokument-Nr. 15905
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
Berlin, 26. Juni 19241

Schreiber (Textgenese)
PacelliPacelli
Betreff
Sulle prestazioni finanziarie dello Stato alla Chiesa in Prussia
Col mio rispettoso Rapporto N. 3 N. 30288 in data del 10 Aprile p. p. compii il dovere di trasmettere all'E. V. R. copia delle Note da me indirizzate in data del 20 Marzo e del 7 Aprile del corr. anno rispettivamente al Sig. Ministro degli Affari Esteri del Reich ed al Sig. Ministro del Culto prussiano relativamente alla soppressione o diminuzione delle prestazioni finanziarie dello Stato alla Chiesa in Germania. L'E. V. col venerato Dispaccio N. 29974 del 3 Maggio p. p. si degnò di dare alle medesime la Sua superiore approvazione.
Il summenzionato Ministro del Culto, Sig. Boelitz, mi ha risposto col Foglio in data del 19 M dello stesso mese di Maggio, da di cui l'E. V. troverà qui acclusa copia insieme al relativo Allegato. In essa
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egli comincia col manifestare la sua soddisfazione per avere (così egli aff afferma) "dal dalla mia Nota "nuovamente rilevato come anche la S. Sede considera come ancora giuridicamente vigenti le Convenzioni concluse già cento anni or sono e confermate dalle Bolle di circoscrizione". - Che "i l Governo prussiano (continua il Sig. Boelitz) tenga la stessa opinione, è ben noto a Vostra Eccellenza. In conformità di ciò, né io né il Sig. Ministro prussiano delle finanze mettiamo menomamente in dubbio che gli obblighi finanziari, assunti nell'anno 1821 dal Re di Prussia in armonia colla Bolla De salute animarum a favore delle ripristinate Sedi ves Diocesi del suo Paese non possono essere mo cambiati se non d'intesa colla Curia romana. Lo stesso vale per le stipulazioni delle Bolle Provida solersque e Impensa Romanorum. Che poi la Chiesa cattolica, sia pronta nelle
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negli accordi da concludersi al al riguardo, sia pronta a tener conto della difficile situazione dello Stato, abbiamo tanto il Sig. Ministro delle Finanze che io appreso con compiacenza. E gualmente riconoscente grato sono a Vostra Eccellenza per avermi dato confidenzialmente conoscenza comunicazione della Sua Nota al Sig. Ministro degli Affari Esteri del Reich N. 30071 del 20 Marzo c. a. Ancor più riconoscente lo sarei stato, se Vostra Eccellenza, prima di ricorrere al Reich, si fosse presso di me informata, se la Prussia ha arbitrariamente diminuito gli assegni onorari dei Vescovi e dei Capitoli, fissati nelle Bolle, come pure gli assegni degli dovuti agli ecclesiastici in base ad altri titoli giuridici. Una tale supposizione non può essere fondata che su inesatte informazioni".
Il Sig. Ministro prosegue: "Nei bilanci dello Stato dall'anno 1920 al
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1923 inclusive gli assegni a basati sulle Bolle, come pure i supplementi degli onorari di alcuni Vescovi ed alle spese delle amministrazioni diocesane, approvati la prima volta nel 1906 in mod come supplementi revocabili, sono registrati semplicemente colle tradi consuete somme in m archi. In seguito però alla perdita della guerra, e soprattutto ai noti avvenimenti nel territorio della Ruhr contrari al diritto intern internazionale, si è avuto un tale annientamento della valuta tedesca, [tanto] che il marco, il quale aveva un tempo in tutto il mondo il suo pieno valore, ha perduto la sua forza di acquisto. Malgrado le terribili conseguenze di tale stato di cose, per cui molte classi del ceto medio sono rimaste ridotte alla completa miseria, lo il Reich si è veduto costretto a sospendere il pagamento degli interessi ed il rimborso perfino di quei prestiti, che il popolo tedesco durante e dopo la guerra ha sottoscritto, affine di render possibile all'Impero la continuazione della sua difesa ed il manteni-
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mento della sua amministrazione. Lo Stato prussiano, tuttavia, non si è limitato nel neli pagamentoi ad esso incombentei secondo le Bolle di circoscrizione, non si è limitato alle somme in marchi-carta, le quali corrispondono a quelle in talleri o fiorini fissate nelle Bolle medesime. Come infatti risulta dall'accluso prospetto, lo Stato, pur senza attendere corrispondenti proposte delle Autorità ecclesiastiche, ha, in seguito al progressivo deprezzamento del marco, effettuato a partire dal 1° Aprile 1920 una valorizzazione degli assegni dei Vescovi e dei [suoi] membri dei Capitoli proporzionata ai mi agli aumenti di stipendio degli impiegati. Se questa valorizzazione fosse stata nello scorso anno sempre attuata soltanto dopo previi accordi coi Vescovi, questi avrebbero probabilmente ricevuto sempre pagamenti deprezzati. Io a vevo quindi creduto che si avrebbe con riconoscenza apprezzato
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l' come il Sig. Ministro delle Finanze ed io abbiamo dato luogo d'ufficio agli aumenti degli onorari dei Vescovi e dei Canonici.
I surriferiti eventi degli scorsi anni fecero comparire gli assegni delle Bolle di circoscrizione, indicati nel nei progetti di bilancio dietro la linea, come di nessun valore ed anzi assolutamente ingannevoli. Apparve quindi necessario di mettere nel [ein Wort unlesbar] di bilancio per il 1924, compilato sulla base del marco-oro, semplicemente come notizia, le somme dovute alla diocesi secondo le Bolle e di indicare invece dietro la linea quelle somme in marchi-oro, le quali secondo la situazione delle finanze dello Stato in Prussia possono essere spese per la Chiesa. Siccome, come si è già detto, in Germania giuridicamente la valuta vigente è tuttora il marco, perciò allo Stato prussiano non incombe l'obbligo di pagare in eguali somme in marchi-rendita od in marchi-oro le sue obbligazioni rimontanti all'anteguerra e pagabili in marchi.
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In conseguenza di ciò i pagamenti messi in preventivo per i Vescovi non potevano esser qualificati che come supplementi revocabili. Osservo tuttavia espressamente che con questi pagamenti provvisori volontari nulla viene naturalmente modificato mutato riguardo agli alle sue obbligazioni già in passato stipulate, e che il Signor Ministro delle Finanze ed io siamo volentieri disposti a [ad] fissare altrimenti provvisoriamente, non appena in Germania si potrà contare con una valuta sicuramente stabile, i pagamenti da prestarsi in per l'avvenire. L'introduzione del marco-rendita non ha importato, come è noto, nessun cambiamento di valuta, e non è stato che un espediente per impedire un ulteriore abbassamento della valuta tedesca.
Quanto si è detto circa le dotazioni delle diocesi, vale an si applica altresì a quegli obblighi giuridici che incombono allo Stato prussiano verso
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singoli istituti o corporazioni ecclesiastiche. Anche per questi lo Stato è obblig tenuto so a pagare soltanto in marchi (carta). Poiché poi però questi il marco-(carta) ha nno perduto la sua forza di acquisto e siccome perciò somme di alcune migliaia di marchi (carta) non rappresentano oggi più nulla, ho dato ordine alle Prefetture, per motivi puramente tecnici, di sospendere anche formalmente quei versamenti per sé praticamente non più effettuabili. Con ciò tuttavia non si è inteso in alcun modo di ricusare intieramente a quegli istituti ecclesiastici, i quali hanno diritti da far valere di fronte allo Stato, l'adempimento delle corrispondenti obbligazioni. Che anzi nel bilancio del 1924 sono state iscritte nel capitolo 121 a dietro la linea due somme di marchi-oro 86.340 e 150.000, grazie alle quali spero di poter portare intanto i versamenti alle singole Kirchengemeinden ad una considerevole parte dell'ammontare dell'anteguerra.
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In quale larga misura, senza pari nell'amministrazione finanziaria della Prussia, siasi provveduto nel nuovo bilancio, malgrado la tremenda situazione economica dello Stato, ai bisogni ecclesiastici, l'Eccellenza Vostra potrà desumere da quanto appresso:
Il bilancio del 1914 contava per scopi ecclesiastici (cattolici) 10.866.000 marchi. Da quel tempo lo Stato prussiano ha perduto, - oltre il i territori di Eupen-Malmedy, dell'Alta Slesia polacca, di Memel e dello Schleswig settentrionale, - quasi tutto il territorio dell'archidiocesi di Gnesen e Posen e della diocesi di Culma. Sottraendo dai suddetti 10.866.000 marchi i marchi 954.000, i quali erano destinati per le summenzionate diocesi distaccate dalla Prussia, rimane per l'attuale territorio dello Stato prussiano nel bilancio del 19l4 la somma complessiva di marchi 9.911.000. Ora i nvece nel bilancio del 1924 sono previsti per i menzionati scopi 13.094.000 marchi-oro. Questo con-
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siderevole aumento delle prestazioni finanziarie dello Stato per tali scopi è dovuto al fatto che lo Sta lo Stato concorre ora, in misura notevolmente maggiore che prima della guerra, agli assegni per i parroci. L'Eccellenza Vostra non potrà non riconoscere questa larga condiscendenza dell'Amministrazione del Culto in Prussia verso la Chiesa cattolica. Credo di poter affermare che in nessun altro ramo dell'amministrazione dello Stato, per istituti rimasti quali erano, si è proceduto nel calcolare i sussidi governativi in misura con larghezza anche soltanto approssimativamente eguale.
È vero che nel progetto di bilancio per il 1924 gli assegni dei Vescovi sono rimasti, corrispondentemente alle nostre strettezze finanziarie, più bassi di quel che avrei desiderato. Intanto però il Sig. Ministro delle Finanze si è dichiarato pronto ad accordare ai dignitari ecclesiastici, a decorrere dal 1° Aprile del corrente anno, gli assegni onorari indicati
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nell'Allegato con inchiostro rosso. Quindi il Sig. Cardinale Arcivescovo di Colonia, poiché colà viene versato un supplemento del 22 % a tutti gli stipendi, percepirà 18.300 marchi, vale a dire più che un Ministro di Stato prussiano, ed il Signor Cardinale Principe – Vescovo di Breslavia almeno circa lo stesso. altrettanto. Gli assegni dei Vescovi di Hildesheim, Osnabrück e Fulda ammonteranno in marchi-rendita a somme soltanto alcun poco inferiori a quelle stabilite nelle Bolle, mentre che superiore sarà il reddito del Vescovo di Limburg. Invece gli onorari di tutti i Canonici e Vicari delle Chiese cattedrali, come pure dei c apitolari di Aquisgrana, ricevevano per le spese un onorario in marchi-oro (o marchi-rendita) non sorpasseranno nel 1924 non di poco quelli assegnati per essi nelle Bolle medesime. Tale disuguaglianza nel calcolo degli stipendi dei dignitari ecclesiastici dipende da ciò che il Clero delle Chiese cattedrali durante il
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crollo della valuta espresse ripetutamente il desiderio di essere equiparato negli assegni a determinate categorie di impiegati. Ora, siccome in Prussia gli stipendi degli alti funzionari dello Stato sono stati molto maggiormente diminuiti che quelli degli impiegati medi ed inferiori, lo stesso ha dovuto aver luogo anche per gli ecclesiastici assegni del Clero.
Tutti questi versamenti previsti nel bilancio per l'anno 1924 sono però provvedimenti soltanto provvisori, imposti dalle strettezze del momento attuale.
Del resto, oltre alle somme accordate sui fondi dello Stato, sono stati concessi nell'anno 1923 durante il crollo della valuta in varie epoche non irrilevanti sussidi per scopi ecclesiastici in base alla legge per il pareggio delle finanze, che sotto forma di cosiddetti acconti sui futuri introiti delle tasse imposte ecclesiastiche. Così, ad esempio, per il Decembre 1923 vennero versati
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dalle casse dello Stato per conto del Reich 190.350 marchi-oro come supplemento agli assegni per i vicarii cooperatori e gli impiegati delle chiese, mentre che per il periodo dal 16 Gennaio al 31 Marzo del corrente anno sono stati messi per mio mezzo a disposizione delle chiese dai fondi del Reich 623.544 marchi-oro. In considerazione poi delle speciali strettezze del Clero nelle regioni occupate e nel territorio invaso (Ruhr), furono inoltre accordati sempre dal Reich, oltre ai supplementi agli aumenti ed ai sussidi concessi a tutti gli impiegati in quei distretti, altri 476.868.000 marchi dal 29 Marzo al 1° Giugno 1923 e 405.241.000.000 marchi dal 21 Luglio al 24 Ottobre. Sebbene queste somme fossero in marchi-carta, pure al momento del versamento questi rappresentavano ancora una non considerevole forza di acquisto.
In considerazione dei fatti
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suesposti, vorrà ammettere con me che non esservi alcun motivo di inquietudine o di malcontento nel popolo cattolico, quasi che nel bilancio preventivo del per il 1924 non siano stati tenuti in sufficiente conto i suoi bisogni religiosi, ovvero di sorpresa riguardo al contenuto del medesimo".
Avendo comunicato senza indugio agli Eminentissimi Bertram e Schulte la surriferita Nota del Sig. Ministro del Culto agli Eminentissimi Bertram e Schulte, quest'ultimo mi ha risposto tra l'altro, quanto segue:
"Convengo con V. E. che la Nota del Sig. Ministro prussiano per la scienza, l'arte e l'istruzione popolare non può rimanere senza replica... L'arbitraria diminuzione degli assegni fissati per q i Vescovi ed i Capitoli nel Concordato non può esser negata dallo Stato. Che poi essa duri ancor oggi riguardo, ad esempio, agli onorari dei Vescovi, è evidente; essa
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è arbitraria, perché effettuata senza previa intesa colla Chiesa. Già al in una precedente mia lettera mi permisi di rilevare come l'adempimento o meno da parte dello Stato delle obbligazioni concordatarie è stato sorvegliato dall'Episcopato molto prussiano assai negligentemente e soltanto occasionalmente, e come in ultima analisi lo Stato prussiano ha agito praticamente quasi che il Concordato fosse stato concluso conchiuso non con Roma, ma coi Vescovi prussiani. La colpa di non aver pienamente e continuamente tenuto la S. Sede al corrente di tale svolgimento della questione può ben ricadere sull'Episcopato stesso. Ma ora sarebbe tempo di far comprendere energicamente al Governo prussiano che la S. Sede stessa invigila e ssa stessa sulla esatta osservanza degli obblighi concordatari dello Stato".
D'altra par Dal canto suo, l'Emo Bertram mi ha inviato il materiale raccolto nelle varie diocesi della Prussia, materiale voluminoso ed irto di cifre, ma,
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come egli stesso riconosce, ineguale ed incompleto; non mi ha invece fatto avere il Promemoria da me richiestogli circa i desiderata dell'Episcopato prussiano (cfr. Rapporto N. 30288 del 10 Aprile 1924 e Dispaccio N. 29974 del 3 Maggio u. s.). Mi sono quindi affrettato, a norma delle istruzioni e dell'autorizzazione già impartitemi dall'E. V., a dirigere al Sig.  Ministro prussiano del Culto Sig. Boelitz in data del 23 corrente la replica Nota di replica, che ho l'onore di inviare tra trasmettere qui acclusa nel testo tedesco e nella traduzione italiana (Allegati III e IV). In essa ho innanzi tutto confutato le asserzioni del Governo prussiano ed ho poi proposto le basi generali per il un nuovo regolamento delle prestazioni finanziarie dello Stato alla Chiesa in Prussia. Allorché sarà stato Se si riuscirà a raggiungere un accordo di massima, occorrerà poi curarne l'applicazione per ogni singola diocesi, essendo la situazione diversa in ciascuna di esse.
Nell'implorare pertanto i venerati ordini dell'E. V. per l'ulteriore trattazione di questo importante, complicato e difficile affare, m'inchino
links über dem Textkörpers hds. von unbekannter Hand notiert, vermutlich von einem Nuntiaturangestellten: "C".
1Ursprüngliches Datum "24 Giugno 1924", hds. von Pacelli korrigiert.
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 26. Juni 19241, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 15905, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/15905. Letzter Zugriff am: 20.05.2024.
Online seit 18.09.2015.