Betreff
L'Emo Card. Viaggio a Colonia - L'Emo Card. Schulte e le trattative per il
Concordato colla Prussia
Invitato dall'Emo Sig. Cardinale Schulte, mi sono recato
per la Festa dei SS. Apostoli Pietro e Paolo,
accompagnato dal Consigliere di questa Nunziatura, a Colonia. La mattina del 29 ho celebrato
in quel magnifico Duomo una solenne Messa Pontificale, e nel pomeriggio
benedissi
la prima pietra del nuovo Seminario clericale in Bensberg.
Sarà esso un ampio edificio, situato in una ridente e salubre calma, ridente e
salubre posizione, ove i chierici, che hanno compito già il corso filosofico-teologico nella
Università di Bonn, rimarranno per due anni, raggiungendosi così il sessennio di studi
prescritto dai sacri canoni. - Il giorno seguente, sempre per desiderio dell'Eminentissimo
Arcivescovo, visitai i Convitti24v
teologici di Bonn (Albertinum
e Leoninum) e ne profittai per tenere a quei giovani un discorso, nel quale inculcai
caldamente lo studio della scolastica secondo
la mente dell'Angelico Dottore.
Questo viaggio a Colonia mi fornì anche una favorevole
occasione per intrattenermi col sullodato Signor Cardinale intorno alle varie questioni
relative al Concordato colla Prussia. Godo di poter comunicare a V.E. che dal lungo
colloquio avuto a tale scopo risultò una piena identità di vedute su tutti i punti.
L'Eminentissimo anzi, ben sapendo come il Ministero del Culto cerca di seminar discordia, mettendo
in opposizione il Nunzio coi Vescovi, i Vescovi fra di
loro, i Capitoli ed e le Facoltà teologiche coi Vescovi, ecc., mi ha espresso
ripetutamente ed insistentemente il desiderio che la
S. Sede25r
invii
ai Revmi Vescovi della Prussia, od a o ad ognuno
direttamente ovvero per mezzo dell'Emo Sig. Cardinale Bertram in occasione della prossima
Conferenza episcopale di Fulda, una Circolare
del seguente tenore:
il cui tenore potrebbe essere il seguente:
"Essendo le
prescrizioni del diritto canonico
"È ora ben noto come
"I Revmi Ordinari della Prussia non
ignorano
le trattative circa
l'ordinamento dei rapporti fra Chiesa e Stato sono riservate esclusivamente alla S. Sede come causae
maiores nel senso del can. 220. del In conformità di questo
principio
la S. Sede ha dato anche per emanato in data del
18 Agosto 1925 anche per l'Italia la istruzione che a nessuna
persona ecclesiastica è lecito di mettersi in contatto colle Autorità civili senza
l'intesa della Segreteria di Stato.
Essendo quindi ora
in corso
in Berlino fra il Nunzio Apostolico ed il Governo prussiano negoziati per la conclusione25v
di
un Concordato, la S. Sede stima conveniente di richiamare l'attenzione dei Revmi
Ordinari,
e per mezzo loro
degli ecclesiastici da essi dipendenti
più specialmente interessati in tale questione - sul
principio surricordato, la cui osservanza è indispensabile, per nell'interesse stesso
della Chiesa,
per la unità di direzione ed il successo delle
trattative. Naturalmente rimane libero ai Revmi Ordinari, come anche agli altri, di
sottomettere,
sia direttamente che per neg il tramite del
Nunzio Apostolico, opportune proposte e desideri alla S. Sede, la Quale li accoglierà
con
interesse
e li prenderà in attento e benevolo esame. È lasciato
poi al prudente giudizio dei Revmi Ordinari di determinare in quale forma - sempre però
sotto l'obbligo del segreto - sia espediente di portare quanto sopra a conoscenza degli
ecclesiastici più specialmente interessati all'argomento".
Chinato
24r, rechts
oberhalb der Betreffzeile hds. von unbekannter Hand, vermutlich von einem
Nuntiaturangestellten, notiert: "C".
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 11. Juli 1926, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 16439, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/16439. Letzter Zugriff am: 03.05.2024.