Betreff
Sul Sac. Prof. Giuseppe Wittig
Facendo seguito al mio rispettoso Rapporto N. 33459 del
29 Agosto c. a., compio il dovere di riferire all'E. V. R. che, essendo
l'Emo Sig. Cardinale Bertram, Vescovo di Breslavia, di passaggio per Berlino, venuto a
visitarmi la sera del 3 corrente, non mancai di interrogarlointrattenerlo nuovamente sul penoso argomento del Sac. Prof.
Giuseppe Wittig, massimesoprattutto per ciò che riguarda la possibilità della sua rimozione
dalla cattedra, che egli occupa tuttora in quella Facoltà
teologica. Il sullprelodatoEminentissimoSignor Cardinale mi promise che mi avrebbe consegnat esposto
in per iscritto il suo pensiero circa quella delical riguardo,
riguardo asu detta questione, come in realtà egli fece con lettera
in data di quello stessoquel medesimo giorno (Allegato I), consegnatami la mattina
del 5.
In essa l'L'Eminentissimo cominciava col
ricordare i
seguentii seguenti provvedimenti, già da lui presi in passato circanei riguardiidel menzionato Professore,e crede di poter affermare
affermando per dimostrare, come egli crede, che da parte sua haaveva fatto tutto ciò che, come Ordinario
glitutto
ciò che all'Ordinarioerail possibile: 1º) Subito dopo la pubblicazione dell'articolo "Die
Erlösten" indirizzò al Wittig una lettera di biasimo, che venne poi
co-57v
municata anche a vari Professori e parroci; - 2º)
gli tolse l'ufficio di Preside della Congregazione mariana degli studenti; - 3º) lo
fece ammonire per mezzo del decano della Facoltà teologica, affinché evitasse descrizioni
leggiere e proposizioni temerarie; - 4º) nell'inverno scorso fece redigere dal Sac.
Prof. Engelberto Krebs di Friburgo un voto sugli errori contenuti nei suoi scritti, che
mandò allo stesso Wittig, chiedendogli di pubblicare dare pubblicheci e
soddisfacenti schiarimenti; - 65º) fece negare ufficialmente per mezzo del suo Vicario generale il
richiesto Imprimatur al suo libro "Leben Jesu".
"Dopoché la Suprema
S. Congregazione del S. UOffizio (continuava l'Eminentissimo nella
succitata lettera) mi partecipò la condanna dei suoidi lui scritti, dan aggiungendo alcune prescrizioni per il
Wittig, ne diedi a gliene diedi comunicazione, intimandogli di sottomettersi alle
medesime prima non oltre il 15 Ottobre, nel qual giorno comincia il nuovo
semestre d[n]egli studi universitari.
Sino ad oggi non è certo, se egli lo
farà.ubbidirà.
"Ho inoltre l'intenzione:
1º) di ammonire al principio del nuovo semestre gli
studenti di teologia di non far nulla, che non possa conciliarsi col rispetto dovuto alla
58r
decisione del S. Offizio.
2º) di [sic] suggerire al
Prof. Wittig per mezzo del decano della Facoltà teologica di prendere un congedo di sei
mesi, perchéaffinché possa meglio comprendererifletterealla sua situazione e siano così evitate non
poche spiacevoli impressioni ed inconvenienti.pregiudizi.[danni].
Del resto mi [per] permetto di [attirare] richiamare l'attenzione sui seguenti punti:
I. - Sono volentieri
disposto a consigliare al Sac. Prof. Wittig di dimettersi dal suo ufficio di Professore, e
chiedo se possa accennare esser ciò il desiderio della
S. Sede.
II. La situazione indella Germania richiede una certa circospezione nel trattare questo
caso. Infatti:
1º) Il Prof. Wittig ha, a causa del suo stile popolare e letterariamente finomoltissimied assai fino dal punto di vista letterario, numerosissimi aderenti
nei circoli colti, anche fra i buoni cattolici;
2º) Molti protestanti tendono già da
decenni ad eliminare le Facoltà teologiche cattoliche dal corpo delle Università, perché la
condizione dei professori di teologia è, secondo loro,
inconciliabile colla "libera scienza" e coll colla "libera indagine"; un severo
procedimento contro il Wittig rinforzerebbe questa [ein Wort
unlesbar] tendenza; d'altra parte, la separazione delle Facoltà teologiche dalle
Università costituirebbe un colpo gravissimo, fatale ed irreparabile per il cattol la
Chiesa58v
cattolica in Germania;
3º) Le trattative per il
Concordato fra la S. Sede e la Germania comincieranno nel prossimo inverno; il
protestantesimo lotta già da alcuni mesi contro il nu qualsiasi Concordato; se
l'affare il caso Wittig prendesse una cattiva piega, sarebbe uno dei più grandi
ostacoli per tali trattative".
Fin qui l'Emo Bertram.Debbo riconoscere che questa ultima considerazione,
a mio umile avviso,
haaveva
èpur troppo
privadi serio fondamento, comehogiàavutopiù volte
ho avutooccasione di riferire rispettosamente all'E. V. Ad ogni
modo,nell
'a
anzidettasurriferita lettera
la letter l'esposto dell'Eminentissimo Bertram, nel quale,tuttavia, mancanova, a mio subordinato avviso,parere, un punto importante. Essendo,
infatti,
, a mio subordinat essenziale. Rimanendo, infatti, tuttora incerto se il Wittig si sarebbe sottometteràssoo no entro il termine fissatogliprefissogli dal Sig. Cardinale Vescovo di Breslavia, vale a dire prima del 15 del corrente mese di Ottobre, e
neppure se egli accetteràebbe il suggerimento di prendere un congedo di sei mesi, era importante di sapere quali
provvedimenti l'Eminentissimo intendadeva di prendere in caso negativo, massime per ciò che concerne la frequenza degli
studenti di S. Teologia alle lezioni del più volte
menzio-59r
nato Pprofessore. Perciò mi è sembratosembrò necessario di domandargli
immediatamente, maggiori schiarimenti al riguardo con foglio dello
da me indirizzatogli lodello stesso giorno 5 corrente.
Ieri mattina mi
è giunse una nuova lettera dell'più volte menzionato Eminentissimo in data
del 7 corr. (Allegato II), nella quale mi comunicava la ris in
copia (Allegato III) la risposta avuta dal Wittig. Sebbene il Sig. Cardinale Bertram
vi abbia in essa soppresso alcuni
passi più vivi, essa
,apparisce pur sempre un documento
di sfrontata(probabilmente i più scabrosi), essa, insolente nella forma, e
ribelle nella sostanza. contiene, pur colla dichiarazione
del Wittigdel suddetto Professore di non voler essere disubbidiente, un chiaro
rifiuto di sottomettersisottoporsi alla decisione di cotesta Suprema. IlL'infeliceProfessore
sacerdoteEgli didichiara bensì di riconoscere in
principio la potestà della Chiesa di vietare ai fel fedeli la lettura di scritti
contrari alla fede ed ai costumi, ma aggiunge subito che la proibizione, la quale ha colpito
i suoi libri, mancaè sprovvista di qualsiasi motivazione. Perché egli Se egli ha
da uomo ragionevole
deve sottomettersi, in modo come uomo ragionevole, debbono eg essergli
dettagliatamente significati i59v
motivi della proibizione
medesima, di guisa che egli possa rettamente spiegare o
modificare in nuove edizioni i punt luoghi censurati. Egli ha avuto la miglior
volontà di servire con tutte le forze sino alla fine fedelmente la Chiesa; questa l'ha
compensato con "proscrizione" e "condanna". La suaccennata proibizione gli ha procurato già
in nei due primi mesi gravi dannipregiudizi materiali e morali; ora è stato sempre consi
ritenuto come immorale di danneggiare in tal guisa, anche coi mezzi
del diritto, in tal guisa un uomo, senza aver manifestato pubblicamente e colla massima accuratezza che ciò era necessario e
non poteva farsi altrimenti. Egli considera perciò quella proibizione come non
obbligante.
Il Wittig proseguepassa poi nella sua deplorevolissima risposta a parlare dell'obbligodell'impostogli precetto di emettere la
professione di fede ed il giuramento antimodernista, e non si
perita di qualificare il motivo del med di tale ingiunzione ("quia errores, quos ...
Wittig litteris tra-60r
didit, certe quidem ex parte, doctrinam
divino-catholicam funditus subvertunt) come una "manifesta crassa falsità", giacché al
contrario, egli afferma, i suoi libri hanno ricondotto alla fede
eod in essa confermato ed edificato molte persone. Poiché quindiIn conseguenza di ciò, poiché non gli è lecito di negare l'opera di
Dio, egli non può in coscienza riconoscere né con una firma né
con un atto quel falso motivo. Del resto egli egli ha già emesso,
con ogni [ein Wort unlesbar]con una convinzione, che affermaasserisce di aver anche attualmente, sia la professione di
fede che il giuramento antimodernista, e se gli si
si chiede non intende di rinnovarli, giacché egli non è
e non vuole essere trattato come spergiuro. Il precetto, poi, della emissione del giuramento antimodernista è una nuova prova che
Roma non conosce affatto i suoi scritti, ogni linea dei quali sono una negazione del
modernismo.
Da aAlcuni suoi Colleghi è statolo hanno consigliato di far rilevare come Roma stessa per motivi
politico-ecclesiastici ha dispensato i membri delle Facoltà teologiche della Germania
dal giuramento in discorso e che l'eludere questa Convenzione po solleverebbe
serie difficoltà. Ma egli non [si cura] si cura della
politica ecclesiastica. Se egli non
Il motivoLa ragione, per cui non intende dipensa di ripetere i due
la professione ed quei due atti, è perché non può riconoscersi quale
per essa spergiuro e perché la sua coscienza gli vieta di abusare del giuramento come di
un comodo riparo contro la i fastidi, che lo minacciano e della cui gravità egli
si rende pienamente conto. La sua risposta perciò non significa che egli rifiuta
di ubbidire, ma che ciò quanto gli è chiesto è stato già
[avvenuto] fatto e non può essere
reiterato in queste circostanze ripetuto per motivi
di60v
coscienza. La
le L'infelice e ribelle sacerdote termina il suo scritto con
un attacco contro l'Emo Bertram: "Io accuso apertamente Vostra Eminenza di avere, fatta
paurosa da alcuni istigatori, cooperato, - con tutta la serie delle Sue misure, le quali
secondo il modo proprio degli scrupolosi sempre più si inasprivano, - all'attuale sciagura.
Abbandonato dal mio Vescovo, son rimasto esposto ad ogni aizzamentolatrato e per porre fine ad essia questo abbaiamento, si interdice a me di
annunziaredi predicare il Vangelo della misericordia di Dio. Se il mio caso
produrrà scandalo in tutto il popolo cattolico, non ne ho io la più gran parte di
colpa".
Nella succitata lettera l'Emo dichiara che,non esservi più per lui, dopo di ciò, alcun dubbio che debba
togliere al Wittig la missio canonica e proibire agli studenti di frequentare le sue
lezioni. Poiché, tuttavia, non si può nel presente grave conflitto occorre aver
riguardo alle trattative concordatarie, e siccome dall'altra
parte, dopo61r
la letterarisposta del Wittig sarebbe inutile di raccomandargli di prendere un
congedo, il Sig. Cardinale Bertram mi interessa di portare con ogni
sollecitudine quanto sopra a conoscenza della S. Sede per le ulteriori
eventuali istruzioni. D'altra parte, egli aggiunge, secondo il parere del
Prof. Canonico Seppelt, l'anzidetta proibizione per gli studenti è più facilmente
attuabile prima del 3 Novembre, giorno in cui ricomincianoieranno le lezioni, che dopo giacché, se queste, già iniziate, dovessero poi essere
interrotte, ciò darebbe luogo darebbe luogo ad un pubblico e clamorosoclamoroso scandalo con pericolo di dimostrazioni ostili a Roma.
L'Eminentissimo ricorda inoltre il Regolamento del 13 Settembre 1840 circa i rapporti
fra la Facoltà teologica di Breslavia ed il Vescovo, cui ebbi già occasione di accennare nel
succitato Rapporto N. 33459 e del quale, del resto, l'E. V. troverà il testo parimenti qui acclu compiegato (Allegato IV). Secondo
il § 48 lett. b di detto Regolamento, qualora un
professore nel suo insegnamento o nei suoi scritti61v
offenda la
dottrina cattolica, il Vescovo è autorizzato a denunziare il caso al Ministero, il quale, in
base a tale denunzia, procederà con rigore ed energia [è] e porterà rimedio.al lamentato inconveniente. In conformità di ciò, il Sig. Cardinale
si propone propone di indirizzarsi senza indugio al summenzionato Ministero del Culto prussiano con un officio, di cui ha inviatola minutun progetto provvisorio diuna minuta provvisoria
(Allegato V), e mi hachiedesto di significargli quanto prima, a causa della
ristrettezzamotivo dell'angustia del tempo, se, a mio avviso, nulla ostivi sia nulla in contrario.osti a tale passo.
In
consvista della urgenza della cosa, hHo risposto oggi stesso all'Eminentissimo Vescovo di Breslavia,
assicurandolo che avrei immediatamente riferito quanto sopra alla
S. Sede
per quellaa cotesta Suprema S. Congregazione per opportuna cognizioni
della medesima e per quelle is quegli ulteriori provvedimenti, che Essa giudicasse
eventualmente del caso. Poiché, poi, l'Emo chiedeva, come ho
accennato, il mio modesto parere al riguardo,
mi sono troed in vista della urgenza delle cosa, gli ho si-gli ho si-
62r
gnificato, come mia opinione puramente personale, quanto segue:
1º) Non vi è
sembravi è dubbio che al Wittig debba essere
tolta al Wittig la missio canonica ed e proibito agli
studenti pr di frequentare le sue lezioni.
2º) Nulla parmi che ostisembrarmi ostare a che l'Eminentissimo si rivolga al Ministero del
Culto a norma del suaccennato Regolamento, riconosciuto dalla stessa S. Sede nella
Convenzione per la erezione della Facoltà teologica di Straburgo del 5 Dicembre 1902
(artic. 4).
3º) Quanto al progetto di minuta mi sono permesso di fareproporre all'Emo le se con ogni delicatezza le seguenti osservazioni:
alcune modificazioni:, e sempre come avviso puramente personale, alcune modificazioni:
a) Invece delle parole "a causa dell' aperto conflitto del Prof. Dr
Wittig colle prescrizioni della S. Sede in cose riguardanti la dottrina cattolica" ho
suggerito di porre: "...colle prescrizioni delle competenti Autorità ecclesiastiche...",
giacché egli ha in realtà trasgredito anche il precetto
dell'Ordinario, il quale gli ha impostoaveva prefisso un termine per
sottomet-62v
tersi, ed altresì affinché
non sembri che
anche
l'Ordinario medesimocheanche apparisca di fronte al
Governodi fronte al Governo che non solo la S. Sede, ma eziandio
l'Ordinario medesimo riprova e condanna gli errori degli scritti contenuti negli
scritti in disc questione.
b) Ho Nella frase "non mi è al presente
(zurzeit) possibile di permettere agli studenti di teologia della diocesi di
Breslavia di frequentare le di lui lezioni" ho proposto di sopprimere la parola
zurzeit, la quale poteva potrebbe dare l'impressione che si tratti soltanto di provvedimento puramente
transitorio.
c) L'ultimo periodo: "In conformità deldel citato § 48 lett. b (del Regolamento) prego che si
provveda prenda un rimedio (Abhilfe) sufficiente per i bisogni degli
studenti, ad esempio dando l'incarico dell'insegnamento al libero docente Dr
Altaner di Breslavia" mi è sembrato che autorizzasse una troppo stretta interpretazione deglidell'obblighio del Governo alla Abhilfe,
re
restringendolo allimitandolo a quello di dare un sostituto al Professore resosidichiarato per i suoi errori inabileinidoneoinabile all'insegnamento delle scienze sacre, senza tuttavia allontanarlo dalla cattedra.nella Facoltà teologica. Perciò ho suggerito q la seguente
modificazione: "In conformità ... prego che si prenda un corrispondente rimedio. Per i
bisogni63r
degli studenti propongo che sia dato
l'incarico ...".
Mentre sottometto quanto sopra al superiore giudizio ed all'alto
senno dell'E. V., chiedendo umilmente venia, se laa causa della mia insufficienza e della ristrettezza del tempo
, che, la quale non mi permetteva di attendere le venerate di Lei
istruzioni,mi avevano fatto cadere inavessierroreato nella suddetta risposta data
all'Emo Bertram, stimo mio dovere di riferire altresì a V. E. come da molti si
desidererebbe che cotesto cotesta Suprema, dichiarasse a somiglianza di quanto
fece già per il Manuel biblique ou Cours d'Ecriture Sainte à l'usage du Séminaire di
Vigouroux, Bacuez e Brassac, dichiarasse pubblicamente quali sono le erronee ed ereticali dottrine del Wittig. Data invero la grande
diffusione ed i e lo straordinario favore che i suoi scritti avevanohanno incontrato anche fra moltinumerosi cattolici, sembrerebbe a non pochi opportuno che i fedeli
fossero autenticamenteautenticamenti [sic] illuminati sugli errori, costanti nelle sue opere, e che hanno condotto alla condanna
delle medesime sue opere.
Chinato
57r, oberhalb
des Empfängers hds. von unbekannter Hand notiert, vermutlich von einem
Nuntiaturangestellten: "C".
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Merry del Val, Raffaele vom 10. Oktober 1925, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 16498, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/16498. Letzter Zugriff am: 22.12.2024.