Dokument-Nr. 16692
Gasparri, Pietro an Pacelli, Eugenio
Vatikan, 23. März 1927

Regest
Gasparri teilt mit, dass der Rektor des Päpstlichen Orientalischen Instituts d'Herbigny dem Papst vorschlug, Pacelli könne zugunsten der Katholiken in der Sowjetunion Reichskanzler Marx einschalten. Die Reichsregierung habe sowohl politische Motive als auch die notwendige Autorität, um sich für die dort lebenden, vor allem deutschstämmigen Katholiken einzusetzen. Er mutmaßt, dass die sowjetrussische Regierung, allein weil das gesamte Personal der Botschaft in Moskau protestantisch ist, annahm, dass das Deutsche Reich sich nicht für die Lage der Katholiken in der Sowjetunion interessiert. Ansprechen soll Marx d'Herbignys Meinung nach die Verfolgung der Katholiken und des apostolischen Administrators in Charkow Ilgin, den Priestermangel in deutschsprachigen Teilen der Sowjetunion und die kulturelle Notwendigkeit der Ausbildung deutscher Priester ebendort, konkret der Eröffnung eines Priesterseminars in Tiraspol. Gleiches soll der Wiener Nuntius Sibilia von der österreichischen Regierung fordern. Gasparri weist Pacelli an, diese Anregungen auf die seiner Meinung angebrachteste Weise in die Tat umzusetzen und ihm darüber Bericht zu erstatten.
[Kein Betreff]
(con inserto)
Eccellenza Reverendissima,
Monsignor Michele d'Herbigny ha esposto a Sua Santità quanto segue:
"Mons. Nunzio in Germania potrebbe interessare alla causa dei cattolici in Russia il Governo di Germania, o, piuttosto, il Cancelliere Sig.  Marx.
Il Governo tedesco ha motivi, anche politici, di mostrare il proprio interesse in favore dei cattolici, specialmente di origine tedesca.
La Germania ha grande autorità in Russia, ma, finora, non si è mossa in favore dei cattolici; anzi, dal fatto che tutto il personale dell'Ambasciata tedesca, intorno al Conte Brokdorff-Rantzau, è protestante, i Sovieti sono persuasi che la Germania si disinteressa della condizione dei cattolici.
Una manifestazione dell'opinione pubblica dei cattolici e di quella personale del Cancelliere riuscirebbe efficace, se si parlasse:
1º della persecuzione contro i cattolici in genere, e specialmente del caso Ilgin (qui annesso);
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2º della mancanza dei preti cattolici nelle regioni cattoliche di lingua tedesca (chiedendo dunque l'ingresso di preti cattolici tedeschi, come don Aloys Manderer);
3º della necessità culturale di permettere anche la preparazione di sacerdoti, nei paesi russi di lingua tedesca; e, in conseguenza, l'apertura di un Seminario nella Diocesi di Tiraspol, dove verrebbero ammessi candidati di 18 anni compiuti, come impone la; [sic] legge sovietica. Un simile passo dovrebbe essere compiuto presso il Governo Austriaco dal Nunzio di Vienna."
Voglia ora la Eccellenza Vostra fare, qualora lo creda opportuno, nel modo e nella congiuntura che riterrà più propizia, l'indicato passo; e darmene poi relazione.
Mi valgo intanto ben volentieri dell'opportunità per raffermarmi con sensi di ben distinta e sincera stima
Della Eccellenza Vostra Reverendissima
Servitore
P. Card. Gasparri
Empfohlene Zitierweise
Gasparri, Pietro an Pacelli, Eugenio vom 23. März 1927, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 16692, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/16692. Letzter Zugriff am: 24.11.2024.
Online seit 25.02.2019, letzte Änderung am 01.02.2022.