Dokument-Nr. 17217
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
Berlin, 04. April 1928
Regest
Pacelli teilt mit, dass ihn der Bahnhofsvorsteher in Stendal Gleich darum bat, dass sich der Heilige Stuhl für seinen Sohn Heinz einsetzt, der im vergangenen Jahr in die französische Fremdenlegion eintrat. Der Vater konnte nur das Nötigste für den Lebensunterhalt des Sohnes finanzieren, der 1926 ein Medizinstudium in Münster antrat. Heinz trat einer Studentenverbindung bei und machte Schulden. Am Ende des 3. Semester wagte er sich nicht mehr nach Hause und trat in seiner verzweifelten Lage in die Fremdenlegion ein. Nachdem er Buße tat, bat er um Vergebung. Das Verhalten seines Sohnes brachte den Vater in Schwierigkeiten. Die Mutter steht dem Katholischen Frauenbund in Stendal vor und genießt höchstes Ansehen. Der Vater möchte dem Sohn, der sich wie aus seinen Briefen hervorgeht derzeit untadelig verhält, die Rückkehr in seine Heimat ermöglichen, damit er sein Studium wieder aufnehmen kann. Der Vater erklärte sich bereit, die Kosten für die Rückführung seines Sohnes zu übernehmen. Der Dekan von Stendal Plett und der Superior der deutschen Provinz der Herz-Jesu-Priester Wedemeyer empfehlen die Supplik wärmstens.Betreff
Domanda di rimpatrio del giovane Enrico Gleich, arruolatosi nella Legione estera
francese
il Sig. E. Gleich, ispettore delle ferrovie del Reich in Stendal, Bahnhofsstraße 34, mi ha con lettera del 2 corrente mese istantemente pregato di interessare la S. Sede a favore del suo figlio unico, a nome Enrico , arruolatosi l'anno scorso nella Legione estera francese.
Egli espone che, dopo aver compiuto gli studi ginnasiali nell'anzidetta città, suo figlio iniziò il 26 Aprile 1926 nell'Università di Münster i. W. il corso di medicina. Non avendo tuttavia come impiegato che mezzi limitati, il summenzionato Signore non poté procurargli se non quanto era strettamente necessario al suo mantenimento. Membro di un'Associazione di studenti, il giovane si lasciò indurre a contrarre debiti, senza però commettere azioni disonoranti. Sentendosi colpevole, non osò più, alla fine del 3º Semestre, di ritornare nella
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casa
paterna e, ridotto in una situazione disperata, fece pratiche per essere ammesso nella
Legione estera francese. Ora, pentitosi, chiede perdono.Il padre aggiunge che per questa condotta del figlio si è trovato in una condizione tanto più difficile e dolorosa, in quanto che sua moglie sta in Stendal a capo del movimento delle Donne cattoliche e, per le sue molteplici opere di beneficenza gode colà e nei dintorni della migliore stima.
Egli implora pertanto di tutto cuore che il figlio, cui ha accordato volentieri il richiesto perdono e che tiene attualmente una condotta incensurabile (come risulta dalle sue lettere), possa ritornare al più presto in patria, per confortare i genitori, e specialmente la madre, la cui salute è gravemente scossa, nonché per proseguire i suoi studi. Il di lui indirizzo è: Heinz Gleich, Matr. 71552 Comp. C. J. 2, Sidi-Bel-Abbès, Algeri.
Il Sig. Gleich si dichiara pronto a sostenere tutte le spese occorrenti al rimpatrio del figlio.
23r
L'istanza del sullodato ispettore delle ferrovie è
vivamente raccomandata tanto dal Revmo
Plett, decano di Stendal, come dal Revmo P.
Wedemeyer, Provinciale dei Sacerdoti del Sacro Cuore
di Gesù in Krefeld sul Reno.Chinato umilmente al bacio della Sacra Porpora, con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico