Dokument-Nr. 17222
Pacelli, Eugenio an Pizzardo, Giuseppe
Berlin, 30. Oktober 1928

Regest
Pacelli übersendet dem Substituten im Staatssekretariat die Kopie eines Schreibens des Oldenburgischen Regierungsrats Schrohe. Er schreibt, dass die Gründung des Bistums Mainz nicht auf das Jahr 748, wie es im Annuario Pontificio angegeben wird, zurückgeht, sondern schon viel früher stattfand. Bonifatius wurde 746 Bischof von Mainz, und Sidonius war es bereits im Jahr 540. Selbst vorsichtige Wissenschaftler schätzen, dass es den Mainzer Bischofsstuhl bereits zu Zeiten Konstantins gab. Zwar blieb der Stuhl in den späteren Jahrhunderten vakant, so Schrohe, aber das war auch für die Diözesen Köln und Trier der Fall, für die das Annuario Pontificio weit zurückliegende Daten angibt, die urkundlich nicht nachweisbar sind. Pacelli ist der Auffassung, dass diese Darlegung für Mainz zutrifft. Aus Wetzer und Weltes Kirchenlexikon geht hervor, dass der erste Mainzer Bischof Crescens zu Beginn des vierten Jahrhunderts wirkte. Mainz wurde unter Bonifatius im Jahr 747 zum Erzbistum, was es bis 1801 blieb. Nach dem Konkordat mit Frankreich verzichtete der letzte Mainzer Erzbischof Friedrich Karl Freiherr von Erthal auf seinen Bischofsstuhl. 1802 setzte der Napoleon I. auf der Basis des Konkordats Joseph Ludwig Colmar als Bischof von Mainz ein. 1821 wurde das Bistum Mainz durch die Zirkumskriptionsbulle Provida solersque zum Suffragan des Erzbistums Freiburg.
Betreff
Circa l'anno della fondazione della diocesi di Magonza nell'Annuario Pontificio
Eccellenza Reverendissima
Il Sig.  Giuseppe Schrohe , Consigliere governativo, residente in Cloppenburg (Oldendburg), mi ha in data del 18 corr. mese diretto la lettera, che mi permetto di rimettere in copia all'Eccellenza Vostra Reverendissima.
In essa egli osserva come, contrariamente a quanto da vari anni viene pubblicato nell'Annuario Pontificio, la fondazione della diocesi di Magonza risale non già all'a. 748, ma ad un tempo assai anteriore. S. Bonifazio divenne Vescovo di Magonza nel 746. Il suo predecessore, Sidonio, il quale tenne quella Sede verso il 540, appartiene indubbiamente alla storia. Che anzi anche gli scienziati più circospetti ammettono che almeno al tempo di Costantino vi era un Vescovo in Magonza. È vero - soggiunge il Sig. Schrohe - che quella Sede rimase vacante negli sconvolgimenti delle invasioni barbariche. Ma ciò avvenne altresì in Colonia e in Treviri; eppure l'Annuario Pontificio pone come data di fondazione di queste diocesi epoche assai
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remote, le quali si possono bensì ritenere per fondate, ma non provare in base ai documenti.
La surriferita osservazione, per ciò che riguarda Magonza, sembra corrispondere alla verità. Come, infatti, si può rilevare, ad esempio, dal Wetzer und Welte's Kirchenlexicon pubblicato dall'Hergenröther e dal Kaulen (vol. III, pag. 1186 e vol. VIII, pagg. 512-513), quale primo Vescovo di Magonza viene indicato Crescente, che visse assai probabilmente sul principio del secolo IV. Nell'anno 747 quella diocesi, governata allora da S. Bonifazio, fu elevata a Metropolitana (ibid., vol. II, pag. 1079, e vol. VIII pag. 514), e rimase tale sino al 1801. L'11 dicembre del detto anno, in seguito al Concordato colla Francia, l'ultimo Arcivescovo di Magonza, Federico Carlo Giuseppe von Erthal, rinunziò alla sua Sede, la quale il 2 Aprile 1802 fu costituita in diocesi comprendente il dipartimento di Donnersberg; il primo Vescovo, Giuseppe Ludovico Colmar, nominato da Napoleone a norma dell'Art. IV del Concordato, vi fece il suo ingresso il 6 Luglio s.a. (cfr.  Veit , Der Zusammenbruch des Mainzer Erzstuhles infolge der französischen Revolution, in Beiträge zur Gründungsgeschichte der Oberrheinischen Kirchenprovinz , Freiburg im Breisgau, 1927, parte I, pagg. 97-98). Final-
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mente, dopo varie vicende che sarebbe qui superfluo di esporre, in virtù della Bolla di Circoscrizione Provida solersque del 16 Agosto 1821, la diocesi di Magonza, abbracciante il territorio dell'Assia, divenne suffraganea di Friburgo nel Baden, quale essa è tuttora.
Con sensi di profondo ossequio ho l'onore di confermarmi
Dell'Eccellenza Vostra Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
88r, unterhalb der Betreffzeile hds. vermutlich von Pizzardo notiert: "Visto da Mg. Mercati".
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Pizzardo, Giuseppe vom 30. Oktober 1928, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 17222, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/17222. Letzter Zugriff am: 23.11.2024.
Online seit 20.01.2020, letzte Änderung am 01.02.2022.