Dokument-Nr. 182
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
München, 04. Mai 1924
Regest
Mit Blick auf die täglichen kirchen- und papstfeindlichen Attacken der völkischen Presse weist Pacelli auf zwei Artikel der Großdeutschen Zeitung hin, die er für besonders charakteristisch hält: In einem Artikel vom 2. Mai 1924 erklärt die Zeitung, dass Geistliche, die voll und ganz auf dem Boden des Deutschtums stehen, nicht Gegestand ihrer Kritik sind. Für den Nuntius wird hier erneut der häretische Charakter des Nationalismus deutlich, der Nation und Rasse als Götzen verehrt und über die wahre Religion und über die Gerechtigkeit stellt. Des Weiteren zitiert Pacelli aus einem Artikel vom 3. Mai, der den Papst wie den apostolischen Sondergesandten im Rheinland und im Saargebiet Testa kritisert und ein mangelndes Engagement zugunsten Deutschlands in der Ruhrkrise beklagt.Betreff
Ancora sugli attacchi della stampa ultra-nazionalista contro la S. Sede
Gli insensati attacchi contro la S. Sede proseguono quotidianamente nei giornali del partito ultra-nazionalista ( deutschvoelkisch ) di Monaco, ed in modo speciale nella Grossdeutsche Zeitung . Per non molestare inutilmente l'Eminenza Vostra Reverendissima colla monotona ripetizione delle stesse folli invettive contro Roma(1), mi limiterò qui a riferire due passi, i quali mi sembrano più caratteristici:
1) Nel N. 77 (2 corr.) della Grossdeutsche Zeitung, in un articolo in cui essa violentemente attacca il comunicato uffi-
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cioso della Corrispondenza
Hoffmann (inviato col mio rispettoso Rapporto N. 30424
del l° corr.), trovasi nettamente asserita quella che è stata chiamata la eresia
del nazionalismo, la quale cioè pone l'idolo nazionale o di razza al di sopra di tutto,
della vera religione, della verità e della giustizia: La nazione tedesca sopra tutto!
(Das Deutschtum ueber alles!). Mai noi diremo una parola di critica contro
dignitari ecclesiastici, se essi si pongono pienamente ed intieramente sul terreno
dell'interesse nazionale tedesco (wenn sie sich voll und ganz auf den Boden des
Deutschtums stellen)".2) Nel N. 78 di ieri lo stesso giornale pubblica un articolo di un "ecclesiastico cattolico della Germania del Nord", nel quale trovansi riprodotti gli ingiustissimi lamenti contro Sua Santità e l'Inviato Pontificio nella Ruhr, apparsi in sostanza già nei noti Esposti del Sig. Barone von Loe-Bergerhausen: "I cattolici della Germania non possono comprendere che il S. Padre in Roma difficilmente dica una parola di biasimo ai popoli dell'Intesa per la loro oppressione del tradito popolo tedesco, mentre <Egli>1 rappresenta come una ingiustizia e come una specie di assassinio ogni atto di necessaria difesa di questo martoriato popolo tedesco. Fu Guglielmo Tell un assassino? Fu Giuditta un'assassina? E la Pulzella di Orléans? Che cosa deve pensare il popolo tedesco, allorché Mons. Testa
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il
Chinato umilmente al bacio della sacra Porpora con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Dell'Eminenza Vostra Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
(1)↑"Noi
vogliamo dire a Roma: Via le mani dalla Germania politica! Tu hai lacerato la Germania,
destando in essa un partito della pace! Così si semina la discordia in un popolo! La tua
politica è quella dell'antica Roma, dell'odio, della disunione di un popolo nella
durissima sua lotta per l'esistenza; la tua politica è l'antica dell'artificio
romano-giuridico. La nostra politica è la nuova: dell'artistica, creatrice produzione,
che rende possibile ciò che si chiama impossibile, la creazione dell'anima".
(Grossdeutsche Zeitung N. 78, 3 Maggio 1924)
1↑Hds. eingefügt von Pacelli.
2↑Hds. gestrichen und eingefügt von
Pacelli.