Dokument-Nr. 19082
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
[München], 07. April 1925

Schreiber (Textgenese)
PacelliPacelli
Betreff
Il Concordato polacco ed i beni della diocesi di Breslavia
Stamane il Consigliere Ministeriale Sig. Denk, Incaricato d'Affari di Prussia in Monaco, mi ha consegnato, per incarico del suo Governo, la qui acclusa doma istanza dell'Emo Sig. Cardinale Bertram e del Capitolo cattedrale di Breslavia diretta a tutelare i beni della Chiesa cattedrale situati in Polonia. Invece di indirizzarsi alla S. Sede, il prelodato Cardinale di S. R. C. ha creduto più opportuno di implorare l'intervento del protestante e liberale Ministro del Culto in Prussia, Dr  Becker.
L'istanza comincia col ricordare come l'anzidetta Chiesa cattedrale possiede da secoli in Tscheschen, Conraden e Tscheschenhammer dei beni (legittimamente acquistati nel 1622), i quali le vennero furono lasciati anche al momento della secolarizzazione, principalmente
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perché le relative rendite non vanno ai Canonici come redditi beneficiali, ma sono destinate per la manutenzione dell'edificio del Duomo, per il culto e per il pagamento degli impiegati del Capitolo e degli inservienti del Duomo. In seguito al trattato di Versailles il territorio, nel quale è situata la più gran parte di detto possedimento, è passato allo Stato P polacco. In seguito alla costituzione all'amministrazione forzosa da questo costituita ed alle elevate tasse imposte a quei beni, le entrate sono notevolmente diminuite, di guisa che, mentre nel 1914 esse ammontarono a M. 64.000, invece negli anni 1923 e 1924 furono versati alla cassa del Duomo complessivamente appena M. 5 5.000 Marchi. Soltanto grazie ai pagamenti in parte ripresi dallo Stato prussiano, a collette nella chiesa ed a sussidi ricavati [derivanti] dall' amministrazione diocesana, è stato possibile di mantenere a
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grande stento il bilancio del Duomo.
Nel Concordato fra la Sede Apostolica e lo Stato polacco (così prog prosegue la istanza di in discorso) non si è neppur assicurato il diritto di proprietà della chiesa cattedrale di Breslavia su questi beni, ma sono riservati soltanto a tale riguardo soltanto futuri speciali accordi. L'istanza termina conclude nei seguenti termini: "La ben fondata preoccupazione, che da ciò deriva rispetto ai beni in parola, ci spinge a pregare rispettosamente V. E. a volersi far intraprendere presso la Sede Apostolica i passi adoperare, da parte affinché da parte dello Stato prussiano siano intrapresi presso la S. Sede ed eventualmente anche di fronte allo Stato polacco i passi che sembreranno opportuni per la tutela dei diritti della chiesa cattedrale, trattandosi di un Duomo situato in Prussia e di interessi vitali di una corporazione ecclesiastica, la quale non
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ha altra protezione che quella dello Stato".
Prescindendo dal contenuto di questo documento, cre di cui giudicherà nel Suo superiore senno l'E. V. R., sembra alquanto singolare che l'Eminentissimo (col suo Capitolo), invece di rivolgersi direttamente alla S. Sede, la Quale è stata sempre così larga di difesa e di aiuto, invochi di fronte ad Essa la protezione dello Stato prussiano, – che tante volte ha violato i diritti della Chiesa cattolica, ed, in particolare del protestante e liberale Ministro del Culto, Dr Becker.
Chinato
52r, links über der Betreffzeile hds. von unbekannter Hand, vermutlich von einem Nuntiaturangestellten, notiert:"C".
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 07. April 1925, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 19082, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/19082. Letzter Zugriff am: 19.07.2024.
Online seit 24.06.2016.