Dokument-Nr. 19149
Pacelli, Eugenio an Sincero, Luigi
[Berlin], 11. April 1927

Schreiber (Textgenese)
StenotypistCentozCentozPacelliPacelli
Betreff
Sull'istanza di Mgr. G. Kessler per sussidio, e la sua casa in Berlino
Ho ricevuto il venerato Dispaccio N. 908/27, in data del 5 corr. mese, col quale l'E. V. R. si degnava di domandare il mio parere in merito alla istanza del Revmo Mons. Giuseppe Kessler, Vescovo di Tiraspol, diretta ad ottenere anche per quest'anno un congruo sussidio per la sua sostentazione.
A tale proposito mi sia permesso di ricordare come fin dal 26 Marzo 1924 trasmisi a Sua Eminenza Rev.ma il Signor Cardinale Segretario di Stato col rispettoso Rapporto N. 30120, riscontrato coll'ossequiato Dispaccio N. 30416 del 3 Maggio dello stesso anno, un lungo esposto di Mons. Kessler, il quale dava tra l'altro vari schiarimenti sulla sua situazione finanziaria.
"Io non avrei rinunziato, così egli mi scriveva con lettera in data del 21  Marzo 1924, ad abitare nel convento di Marienfelde, se le figlie di mio fratello, fucilato dai bolscevichi, orfane di padre e di madre, spogliate dagli stessi bolscevichi e gettate sul lastrico, non si fossero rifugiate presso di me a Berlino. La maggiore di esse conta 25 anni. Insieme a suo padre, mio fratello, uccisero anche suo marito,
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dopo cinque mesi di matrimonio. Io vidi quelle povere orfane nel loro squallore ridotte alla miseria nel campo dei profughi a Francoforte, e dovetti come più prossimo parente venir loro in aiuto.
I miei risparmi, consistenti nella massima parte in doni ricevuti da antichi parrocchiani ed amici, che incontrai in America, ammontavano a mille dollari. Per 830 dollari comprai in Berlino una casa sulla quale grava un'ipoteca di 25.500 Marchi-oro, poiché a causa della predominante penuria di abitazioni non mi fu possibile altrimenti di trovare un ricovero per le mie nipoti. Io stavo con esse, nell'inverno, sulla strada! - Così feci sul consiglio di un saggio e celebre Padre Gesuita (Enrico Pesch), il quale fu mio confessore a Marienfelde. Egli stesso, a mia insaputa, indusse il Rettore del convento a vendermi la sua casa a così mite prezzo. La mia abitazione e quella delle nipoti si componle di due sole stanze, di tal guisa che debbo andare a dormire nella vicina parrocchia di S. Michele." [sic]
Io non potevo lasciar sole le nipoti, essendo ancora giovani ed avendo bisogno di sorveglianza. Vivessi in un convento, ciò che mi sarebbe anche più caro, le spese non sarebbero minori. Un mese di prova me lo ha con-
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fermato. Una nipote provvede al suo mantenimento lavorando in un ufficio, due frequentano le scuole presso le Orsoline, mentre la vedova dirige la nostra modesta casa. La mia vita si può appena immaginare più parca e più semplice.
Se qualcuno ha dato a Vostra Eccellenza un parere contrario, esso o è caduto in un grave inganno o non conosce lo stato delle cose".
Mi sono altresì rivolto al Rev. P.  Gehrmann, pregandolo a volermi fornire in merito al caso in parola tutte quelle notizie che, come antico Direttore della Missione Pontificia di soccorso in Russia, avrebbe potuto avere.
Dopo un lungo colloquio col Rev. Sac. Wienken, direttore del "Caritasverband" di Berlino, egli mi ha comunicato le seguenti informazioni:
"Mgr. Kessler ha pagato la sua casa con proprio denaro personale. A chiarir meglio ciò, è necessario uno sguardo retrospettivo sugli ultimi anni trascorsi, occorre riprendere la cosa dagli ultimi anni trascorsi
Mgr. Kessler fece negli anni 1921-1922 un viaggio nel Nord America per raccogliere aiuti, questuare a favore dei suoi diocesani. Egli era stato invitato dai suoi antichi par-
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rochchiani che massimamente nel Dakota hanno grandi possedimenti. Visitò le colonie tedesche, le esortò in prediche e conferenze a venire in aiuto ai loro fratelli affamati in Russia. Da questo viaggio egli portò seco una gran somma di danaro. Gli invii pecuniari a Mons. Kessler si accrebbero allorquando negli anni 1922-1923 i Vescovi del Nord America raccolsero offerte per la Missione Pontificia di soccorso, a tal guisa che Mgr. Kessler si accinse a fondare l'associazione 'Katholische Fürsorge für Rußland Diözese Tiraspol E. V.'. Furono a capo di essa lo stesso Mgr. Kessler, il Rev. parroco Meyer parroco a Lichterfelde, Berlino ed il sullodato Sig. Wienken. Tutto il danaro che i bisognosi della diocesi di Tiraspol dovevano ricevere, fu inviato diretto per il tramite di attraverso questa organizzazione, passò per questa organizzazione, ed il Rev. Sig. Wienken ha assicuròato che neppure un dollaro fu speso per i bis le necessità personali di Mons. Kessler.
Si potrebbe tuttavia obbiettare che Mgr. Kessler che subito dopo le i suoi discorsi abbia ricevuto molto danaro e se ne sia servito per l'acquisto della sua casa. A C confutare simile obbiezzione  [sic] si osservi come fosse composta la somma del denaro in parola.
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Essa proveniva: 1)  Da de offerte di singole persone ad altre determinate persone, in Russia;
2)  Da offerte consegnate a Mons. Kessler per i suoi diocesani indigenti in generale;
3)  Da offerte date fatte a lui esclusivamente per i suoi scp scopi , fini personali.
Circa il primo punto, come attesta lo il stesso Sig. Wienken, Mgr. Kessler ha disposeto di quel danaro molto coscienziosamente, ed immediatamente e subito dopo il suo ritorno arrivo dall'America lo fece trasmettere ne curò la trasmissione, a mezzo del 'Caritasverband' tedesco, ai rispettivi destinatari.
Colle seconde offerte egli fece compròare in Germania degli aratri a motore e, li fece spedire a mezzo della Croce Rossa tedesca li fece spedire tedesca, in Ucraina e nella Repubblica del Volga. L'attribuzione, la destinazione di L'appellativo, il nome dato a quelle offerte era il seguente: 'Per i diocesani bisognosi di Mons. Kessler'.
Prima di corrispondere Prima di dare disporre di qualche cosa ai per i ai suoi stessi parenti, che si trovavano nell'indigenza, ne richiese il suddetto Mons. Sig. Wienken, e solamente dopo la di lui raccomandazione, destinò qualche cosa alquanto ai suoi più prossimi congiunti.
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Per i suoi fini e bisogni personali Mons. Kessler ricevette pure danaro, e precisamente da una vecchia Dama Americana, la Signora Bongarz, e da un suo amico di gioventù, attualmente parroco nell'America del Nord. Ambedue gli inviarono ripetutamente delle offerte e lo aiutarono in vari modi durante quei tempi difficili. Quali somme egli abbia ricevute, non lo si potrebbe precisare. esattamente.
Anche se le medesime ammontassero a soli 500 o 600 dollari, ciò avrebbe permesso  [sic] messo in grado Mgr. Kessler in grado di com pareprarsie, di acquistarsi allora una casa in Berlino.
1. ) Immediatamente dopo il suo arrivo dall'America, il suo ritorno in Germania, egli si recò in un convento di Suore, Berlin-Marienfelde , ove era mantenuto gratuitamente, potendo inoltre tenere per sé le le elemosine l'onorario delle SS. Messe.
2. ) Come si è detto sopra, la casa gli costò 830 dollari, che egli era in grado di versare pagare sia dalle surriferite offerte personali, sia dalle elemosine delle Messe celebrate.
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Già nel 1923 un giornale comunista di Odessa rimproverò a Mons. Kessler di essersi attribuito il denaro che gli era stato dato per i bisogni della sua diocesi. L'articolo era firmato da alcuni un cattolicio, passato al comunismo bolscevismo. I fogli americani riportarono quell'articolo, e Mgr. Kessler ne ebbe in tal modo conoscenza. Egli si scolpò e si difese senza indugio presso il Rev. Sig. Wienken in un tempo in cui si era così vicini alla notizia sparsa. alle narrate circostanze. descritte.
Oggi ancora il Rev. Sig. Wienken è intimamente persuaso che Mons. Kessler si è ha adoperato per l'acquisto della sua casa in Berlino quel solo denaro solamente che gli apparteneva personalmente.
Presentemente Mons. Kessler vive molto ristrettamente, ha due sole camere per sé e per un tre nipoti. Il nipote frequenta l'Università di Berlino, ricevendo aiuti dall'opera di soccorso per gli studenti cattolici tedeschi; la nipote maggiore è ammalata di occhi e trovasi in Davos a spese del Caritasverband'; la terza nipote dirige la si occupa della casa, mentre la quarta com-
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pie i suoi studi presso le Orsoline di Haselüne.
Mons. Kessler ha pianto sovente in presenza del Rev. Sig. Wienken, cui ha narrato esposto la sua dolorosa situazione finanziaria, trovandosi oltre all'essere esigliato  [sic] dalla sua diocesi in gravi strettezze. Egli Per la sua vita esemplar pia, santa, rassegnata, egli dà un bell'esempio di edificazione alla parrocchia nella quale abita."
101r, oben mittig hds. von unbekannter Hand, vermutlich von einem Nuntiaturangestellten, notiert: "C".
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Sincero, Luigi vom 11. April 1927, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 19149, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/19149. Letzter Zugriff am: 16.06.2024.
Online seit 25.02.2019.