Betreff
Sulle trattative col Governo dei Sovieti
Mi è pervenuto oggi il venerato Dispaccio N. 2896/27 in data del
9 corrente, col quale l'E. V. R. mi ordina di esprimere il mio modesto parere
intorno al Rapporto N. 38360 del Revmo Mons. Luigi Centoz, Consigliere della Nunziatura
Apostolica, in Berlino, relativo ad un colloquio da lui avuto col Sig.
Bratman-Brodowski, Consigliere dell'Ambasciata dei Sovieti, il 24 dello scorso mese di
Ottobre.
Mi sia lecito di premettere che, a mio umilissimo
parere, sarebbe vana illusione lo
sperare di giungere ad un accordo col Governo di Mosca, il
quale altro non vuole se non la distruzione di ogni religione in quell'infelice ed oppresso Paese. L'unico vantaggio, che possa ottenersi dalle
attuali cosiddette trattative, è184v
quello di non rompere questo tenue filo e di evitare così
rappresaglie e persecuzioni ancora più feroci contro i
cattolici in Russia. Come infatti mi ha narrato il Rev. P. Edoardo Gehrmann
S. V. D., il quale fu già Capo della Missione Pontificia di soccorso in Russia, -
il Sig. Cicerin, Commissario pe del popolo per gli Affari Esteri, ebbe
l'
l'impudente
insolenza di affermargli il pienoin un abboccamento avuto con lui il giorno 13 Settembre
1924, ebbe l'impudenza di minacciare che, "se la S. Sede non vuole mettersi d'accordo
col Governo dei Sovieti relativamente alla Chiesa cattolica in Russia, il Governo dichiarerà
la Chiesa medesima come fuori della legge e tutti gli atti di culto dei sacerdoti cattolici
saranno considerati come illegali ed in conseguenza puniti e le chiese verranno
chiuse".
Non può quindi, se pur non m'inganno, trattarsi di
altro se non di guadagnar tempo,
nella fiducia che alla Divina
Provvidenza piaccia di porre fi termine aimali, che affliggono ora quella povera Nazione, per quanto, umanamente parlando, nessuno possa prevedere quando e come quell'abominevoleregime, massime finché varie grandi Potenze per vedute egoisti interessi puramente materiali manterranno con essa relazioni ufficiali e ne sosterranno così il prestigio nel
mondo.185r
In considerazione di ciò, parmi risp potrebbe,
a mio subordinato giudizio, rispondersi all'Ambasciata dei Sovieti quanto
segue: Essendo stata la risposta del Governo di Mosca del Settembre dello scorso anno,
negativa salvo l'uno o l'altro punto, interdel tutto negativa, la S. Sede, nel desiderio di giungere meno difficilemente agevolare il raggiungimento
di un accordo aveva proposto di cominciare
dall'esame delle tre note questioni questioni; dopo di che si sarebbe
continuato,
co sarebbe riuscito men difficile di continuare senza indugio nella discussione delle altre materie, allo scopo di relog regolare l'intera
situazione della Chiesa cattolica nel territorio della Unione delle R. S.
Repubbliche Socialiste dei Sovieti. Ma poichéil menzionato Governonon sembra di essere d'accordo con questo modus
procedendi,la S. Sede lo prega allora di riprendere l'esame della Nota del Nunzio Apostolico Mons. Pacelli N. 33518 in data dell'[8]
Settembre 1925 e di fare nuove proposte più atte al conseguimento del desiderato accordo.185v
È possibile che Non è impossibile che il Governo, come
nel Settembre dell'anno passato, faccia
su qualche punto qua alcune piccole nuove
concessioni; è tuttavia da prevedere che, in complesso,
manterrà
il nella suoa punto attitudine negativa.
Allora la S. Sede potrà, alla sua volta replicare con delle controproposte e proseguire in tal
guisa i negoziati.
Questo è ciò che, incompetente, come mi sento, nella negli
affari della Russia, mi permetto di sottoporre, in obbedienza ai Suoi venerati comandi, al
superiore giudizio dell'E. V., mentre, chinato
184r, oben mittig hds. von unbekannter Hand, vermutlich von einem Nuntiaturangestellten,
notiert: "C".
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Sincero, Luigi vom 11. November 1927, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 19167, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/19167. Letzter Zugriff am: 07.01.2025.