Betreff
Sulla interpretazione ed esecuzione dei Decreti del 16 Luglio 1927
e 14 Gennaio 1928
Compio il dovere di trasmettere qui acclusa all'E. V. R.,
nella traduzione italiana e colla rispettosissima preghiera di sollecito riscontro, la qui
acclusa lettera, cola quale l'Eminentissimo
Signor Cardinale Schulte, Arcivescovo di Colonia, propone alcuni dubbi circa la
interpretazione ed esecuzione dei Decreti di cotesto S. Dicastero in data del
16 Luglio 1927 e del 14 Gennaio 1928.
Se è a me lecito di esprimere un
umilmente un subordinato avviso al riguardo, sembra che ai numeri 1 e 2 potrebbe rispondersi negativamente, non
sembrando che la nomina dei Rettori e dei ripetitori dei Convitti teologici cadanosianocompresi nei termini dei
sullodati decreti. Affermativa invece dovrebbe essere, se non m'inganno, la risposta ai quesiti 3 e 4, potendo accadere che un libero docente,
al riguardo del quale cote-49v
sta S. Congregazione abbia
a concesso il Nihil obstat, si dimostri in seguito men degno di essere nominato
professore ordinario.
Per ciò che riguar concerne le osservazioni contenute nel
n. 5, nelle pendenti trattative concordatarie l'umile sottoscritto si staadoperando per ottenere che sia eliminato od almeno mitigato l'inconveniente, cui ivi si allude. La ragione, per cui il
Governo soleva per il passato interrogare l'Ordinario
soltanto dopoché le trattative tra esso ed il candidato alla cattedra erano già
concluse, ed anzi dopo la pubblicazione del risultato delle medesime, era di rendere più difficile un rifiuto
da parte del Vescovo. Il Governo avrebbe ora già acconsentito a che "la domanda in questione abbia
luogo contemporaneamente coll'offerta della cattedra al nominando e prima della pubblicazione. Da parte
mia ho vivamente insistito per ottenere ancora di più, vale a dire che la inte
l'Ordinario venga interrogato prima della offerta anzidetta, ma finora ho
incontrato50r
la più tenace resistenza del Governo, [aizzato] , a quanto ho appreso, da professori delle Facoltà teologiche. Ad
ogni modo il Vescovo può sovente apprendere in via confidenziale, i nomi dei
candidati e, se egli ne [desse] desse subito comunicazione per per mezzo della
Nunziatura acotesta S. Congregazione, non verrebbe a trovarsi nella
penosa situazione, cui accenna l'Emo Arcivescovo di Colonia. Potrebbe quindi,
rispondersi, a mio modesto parere, rispondersi che l'Ordinario, senza attendere
la domanda ufficiale del Governo, comunichi il nome od
i nomi dei probabilialla S. Congregazione, la quale ha così il tempo di assumere le
opportune informazioni e si troverà quindi, in grado di dare al momento, in grado di prendere una immediata decisione.
Parimenti, se l'Ordinario desidera
di pres raccomandare al Ministero un candidato a lui accetto, come si legge al
n. 6, egli non ha che a prendere gli opportuni accordi50v
colla colla S. Congregazione, con che rimane escluso escluso qualsiasi pericolo di essere poi sconfessati
dalla medesima. - Amaggior schiarimento di questo numero della lettera in esame, mi
sia permesso di aggiungere che il Sac. Prof. Carlo Bihlmeyer, per il quale
cotesto S. Dicastero aveva già concesso
, con telegramma del 30 Novembre 1928, ha non ha accettato di essere
trasferito alla Facoltà teologica di a Bonn, di guisa che la cattedra di storia
ecclesiastica in questa Facoltà teologica è ancora vacante.
Chinato
49r, oben mittig hds. von unbekannter Hand, vermutlich von einem Nuntiaturangestellten,
notiert: "C".
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Bisleti, Gaetano vom 07. Februar 1929, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 19358, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/19358. Letzter Zugriff am: 11.04.2025.