Dokument-Nr. 19369
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
[Berlin], 31. Juli 1929
Schreiber (Textgenese)
PacelliPacelliBetreff
Scambio di Note sulla questione scolastica
I. Per ciò che riguarda i miglioramenti introdotti nel testo delle Note sulla scuola, mi sia permesso di rilevare i due seguenti punti:
a) Durante le vive
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scolastica. Il Governo, rispondendo nel Landtag agli
oratori della Deutsche Volkspartei, escluse una simile interpretazione; fu però replicato che
esso non era autorizzato ad interpretare unilateralmente il Concordato, ma era necessaria a
tale scopo una intesa colla S. Sede. Il deputato 76r
mente la libertà individuale. È stato a suo tempo domandato per qual motivo non
abbiamo messo nella Convenzione: mediante questo articolo 1 è esclusa la questione
scolastica. Ciò non abbiamo fatto, perché allora si sarebbe detto: "Vedete, la parola 'scuola' si trova dunque nella Convenzione!"
Inoltre, dopoché la base di tutte le trattative era stata che non doveva parlarsi della
scuola, ciò avrebbe potuto essere considerato come un atto di sfiducia da parte nostra,
quasi che adesso volessimo ancora una volta la conferma che l'altra parte non è in realtà
così sleale da voler far qui entrare nascostamente la scuola"
– L'argomento del Dr Becker, dedotto dalla storia delle trattative, non
parmi in verità esatto; infatti, come è ben noto all'E. V., dall'[esclusione] completadella questione
nelConcordatofu avanzata dal Governo soltanto nell'ultimo periodo delle trattative ed anche allora la S. Sede protestò e mantenne
l'affermazione dei suoi principi, secondo che risulta dalla Nota in data del 26 Aprile
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posteriormente, vale a dire nel mese di Maggio; una
prima formula, proposta dal Ministero del Culto, conteneva la espressa limitazione "im
Rahmen der allgemeinen Gesetze"; essa fu da me respinta e si adottò quindi l'altra, che Il relatore Revmo Mons. Linneborn, deputato del Centro, nella seduta della Commissione principale del Landtag del 2 Luglio corrente, senza dubbio colla intenzione di facilitare l'accettazione del Concordato, affermò che "tutte le trattative preliminari (relative all'articolo 1) non menzionano altro se non che alla Chiesa è data libertà per l'esercizio della religione. Si tratta quindi special-
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mente
dell'indisturbato esercizio del culto. Che con ciò si siano toccate questioni concernenti la
scuola e l'educazione, – non si trova alcun accenno in tutti i negoziati" (Verbale della
discussione, pag. 6). Ed egualmente l'altro
oratore del Centro, Revmo Mons. Lauscher, nella stessa Commissione così si espresse: "Alla
questione del deputato Dr Kriege, se cioè secondo l'opinione della mi77v
rà, come finora, la lotta da solo, fondandosi sui
principi di diritto naturale, e non si appoggerà su questo documento, appunto perché esso
non contiene alcun punto d'appoggio per le lotte scolastiche del Centro" (l. c.
pagg. 48-49). In seguito a ciò il deputato Hestermann della Wirtschaftspartei nella
menzionata seduta del 5 Luglio rilevò che "il relatore Sig. Linneborn ha dichiarato espressamente, come opinione della Chiesa cattolica
officiale, che nell'articolo 1 della Convenzione non si è pensato a questioni
scolastiche. Ed il Sig. deputato Lauscher ci ha detto: Noi siamo così leali da riconoscere
che il Concordato non ci dà alcun punto di appoggio nella lotta per la scuola". Ma a lui 78r
quello che ha concluso la Convenzione
per mandato della S. Sede. Le affermazioni del Sig. Linneborn non sono interpretazioni
legali e non vincolano la S. Sede. – Il Sig. Ministro Becker ha detto oggi che
coll'articolo 1 del Concordato è assicurata soltanto la libertà confessionale
individuale, la libertà confessionale del singolo! È questo il contenuto
dell'articolo 1? È questo il contenuto del libero esercizio della religione, della
libera attività religiosa della Chiesa come tale? No, la libertà di coscienza del singolo è
una parte; ma con ciò, Sig. Ministro Becker, il contenuto dell'articolo 1 non è
esaurito. Il Sig. Ministro non può affermare ciò seriamente" (pag. 7738).Ciò premesso, l'umile sottoscritto nella nuova redazione delle due Note ha cercato di tener conto, pur senza dare nell'occhio (e credo che lo stesso Ministro Presidente non se ne sia accorto), della possibilità dell'anzidetta interpretazione. La prima minuta di ambedue i documenti ammetteva infatti la completa assenza di qualsiasi disposizione circa la scuola nel Concordato; ora ora
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sarebbe stataquindi una conferma [definitiva] da parte della S. Sede del punto di vista del Governo
riguardo alla interpretazione dell'articolo 1. L'attuale minuta delle due Note dice
invece che il b) Il Governo, sia in discorsi di vari Ministri, come in articoli di giornali, per il (del resto comprensibile) scopo di difendere la sua azione e di vantare i propri successi di fronte agli attacchi ed alle critiche degli avversari, ha ripetutamente, e non di rado con evidenti esagerazioni, messo in rilievo i punti, a cui la S. Sede aveva finito per rinunziare durante le trattative concordatarie. Sembrava quindi opportuno per il prestigio della S. Sede medesima di portare a conoscenza della pubblica opinione che anche il
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Governo aveva dovuto ritirare molti dei suoi postulati.
Perciò nella II. In conformità delle istruzioni comunicatemi nel sullodato telegramma cifrato mi sono dato subito premura di ottenere le giustissime modificazioni richieste dall'E. V. nella Nota di risposta del Ministro Presidente, servendomi a tale scopo dell'intervento del Sig. Ministro della pubblica assistenza, Dr. Hirtsiefer, appartenente al partito del Centro. La seconda delle anzidette modificazioni non ha presentato alcuna difficoltà. Più arduo era invece di ottenere la prima aggiunta. Il Dr. Braun ha tuttavia finito per accettarla, chiedendo soltanto un mutamento di forma, il quale però, a mio subordinato parere, non solo non diminuisce, ma piuttosto rafforza il pensiero espresso nelle parole proposte dall'E. V. Il passo in questione sarebbe quindi ora
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würdigt durchaus die Erklärungen des Heiligen Stuhles,
bittet indes ...". Nel supplicare pertanto l'E. V. a volersi degnare di
significarmi quanto prima la Sua superiore decisione al riguardo, affine di poter procedere
senza indugio allo scambio delle Note in discorso, m'inchino