Dokument-Nr. 20334
Pacelli, Eugenio an Lépicier OSM, Alessio Enrico Maria
Berlin, 02. Februar 1929
Regest
Pacelli teilt dem Präfekten der Religiosenkongregation mit, dass er dessen Schreiben betreffend den Konflikt zwischen den Barmherzigen Brüdern von Montabaur und der Allerheiligengemeinde in Frankfurt am Main über bestimmte Güter in Frankfurt an den Limburger Bischof Kilian sandte, da er es für angebracht und klug erachtete. Der Nuntius empfahl dem Bischof in einem separaten Schreiben, angesichts der ungerechtfertigten Angriffe der Presse zu einem umsichtigen und vorsichtigen Vorgehen. Der Nuntius zitiert aus dem Antwortschreiben Kilians, der die Umsetzung der Weisung als eine heikle Angelegenheit bezeichnet. Der Bischof fürchtet einen Sturm der Entrüstung gegen Rom und eine Gefährdung für das Preußenkonkordat, sollte sie zum falschen Zeitpunkt umgesetzt werden. Kilian bittet daher darum, die Umsetzung erst nach Abschluss des Konkordats oder nach dessen Scheitern durchführen zu können. Er kündigt an, dass er die streitenden Parteien zum geduldigen Anwarten auffordern wird. Der Verband der katholischen Gemeinden Frankfurts hat ohnehin kein Geld für den Bau und den Rektor der Barmherzigen Brüder in Montabaur möchte Kilian mit der Aussicht auf einen für ihn positiven Ausgang des Streits beruhigen. Wenngleich Pacelli die Befürchtungen des Bischofs als übertrieben erscheinen, rät er dazu, dessen Vorschlag anzunehmen und der Verschiebung zuzustimmen. Der Nuntius bittet um Weisung und sendet das Votum das Konsultor Magnanesi zurück.Betreff
Sulla vertenza tra l'Istituto dei Fratelli della Misericordia di Montabaur e la
Parrocchia di Ognissanti in Francoforte sul Meno
Essendomi la decisione di cotesta S. Congregazione apparsa del tutto opportuna e prudente, trasmisi al Revmo Mons. Kilian, Vescovo di Limburgo, la Lettera a lui destinata, pur raccomandandogli delicatamente, in un mio foglio d'accompagno di procedere, avuto riguardo ai noti, per quanto assolutamente ingiustificati attacchi della "Frankfurter Zeitung" e della "Vossische Zeitung", colla necessaria circospezione e cautela.
Ora mi è giunta la risposta del sunnominato Vescovo, nella quale, dopo aver accusato ricevimento della prelodata Lettera, soggiunge: "La esecuzione di questa decisione, la quale tiene per sé conto assai saggiamente di tutte le circostanze, è
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cosa
spinosa e potrebbe, se si tentasse di compierla in mal punto, sollevare nel campo acattolico
una tempesta contro Roma ed esporre al più grave pericolo il Concordato.
Vorrei quindi pregare la S. Congregazione di permettermi di porre mano alla esecuzione
anzidetta soltanto dopo la conclusione del Concordato colla Prussia
ovvero, in caso di esito negativo, dopo la rottura delle trattative
concordatarie. Spero che mi riuscirà ad indurre ambedue le parti ad attendere
pazientemente ed in silenzio; l'Unione delle parrocchie cattoliche di Francoforte vi si
adatterà tanto più facilmente, giacché essa, anche senza questo, non ha danaro per
costruire; e, quanto ai Fratelli li calmerò, informando confidenzialmente il Fr.
Rettore, persona fidata, che la vertenza va bene per
loro".Sebbene i timori dell'ottimo e Revmo Mons. Kilian sembrino forse eccessivi, tuttavia sarebbe, a mio umile avviso, difficile di obbligarlo ad eseguire senz'altro la decisione in parola, prendendo così nell'attuale critica situazione, la responsabilità delle eventuali conseguenze da lui indicate. Perciò mi parrebbe subordinatamente espediente che venisse accolta la
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di lui
proposta, tanto più che la richiesta dilazione, secondo quanto egli riferisce, non
arrecherebbe danno ad alcuna delle due parti.Nel sottomettere quanto sopra all'alto senno dell'E. V. compio il dovere di restituire qui accluso il Voto del Revmo Consultore P. Abb. D. Placido Magnanensi, mentre, chinato