Dokument-Nr. 20434
Pacelli, Eugenio an Bisleti, Gaetano
Berlin, 06. Januar 1929
Regest
Pacelli teilt dem Präfekten der Studienkongregation Bisleti mit, dass er den Kölner Erzbischof Kardinal Schulte unverzüglich in angemessener Weise darüber informierte, dass die Kongregation ihr Veto gegen die Ernennung Wilhelm Heinens zum Subregens und Professor am Kölner Priesterseminar in Bensberg einlegte. Vor zwei Tagen bat Schulte den Nuntius, seinen Generalvikar Vogt am nächsten Tag in Berlin zu empfangen. Dieser berichtete mit Tränen in den Augen davon, wie niedergeschlagen und deprimiert Schulte infolge des Vetos sei. Denn der Kardinal hatte Heinen bereits von seiner Absicht in Kenntnis gesetzt und die Sache ist nun bekannt. Sollte die Ernennung nun zurückgenommen werden, wären Schultes Ansehen und Autorität als Erzbischof unweigerlich beschädigt, zumal Heinen im Kölner Klerus über hohes Ansehen verfügt und eine Absage für ihn unverständlich wäre. Vogt versicherte, dass Schulte die Auswahl mit größter Gewissenhaftigkeit getroffen habe. Pacelli brachte im Tonfall des größten Respekts gegenüber Schulte seine Überraschung zum Ausdruck, dass der Kardinal dem Kandidaten die vorgeschlagene Ernennung vor der Antwort des Heiligen Stuhls mitgeteilt hatte. Mit Blick auf die Ernennung des Kirchenhistorikers Bihlmeyer an der katholisch-theologischen Fakultät der Universität Bonn verwies der Nuntius auf die schwerwiegenden Unannehmlichkeiten, die ein solches Vorgehen hervorbringen kann. Vogt erkannte diese Argumentation an. Allerdings machte er deutlich, dass in diesem Fall keine Abhilfe mehr möglich, weil das Übel bereits geschehen sei. Daraufhin teilte Pacelli dem Generalvikar vertraulich mit, dass Heinen nach Informationen aus zuverlässigen Quellen nicht nur eine fundierte pastoral- und moraltheologische Ausbildung fehle, sondern dass er auch unter dem schlechten Einfluss von Professoren der Theologischen Fakultät in Bonn, insbesondere des Moraltheologen Tillmann stehe, dessen Geist Anlass zu ernsten Bedenken gebe, was auch Vogt einräumte. Der Generalvikar erwiderte, dass er von diesen Vorwürfen nichts wisse. Er bat die Kongregation unter Tränen, vom ausgesprochenen Verbot abzusehen, und versicherte, dass der Kardinal Heinen beaufsichtigen werde. Pacelli versicherte, dass er die Bitte an Bisleti weiterleiten werde. Dem Nuntius scheint es schwer möglich zu sein, die Bitte Schulte zurückzuweisen. Er schlägt allerdings vor, dass Schulte die Lehre Heinens strengstens überwachen soll. Es ist zu hoffen, dass sich Heinen nach seinem Weggang aus Bonn vom weniger guten Einfluss der Universitätsprofessoren befreit, zumal der angesehene Jesuit Haggeney auf ihn einwirken könnte. Pacelli bittet um Weisung und bestätigt den Erhalt einer Weisung mit dem Nihil obstat zu diversen Ernennungen am Kölner Priesterseminar, die er bisher zurückgehalten hat.Betreff
Sulla nomina del Rev. Dr. Guglielmo Heinen a Vice-rettore e professore
nel Seminario arcivescovile di Colonia
Non appena mi pervenne il cifrato N. 79 del 31 Dicembre scorso, mi diedi premura di comunicare senza indugio in forma delicata all'Eminentissimo Signor Cardinale Schulte la mente di cotesta S. Congregazione relativamente al Rev. Dr. Guglielmo Heinen.
Il 4 corrente un telegramma del sullodato Eminentissimo mi annunziava che il suo Vicario generale, Rev.mo Mons. Vogt, era partito per Berlino e mi pregava di riceverlo. Questi venne infatti la mattina seguente a visitarmi e mi narrò colle lagrime agli occhi come l'Emo Arcivescovo, al quale, per riguardo alla sua salute assai malferma, si procura di evitare ogni causa di agitazione, è estremamente abbattuto e depresso in seguito alla comunicazione anzidetta. Egli infatti ha già significato al summenzionato sacerdote la sua intenzione di nominarlo Vice-rettore e professore del nuovo Seminario arcivescovile in Bensberg;
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la cosa è ormai notoria; se quindi la nomina medesima
dovesse ora essere ritirata, il suo prestigio e la sua autorità come Arcivescovo ne
soffrirebbero irreparabilmente, tanto più che l'Heinen (così affermò Mons. Vogt) gode
grande stima nel Clero e che non si comprenderebbe il motivo di tale cambiamento. Aggiunse
che la scelta del Rettore e dei professori era stata fatta colla più coscienziosa cura
dall'Eminentissimo, il quale tanta sollecitudine aveva mostrato nella erezione del nuovo
Seminario.Pur coi termini del più rispettoso riguardo verso l'Emo Arcivescovo, non dissimulai al Rev.mo Mons. Vogt la mia sorpresa nell'apprendere che della progettata nomina fosse stata data notizia all'interessato prima di attendere la risposta della S. Sede e, riferendomi anche al recente caso del Rev. Dr. Carlo Bihlmeyer, professore di storia ecclesiastica nella Facoltà teologica della Università di Bonn (cfr. Rapporto N. 40474 del 5 Dicembre 1928), richiamai la di lui attenzione sui gravissimi inconvenienti, cui può eventualmente dar luogo un simile metodo. Il Vicario generale riconobbe la giustezza di questa osservazione ed aggiunse che l'avrebbe manifestata al Signor Cardinale Schulte; rilevò tuttavia che nel caso presente non vi è più rimedio, essendo il male già accaduto. Allora
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comunicai sub secreto al mio interlocutore le ragioni del veto messo da cotesto
S. Dicastero; gli dissi, cioè, che, secondo informazioni pervenute da fonti degne di
fede, l'Heinen non solo non avrebbe una speciale preparazione per l'insegnamento della
teologia pastorale e morale, ma starebbe altresì sotto la influenza di professori della
Facoltà teologica di Bonn, massime del Tillmann, il cui spirito
(come lo stesso Mons. Vogt ammise pienamente) dà motivo a serie preoccupazioni. Il
Vicario generale rispose di ignorare tali addebiti a riguardo dell'Heinen, e piangendo
supplicò di nuovo istantemente, affinché cotesta S. Congregazione si degni di recedere
dal suo divieto, assicurando che sarebbe stata cura precipua dell'Ordinario di sorvegliare
il sacerdote in discorso. Da parte mia risposi che avrei riferito a Vostra Eminenza, cui
spettava di decidere la penosa questione.In considerazione di quanto sopra, sembrami umilmente e subordinatamente che sia difficile di respingere la supplica dell'Eminentissimo, cui dovrebbe tuttavia, sempre a mio modesto avviso, farsi grave obbligo d'invigilare seriamente sulle tendenze e sull'insegnamento dell'Heinen. Giova sperare che questi, allontanato da Bonn, ove egli è attualmente ripetitore nel Convitto teologico "Collegium Albertinum", si liberi dalle men buone in-
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fluenze dei
professori di quella Università, tanto più che nel Seminario dimora come Padre Spirituale un
egregio religioso, il Rev. P. Carlo Haggeney della Compagnia di Gesù, il quale potrebbe agire favorevolmente sopra di
lui.In attesa pertanto delle venerate istruzioni dell'Eminenza Vostra, compio il dovere di accusare altresì ricevimento dell'ossequiato Dispaccio N. 779/28 del 29 Dicembre scorso col relativo Allegato, che ho per ora qui trattenuto, mentre, chinato umilmente al bacio della S. Porpora, con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Dell'Eminenza Vostra Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
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