Dokument-Nr. 2074
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
München, 26. Dezember 1917
Regest
In einem Brief nimmt der Reichskanzler Bezug auf einen Artikel des "Osservatore Romano" vom 13. Dezember 1917 über die Besetzung Jerusalems durch britische Truppen. Hertling zeigt Verständnis für die Notwendigkeit, heilige Orte vor Ungläubigen zu schützen, jedoch unterschieden sich die Zwecke der Besetzung von denen der Kreuzzüge; die Freude der Mitteilung durch die römische Zeitung könnte falsch interpretiert werden, eine Mitteilung, die der Kanzler Gasparri zuschreibt. Pacelli macht Hertling in einem Schreiben darauf aufmerksam, dass die Mitteilung nicht von Gasparri sondern von Kardinal Pompili stammt, was die ausschließlich religiöse Bedeutung der Mitteilung selbst beweist.Betreff
Sulla presa di Gerusalemme
Mi è pervenuta stamane una lettera del Signor Cancelliere dell'Impero, che, tradotta dal tedesco, suona così:
"L'Osservatore Romano nel suo numero del 13 corrente pubblica il testo della Notificazione, colla quale l'Eminentissimo Signor Cardinale Segretario di Stato annunzia ai fedeli l'occupazione di Gerusalemme per parte degl'Inglesi. Io divido pienamente il sentimento, che la liberazione dei Luoghi Santi, nei quali il Salvatore ha versato il Suo sangue, dalle mani degli infedeli suscita nel mondo cristiano, e non nego che la Notificazione suddetta, specialmente nella seconda parte, pone in prima linea il lato religioso dell'avvenimento. D'altra parte però la conquista di Gerusalemme compiuta dagl'Inglesi non può essere nel momento presente disgiunta dal suo nesso coll'attuale situazione politica. Gli scopi, cui gl'Inglesi hanno mirato nella loro azione, sono indubbiamente ben altri da quel-
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li dei Crociati del Medio Evo
e non appariscono diversi dai fini che gl'Inglesi medesimi si son proposti nelle loro
intraprese ai Dardanelli, in Mesopotamia e in tutti i teatri della guerra. Quindi la
espressione della gioia per la liberazione di Gerusalemme corre pericolo di essere scambiata
col prender partito a favore delle Potenze dell'Intesa. Io so bene
che ciò è ben lungi dalle intenzioni della Santa Sede; credo tuttavia di non dover
nascondere a Vostra Eccellenza che la dichiarazione del Signor Cardinale non è stata qui
accolta con intiero assenso."Da parte mia, ho risposto oggi stesso al Signor Conte von Hertling con una lettera, che, tradotta parimenti dal tedesco, è del seguente tenore:
"Mi è giunta stamane la pregiata lettera dell'Eccellenza Vostra in data del 22 Dicembre.
Mentre assicuro l'Eccellenza Vostra che porterò senza indugio a conoscenza della Santa Sede le importanti ed amichevoli osservazioni contenute nella sullodata lettera, mi permetto fin da ora di farLe rispettosamente rile-
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vare che
la notificazione pubblicata dall'Osservatore Romano, cui l'Eccellenza Vostra si riferisce,
non è dell'Eminentissimo Signor Cardinale Pietro Gasparri, Segretario di Stato, ma
dell'Eminentissimo Signor Cardinale Basilio Pompili, Vicario di Sua
Santità. Questa circostanza rende sempre più evidente ciò che l'Eccellenza Vostra, del
resto, si è già compiaciuta di riconoscere, ossia il carattere schiettamente ed
esclusivamente religioso dell'Atto, il quale astrae espressamente "dal punto di vista
politico e terreno, a cui guardano i reggitori dei popoli ed i guidatori di
eserciti", per far risaltare soltanto il lato cristiano dell'avvenimento."Dopo di ciò, in attesa di quelle istruzioni che all'Eminenza Vostra Reverendissima piacesse d'impartirmi al riguardo, m'inchino al bacio della Sacra Porpora e con sensi di profondissima venerazione mi pregio confermarmi
di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico