Dokument-Nr. 231
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
Berlin, 01. Januar 1922

Regest
Pacelli berichtet vom Neujahrsempfang bei Reichspräsident Ebert und gibt den Wortlaut seiner Ansprache im französischen Original und die Antwort Eberts in italienischer Übersetzung wieder. Auf den Wunsch Eberts, eine Rede auf Deutsch halten zu wollen, erwiderte Pacelli, dass er als Doyen des diplomatischen Corps eine Sprache gebrauchen müsse, die allgemein verstanden werde. In seiner Rede forderte Pacelli die Versöhnung der Völker auf der Basis des Rechts, erfolgreicher Arbeit, der Gerechtigkeit und der Wahrheit. Ebert versicherte in seiner Rede, dass das deutsche Volk seine nationale Existenz durch friedliche Arbeit im Einklang mit anderen Völkern wiederaufbauen wolle. Eine entsprechende Pressemitteilung der Reichsregierung fügt Pacelli dem Bericht bei.
Betreff
Ricevimento per gli auguri di Capodanno
Eminenza Reverendissima,
Oggi a mezzodì ha avuto luogo nella residenza del Presidente del Reich, Sig. Ebert, il ricevimento dei Capi-Missione del Corpo diplomatico per gli auguri di Capodanno.
Come decano del sullodato Corpo diplomatico ho pronunziato il seguente breve discorso:
"Monsieur le Président,
Pour la première fois depuis la guerre mondiale le Corps diplomatique a Berlin se réunit devant le Magistrat suprême de la République Allemande, à l'occasion de ce nouvel An.
Heureux événement, symbole du retour progressif de l'humanité vers l'idéal de fraternité et de paix entre les Nations, qui fait la gloire des peuples civilisés.
Daigne la Divine Providence, qui inspire et di-
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rige les nobles efforts des hommes, leur permettre d'achever cette année, malgré la diversité des races et des Etats, la réelle et durable réconciliation des peuples, désirée par tous les esprits sincères, et basée sur le respect du droit, sur le travail fécond et pacifique et sur les éternels principes de Justice et de Vérité.
C'est dans ces sentiments qu'au milieu des délicats problèmes du temps présent, nous venons aujourd'hui, Monsieur le Président, Vous offrir nos hommages, en même temps que nos vœux de prospérité pour Votre Personne et pour la Nation allemande."
Il Sig. Ebert mi aveva fatto, alcuni giorni or sono, conoscere che gli sarebbe riuscito assai gradito, se avessi usato la lingua tedesca, come già in occasione della presentazione delle Lettere credenziali; ma io mi son veduto nella necessità di rispondere che, per quanto personalmente desiderassi di soddisfare il desiderio del Sig. Presidente, tuttavia, poiché nella presente circostanza non ero se non l'interprete e, per così dire, il portavoce dell'intiero Corpo diplomatico, non potevo usare se non una lingua da tutti compresa ed ammessa, vale a dire il francese. Questo punto di
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vista è stato definitivamente adottato.
Il Sig. Ebert ha risposto in tedesco colle parole, che ho l'onore di riportare qui appresso nella traduzione italiana:
"Signor Nunzio,
Per gli auguri, che Vostra Eccellenza in nome del Corpo diplomatico ha offerto in occasione del nuovo anno al popolo tedesco ed a me quale suo rappresentante, prego di gradire i miei profondi ringraziamenti. Volentieri mi associo al pensiero che l'odierna visita dei Rappresentanti delle Potenze estere sia un simbolo del progressivo ritorno della umanità alla pace. La circostanza che queste parole vengono dalla bocca del Rappresentante di Sua Santità il Papa, il Quale considera come Suo precipuo fine di portare e di mantenere la pace sulla terra, dà per me ad esse una particolare importanza. Il popolo tedesco altro non desidera se non di ricostruire la sua esistenza nazionale nel lavoro pacifico accanto agli altri popoli. Esso spera che nell'entrante anno il riconoscimento delle necessità mondiali si svilupperà ancor più, e con esso ciascuna Nazione si adopererà a portare all'umanità, grazie ad una feconda collaborazione cogli altri popoli, la vera e sincera pace. Con questa grande speranza nel cuore
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e colla coscienza che l'adempimento della medesima sia un precetto, prego Lei, Signor Nunzio, e Loro, miei Signori, di accogliere anche i miei auguri per il Loro benessere e per la prosperità dei Governi e dei popoli da Loro rappresentati."
Al ricevimento assistevano altresì il Sig. Cancelliere Dr. Wirth ed i due Segretari di Stato al Ministero degli Esteri, Signori Haniel von Haimhausen e von Simson.
Qui acclusa l'Eminenza Vostra troverà la relazione comunicata dal Governo alla stampa per mezzo dell'Agenzia Wolff, col testo dei due discorsi.
Dopo di ciò, chinato umilmente al bacio della sacra Porpora con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 01. Januar 1922, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 231, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/231. Letzter Zugriff am: 19.04.2024.
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