Dokument-Nr. 2812
[Erzberger, Matthias]: [Kein Betreff], vor dem 22. März 1919
Al Ministero degli Interni,
Berlino
Rimettiamo a codesto Ministero copia di un rapporto pervenuto a questa Prefettura dal Comando di Guarnigione di Lissa in Posnania sull'arresto e sull'assassinio da parte della soldatesca polacca del signor Haza-Radlitz, possidente, colla preghiera che codesto Ministero voglia prenderne visione.
Bromberg, 13 febbraio 1919
Il Prefetto
(Segue la firma)
Comando di guarnigione. Lissa, 3 febbraio 19
Alla Sottoprefettura di Lissa
Perché ne prenda visione.
Da una persona degnissima di fede vien riferito oggi a questo Comando di guarnigione quanto segue sull'arresto e l'assassinio del signor von Haza-Radlitz, possidente.
Al signor von Haza fu riportato che nelle vicinanze del suo terreno aveva atterrato un aviatore tedesco ferito. Il signor von Haza vi accorse immediatamente col suo figlio di anni 17 per prestare soccorso all'aviatore. Mentre ritornava a casa fu incontrato da un colonista tedesco il quale gli disse di aver trovato una mitragliatrice (evidentemente era l'aviatore che l'aveva perduta) e che questa mitragliatrice egli aveva portato in casa del signor von Haza. Al signor von Haza dispiacque una tale notizia e subito si mise in relazione telefonica col
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Conte Dohna per chiedergli consiglio. Nello stesso momento circa 30 soldati polacchi erano entrati nel cortile della sua casa ed avevano subito sequestrato la mitragliatrice che trovavasi colà. Un soldato entrò nella stanza del signor von Haza e lo interrogò sulla provenienza dell'arme. Egli rispose che la mitragliatrice gli era stata portata nel cortile e che i soldati polacchi se la prendessero pure poiché non avrebbe saputo che farsene. Il soldato polacco domandò allora al signor von Haza con chi egli telefonava. Saputo il nome si avvicinò al ricevitore e alterata alquanto la voce domandò: "Quante truppe ha Lei costà, signor Conte Dohna?" Il conte Dohna non rispose e appese il ricevitore telefonico. Il soldato polacco dichiarò allora in arresto il signor von Haza e il suo figlio sedicenne. Dietro insistenti preghiere della madre il figlio fu però rilasciato. Il signor Haza e molti altri tedeschi furono trasportati a Posen e, quindi, senza sottoporli a nessun interrogatorio, a Kernwerk, ove dovevano esser rinchiusi in una casamatta. Ma aperta la porticina della casamatta, i prigionieri dovettero fare un salto indietro dal puzzo di tanfo che li accolse. Avendo uno dei prigionieri protestato presso la sentinella, che gente onesta che nulla aveva commesso di male si rinchiudesse in un tal luogo, ne nacque una zuffa. La sentinella sparò una fucilata che colpì il signor von Haza alla gola. Vennero allora i polacchi armati di coltelli e con essi massacrarono gli altri prigionieri.Firmato: Niehoff, Tenente.
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TelegrammaAl Ministero degli Interni
Berlino
Da: Bromberg, 18 febbraio 1919.
Violenze commesse dai polacchi su cattolici tedeschi.
Il signor Haza-Radlitz di Lewitz, circondario di Neseritz, possidente, è stato trascinato via dai polacchi dalla sua tenuta, senza che egli avesse commesso colpa alcuna. Internato a Posen nel forte Kernwerk e maltrattato crudelmente fu poi insieme ad altri 6 deportati e per futilissimi motivi massacrato dalla soldatesca polacca. Il signor Hasche di Jeziorki, circondario di Lissa, fu dai polacchi portato via dal suo podere, trasportato a Posen e trattato in modo veramente indegno. Solo per l'intromissione dell'arcivescovo fu possibile ottenere un trattamento più umano. Il signor Karthaus, direttore di dogana è stato internato a Posen. Segue rapporto.
Firmato: Prefetto von Bülow.