Dokument-Nr. 2921
Pawliczki, Bernhard an Ernst, Wilhelm
Hannover, 12. November 1918

In risposta alla pregevolissima lettera dell'8 m. c. di Vossignoria arcivescovile, mi permetto di comunicarLe quanto appresso:
Mi è assolutamente incomprensibile che le "Voci del popolo francese", citate nella lettera del Nunzio apostolico, in data 4.11.18 No. 10571, possano aver dato anche l'ombra di motivo alla Santa Sede apostolica per sollevare la seguente rampogna, che, cioè, "i prigionieri francesi dell'accampamento di Soltau (Hannover) non son fatti segno a sufficiente cura d'anime."
Per respingere questo rimprovero che attacca l'onore delle autorità tedesche, responsabili della cura delle anime dei soldati, e per caratterizzare contemporaneamente di che razza sia l'amore di verità da parte di chi inviò protesta, o da parte del fiduciario che fornì le notizie, basterà la costatazione dei seguenti fatti:
A Soltau non "va" – come è scritto nella protesta – "un solo sacerdote tedesco a passeggiarsene in su e giù per l'accampamento", ma ben tre curatori d'anime per i prigionieri vi hanno risieduto sin qui stabilmente, di cui due – il Padre Düren e Padre Hütrek – padroneggiano completamente il francese come se fosse la loro lingua materna, mentre il terzo – il cappellano Jünemann – la parla tanto bene da predicare in lingua francese e ascoltare le confessioni. Il padre Hütrek è stato traslocato frattanto fin dal 1 settembre a. c. da Soltau a Lüneburg, al solo scopo di esercitare più facilmente il suo ufficio sacerdotale da quel luogo sulle filiali dei campi di concentrazione e distac-
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camenti appartenenti a Soltau. Oltre questi sacerdoti appartengono al comando di Soltau i curatori d'anime, prigionieri padre Jolly e padre Hirschle a Brema, il padre Pancrazio a Bremerförde e il cappellano Uhrig a Verden, i quali visitano regolarmente ed esercitano il loro sacerdozio nei distaccamenti e campi di concentrazione loro affidati. Tutti questi signori lavorano zelantemente ed instancabilmente nella cura d'anime per i prigionieri di guerra dell'accampamento Soltau.
Purtroppo, però, il successo, appunto presso i prigionieri di guerra francese non corrisponde alla fatica spiegata. Secondo costatazioni esatte (e lo stesso vale anche in quei casi nei quali la cura d'anime è esercitata da sacerdoti francesi, prigionieri di guerra dei quali o l'uno o l'altro trovasi quasi sempre a Soltau) la cifra media dei prigionieri che ascoltano di domenica la Messa è del 20%, quella dei partecipanti alla confessione pasquale, del solo 5%.
Da quanto abbiamo detto, dovrebbe risultare in modo sufficiente che da parte dei curatori d'anime militari tedeschi vien fatto per l'assistenza religiosa dei prigionieri francesi a Soltau tutto quello che equamente ci si può attendere, molto più in una diaspora ove trovasi popolazione cattolica molto rada. Sarebbe desiderevole che anche per i prigionieri di guerra tedeschi nei paesi nemici, specialmente in Francia, si provvedesse alla cura d'anime nel modo medesimo.
Firmato Dr. Pawlicki.
Empfohlene Zitierweise
Pawliczki, Bernhard an Ernst, Wilhelm vom 12. November 1918, Anlage, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 2921, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/2921. Letzter Zugriff am: 28.03.2024.
Online seit 20.12.2011.