Dokument-Nr. 3133
Zech-Burkersroda, Julius Graf von an Pacelli, Eugenio
München, 10. September 1919

[Übersetzung]
Eccellenza!
Ho l'onore di trasmettere a Vostra Eccellenza, conformemente alle istruzioni da me ricevute, le seguenti comunicazioni relative alla pregiata Sua lettera N. 13879 indirizzata al Conte Zech in data del 21 p. p.
"Il trattato di pace lascia ad un plebiscito la decisione circa l'appartenenza della Slesia Superiore alla Germania od alla Polonia. Questa circostanza, che ha deluso le grandi speranze polacche per l'annessione incondizionata di quella provincia, è stata, insieme ai moti comunistici, la causa di una rivolta, che scoppiò il 18 Agosto con uno sciopero generale di alcuni giorni, e fu dovuta reprimere con le armi. I rivoluzionari disponevano di una organizzazione militare segreta preparata da lungo tempo ed avevano molte comunicazioni col-
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l'altra del confine. Si calcola il numero degli insorti a quasi 30.000. Il movimento era tanto più pericoloso perché si mostrava sotto la forma di bande armate e dalla parte tedesca le forze militari non erano nei primi giorni sufficienti neppure lontanamente a combatterlo efficacemente. Le poche truppe erano esposte a continue sorprese; spesso furono distrutti piccoli distaccamenti ed alcuni militari uccisi. Solo colla chiamata di notevoli rinforzi si poté domare la rivolta e liberare il paese dalle bande polacche. Ciò durò quasi 10 giorni. Ora è di nuovo tornata l'assoluta quiete. Il lavoro è stato ripreso; lo stato di assedio rimane, ma in forma così attenuata che la vita nella Slesia superiore può dirsi normale.
I Polacchi hanno colto quest'occasione per iniziare una propaganda di una veemenza senza esempio contro i Tedeschi. Senza dubbio essi si propongono di ottenere dall'Intesa il permesso di occupare il paese; il che naturalmente influirebbe sul plebiscito a loro vantaggio. I metodi dei Polacchi ricordano (come è stato riconosciuto anche in giornali esteri) la propaganda contro la Germania a motivo della crudeltà durante la guerra. Que-
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sto modo di agire doveva essere da parte dei Tedeschi consci del loro diritto combattuto con ogni mezzo. È un fatto che parecchie centinaia di insorti sono caduti in questi combattimenti (anche le perdite tedesche ammontano a circa 200 uomini); inoltre 39 persone, che avevano partecipato a saccheggi ed assassini, sono state fucilate dietro legale condanna delle autorità militari.
Ma è pure un fatto che i ribelli hanno maltrattato e deportato al di là dei confini parecchie centinaia di tedeschi. Per impedire che le truppe nella loro ben comprensibile irritazione potessero delle ingiustizie o che fossero colpiti degli innocenti, il Governo tedesco diede subito ordine di usare moderazione nella difesa e di sospendere le esecuzioni; inoltre espresse il suo consenso a ciò che una Commissione interalleata il 22 Agosto si recasse sul posto, per informarsi sulle reali condizioni di fatto. Il rapporto della Commissione medesima sarà pronto fra breve.
Il Governo tedesco deplora vivamente che una parte della popolazione polacca della Slesia superiore abbia subito l'influenza degli agitatori comunisti e panpolacchi e si sia lasciato trascinare ad una violen-
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ta sollevazione. Protesta inoltre energicamente contro la smoderata propaganda, messa in opera contro la Germania con calunnie ed esagerazioni in tutta la Polonia, e la quale apertamente chiede l'intervento armato, cioè la guerra, ed avvelena le relazioni fra i due popoli. Purtroppo bisogna constatare che membri del Clero polacco partecipavano a queste agitazioni".
Con sensi ecc.
Empfohlene Zitierweise
Zech-Burkersroda, Julius Graf von an Pacelli, Eugenio vom 10. September 1919, Anlage, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 3133, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/3133. Letzter Zugriff am: 27.04.2024.
Online seit 04.06.2012.