Dokument-Nr. 3299
Gasparri, Pietro an Cerretti, Bonaventura
Vatikan, 20. November 1921
Ho ricevuto la vostra del 13 corrente segnata col N. 312 e trattandosi di cosa delicata, preferisco rispondervi personalmente, profittando dell'occasione di Mons. Touchet che torna a Parigi.
Il movimento di cui è parola non è cosi esteso come si vorrebbe far credere ed appunto per estenderlo s'invoca l'intervento della Chiesa sotto pretesto che esso è tutto in favore degli interessi religiosi cattolici. Da chi poi sia promosso tale movimento, lo indica chiaramente la nazionalità del personaggio che accompagnava il personaggio principale.
Approvo la vostra risposta ed il rifiuto di trasmettere alla Santa Sede i loro postulati; se poi viene il Barone e mi parla nello stesso senso, penserò io a spiegargli molto chiaramente la cosa.
La Santa Sede vuol rimanere completamente al disopra e al di fuori di tale questione; e non solo non farà giungere al clero una sola parola nel senso desiderato, ma piuttosto, pur lasciando ai Vescovi, parroci, preti piene libertà, come cittadini, in questa ed in altre questioni politiche, salva sempre la coscienza, li esorterà fortemente a non compromettere in questa questione la autorità che loro viene dal carattere sacro e dall'ufficio ecclesiastico che disimpegnano.
206v
Questa è stata la linea di condotta inculcata sempre dalla
Santa Sede al clero nelle questioni politiche (1), e questa molto più deve essere seguita
nel caso nostro, essendo essa conforme ai veri interessi cattolici in Germania. La storia
insegna che ogni qual volta la Chiesa per motivi che pur sembravano innocui e giusti, si
pose in opposizione al sentimento nazionale (e cosi sarebbe nel caso nostro) il risultato in
fin dei conti fu sempre disastroso per essa.[fol. 206v] (1) <Lettera di Leone XIII ai Vescovi della Boemia; lettera di Ben. XV ai Vescovi del Belgio e della Polonia.>1
1↑Hds. eingefügt von Gasparri.