Dokument-Nr. 3562
Gasparri, Pietro an Schioppa, Lorenzo
Vatikan, 12. Dezember 1918
Regest
Gasparri informiert Schioppa, dass er dem Preußischen Gesandten beim Heiligen Stuhl, Otto von Mühlberg, die Haltung des Heiligen Stuhls bezüglich der Behandlung des Apostolischen Administrators für die Diözese Vilnius, Kazimierz Michalkiewicz, dargelegt hat. Michalkiewicz ist in Vilnius verhaftet und ins Deutsche Reich gebracht worden, ohne sein Amt einem Stellvertreter vertretungsweise hat übertragen dürfen. Er befindet sich in einem schlechten Zustand und es ist ihm nicht möglich, sich mit den Geistlichen der Abtei Maria Laach zu unterhalten, da er des Deutschen nicht mächtig ist. Gasparri hat im Namen des Heiligen Stuhls und nach Anfrage vieler wichtiger Persönlichkeiten bei der Reichsregierung um eine Verlegung von Michalkiewicz in die Schweiz gebeten, da eine Freilassung momentan ausgeschlossen zu sein scheint.[Kein Betreff]
Facendo seguito al mio cifrato in data di oggi, mi do premura di comunicare a V/S. quanto ho fatto conoscere a questo Ministro di Prussia a riguardo del trattamento imposto a Monsignor Michalkiewicz. Ho ricordato anzitutto al Signor Ministro la prima parte della risposta data dalla Santa Sede con nota del 25 Marzo ultimo (che ella potrà vedere nell'Archivio di cotesta Nunziatura) dalle parole "Ora il Governo imperiale sembra ritenere" etc. fino alle parole "a procurargli un conveniente soggiorno."
Accennato quindi al modo brusco in cui avvenne l'arresto, (cioè che egli la sera del 19 Giugno fu arrestato e piantonato nella sua abitazione e dopo due ore fu trasportato in Germania senza modo di comunicare le sue facoltà a un Prelato di sua fiducia) ho espresso la pena della Santa Sede nell'averne conosciuto per altra via il dettaglio e nell'aver ignorato i motivi che lo cagionarono. Ho pure manifestato l'inquietudine destata dallo stato di salute del
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Prelato e la triste situazione del suo
isolamento che gli impedisce (non parlando egli il tedesco) di comunicare a suo agio con i
religiosi dell'Abbazia.Finalmente, ricordando che personaggi importanti si sono rivolti alla Santa Sede con giuste proteste contro la deportazione colla vivissima supplica d'interessarsi a favore del povero deportato, ho domandato a nome del Santo Padre al Governo Tedesco, per mezzo del suo Ministro, se non la piena liberazione di Monsignor Michalkiewicz, cosa opportunissima in questo momento, almeno che egli possa recarsi in Isvizzera al più presto.
Nella fiducia che ella non avrà mancato, da parte sua, di far passi a tale uopo, con sensi di distinta e sincera stima mi raffermo
Di V. S. Illma
Affmo per servirla
P. Card. Gasparri