Con Foglio N. 4039/18 del 25 Settembre dello scorso anno
(giunto qui soltanto il 24 Ottobre) cotesta Sacra Congregazione mi ordinava di
prendere assumere informazioni [assicurava] essere alla medesima pervenuto un reclamo, in cui era
vivamente deplorato che la Superiora Generale delle Religiose di S. Giuseppe di Treviri,
Suor Gertrude de Schaffgotsch, avesse senza sufficienti e giustificati motivi
proibito alla Signora Principessa Antonietta von Isenburg di visitare la sorella Maria nel
Convento di Berlino, ordinandomi al tempo stesso di assumere in
proposito le opportune informazioni e di comunicarle poi al sullodato
S. Dicastero insieme al mio parere in proposito.
In ossequio a tali venerati
ordini mi rivolsi il giorno stesso 24 Ottobre a Mgr. Vescovo di Treviri, onde ottenere da lui
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le desiderate notizie. Monsignor Korum credette di
rimettere la stessa mia lettera alla menzionata Superiora Generale, e mi trasmise poi in
data con foglio in data del 12 Novembre il
rapporto della medesima, appro- confermandolo pienamente.
Non trovai tuttavia sufficiente la suddetta informazione; e poiché
Mons. Vescovo di Treviri osservava pure che l'affare riguardava il Convento di Berlino,
fuori della sua diocesi, e che la principessa Antonietta v. Isenburg era sfavorevolmente
nota nei circoli della nobiltà di quella capitale, scrissi in data 20 dello stesso mese di Novembre a Mons. Vescovo di
Breslavia. Questi mi rispose il 6 Dicembre: che la Famiglia von Isenburg risiede in Birstein, diocesi di Fulda, e non ha alcuna
residenza in Berlino; che gli riusciva assai difficile aver notizie circa la condotta della
Principessa Antonietta, giacché i membri cattolici dell'alta nobiltà di Berlino sono assai
rari; che il suo Delegato (Vicario Generale) in Berlino ed il suo amico Conte Ballestrem,
(colà residente da lui confidenzialmente interrogati, non avevano
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saputo dirgli nulla in proposito; che ulteriori inchieste non avrebbero
approdato a nulla di [certo]
ed avrebbero facilmente offeso la discrezione; che quanto alle suore di S. Giuseppe in Berlino, il suo Delegato ha con
esse pochissimi contatti, essendo disgustato per la poco conciliante attitudine della Superiora Generale
Gertrude von Schaffgotsch; che circa il merito della controversia egli è di subordinato
avviso "ejusmodi quaestiones spectantes ad vitam internam et disciplinam domesticam
Conventus religiosi esse relinquendas prudenti Superiorissae moderationi".
Non essendo
nemmeno tale risposta esauriente, provai ad indirizzarmi a
Mons. Vescovo di Fulda, il quale, dopo due lettere di questa Nunziatura in data del
23 Dicembre e del 17 Gennaio p. p., rispose alfine in<l> 27 Gennaio che la Principessa
Antonietta von Isenburg è assai spesso assente da Birstein, ma che non aveva potuto 21v
conoscere
ove si rechi, né con chi tratti né che cosa faccia. – Vaneanche riuscirono domande da me fatte
con ogni prudenza e discrezione a persone serie e gravi dell'alta società di Monaco; nessuna di esse era a
cognizione di nulla di grave da nessuna di esse riuscii ad
apprendere alcunché di positivo e d'importante sulla condotta della Principessa. Avendo, però, frattanto appreso
che questa si era prima rivolta dal P. Arndt S. J. ed aveva da lui avuto il consiglio di esporre alla S. Sede il suo
reclamo,pregail'ottimo P. Nostitz,
residente qui in Monaco, il quale e per appartenere alla medesima Compagnia di Gesù e per avere larghissime relazioni coll'alta
società nobiltà, era particolarmente indicato per informarmi sia circa la
Superiora Generale di Treviri come intorno alla Principessa Antonietta. Ed infatti, ecco quanto egli ha testé potuto riferirmi al riguardo:
Suor Gertrude von Schaffgotsch, fondatrice e Superiora
perpetua della Congregazione in discorso, è donna veramente
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superiorestraordinaria per il suo ingegno, per la sua erudizione, ecc.;
le regole di detta Congregazione e le case di Treviri e di Berlino ne sono una
testimonianza. Tuttavia, a giudizio di coloro che conoscono la religiosa stessa ed i suoi metodi di governo, ella è in sommo
grado assoluta ed autocrate; buona e materna verso le Suore, che si piegano dinanzi a
lei e più o meno la corteggiano, non lo è invece a riguardo delle di quelle di
carattere indipendente, troppo fine [sic] eo troppo pie per farle la corte. In
seguito a difficoltà di questo genere, delle giovani, le quali sembravano e sembrano chiamate alla vita religiosa, hanno
abbandonato la Congregazione. Vari sacerdoti, i quali i quali hanno hanno dato
gli esercizi nella casa-madre, hanno avuto l'impressione che Suor Gertrude cerca fin dal primo momento di circonvenire e guadagnare il
predicatore, affine di dominare anche per mezzo del ritiro. Chi resta in guardia, è escluso per
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sempre. Essa è uno dei capi occulti del partito detto già
"integrale", e come tale ha numerose relazioni ed una segreta influenza assai note
considerevole, specialmente a Treviri. Suor Gertrude crede di avere una vocazione speciale
per combattere tutto ciò che le sembra cattolicismo "non-integrale". Come tutti gli antichi
capi "integrali", essa considera la minima riserva riguardo alle idee "integrali", spesso assai molto
personali e soggettive, come un segno evidente di cattivo spirito, di cattolicismo liberale,
ecc.
La Principessa Antonietta – secondo le informazioni che il sullodato
P. Nostitz ha preso da persona buone fonti – non ha maniere troppo
distinte; si potrebbe anzi dire che queste, avuto riguardo al rango ed alla educazione di
lei, lasciano molto a desiderare. Essa mostra preferenza per circoli e società, che il gran
mondo (prendendo questo termine nel senso buono) non ama di frequentare, ed ove e ove
domina la leggerezzaultramondana. È certo tuttavia che il giudizio severo
della Superiora, appoggiato su confidenze di carattere 23r
intimo, sorprenderebbe enormemente molti conoscenti e parenti della Principessa, i quali,
pur deplorando i suoi modi, non pensano che essa possa avere una dubbia fama.
Ciò
posto, mi sembra assol subordinatamente che una proibizione assoluta fatta alla
Principessa di visitare la sorella religiosa o di scriverle, anche assai raramente, brevemente e colle dovute cautele, ecce ecceda forse i
limiti del giusto e del ragionevole. Ben fondati invece app appaiono i motivi per negarle l'ospitalità nel convento di Berlino. Non solo, infatti, ciò
potrebbe dar luogo a nuove difficoltà e dicerie, ma è inoltre assai
verosimile che la Principessa coi suoi
modi
l alquanto liberi e coi suoi discorsi mondani
scandalizzi e disturbi quelle buone religiose, compresa la sua
sorella.
Dopo di ciò, chinato
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Scapinelli di Leguigno, Raffaele vom 22. Februar 1919, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 3706, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/3706. Letzter Zugriff am: 09.05.2025.