Dokument-Nr. 4119
Pacelli, Eugenio
an Borgongini-Duca, Francesco
Berlin, 19. Juni 1926
Regest
In Rückmeldung auf Borgongini-Ducas Entwurf einer Denkschrift an die preußische Regierung in Reaktion auf deren Note zum Polenkonkordat übersendet Pacelli jene Denkschrift, die er im August 1925 in derselben Angelegenheit an die preußischen Regierung richtete, sowie eine Kopie der Note vom April 1922 des damaligen preußischen Kultusministers Boelitz, deren Ausführungen zur Weitergeltung der Zirkumskriptionsbulle "De salute animarum" gegenwärtig unterschiedlich interpretiert werden. Den Antwortentwurf Borgongini-Ducas befindet der Nuntius für angemessen. Er korrigiert Fehler und schlägt einige Umformulierungen vor.Betreff
Progetto di risposta alla replica del Governo prussiano circa il Concordato
polacco
Insieme al progetto di minuta, che compio il dovere di ritornare qui accluso, mi pervenne il pregiato Foglio confidenziale dell'Eccellenza Vostra Reverendissima del 3 Giugno corrente.
Parimenti qui compiegato mi do premura d'inviare a Vostra Eccellenza il testo del Memorandum, da me rimesso il 26 Agosto dello scorso anno al Governo prussiano <(Alleg. I)>. Quanto alla Nota G II Nr. 432 I, in data del 28 Aprile 1922, del Sig. Ministro



21v
detta Nota era altresì
largamente riassunta e quasi intieramente riprodotta in lingua italiana. Per ogni buon fine,
invio, ciò nondimeno, egualmente qui unita, all'Eccellenza Vostra una nuova copia
dell'originale tedesco <(alleg. II)>La succitata minuta mi sembra del tutto opportuna ed adeguata <e non posso che felicitarmene con Lei>. Soltanto per soddisfare alla richiesta dell'Eccellenza Vostra di avere le mie modeste osservazioni, anche sulla forma della minuta stessa, mi permetto di fare le seguenti piccolissime annotazioni.
A pag. 2 dopo le parole "si asserisce" potrebbe forse aggiungersi, per maggior chiarezza: "nella replica medesima". La Nota del Governo prussiano

22r
stesso, tuttavia si potrebbe eventualmente, per evitare i
cavilli del Governo prussiano
A pag. 7, invece di "trattato" e "trattati", sarebbe forse preferibile di adoperare la terminologia, più comunemente (per quanto io sappia) usata allorché trattasi della S. Sede, di "patto" e "patti". – In fine della stessa pagina potrebbe forse evitarsi la ripetizione per tre volte di "detta" e "detti".
Se anche in questo caso, come sembra, la risposta della S. Sede avesse la forma di un Memorandum, la chiusa dovrebbe naturalmente essere redatta in modo corrispondente.
Profitto dell'incontro per confermarmi con sensi di profondo ossequio
Dell'Eccellenza Vostra Reverendissima
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
