Dokument-Nr. 455

Erzberger, Matthias: Il vittorioso proseguimento dell'offensiva germanica. Con 2 cartine V, 22. April 1918

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I primi 10 giorni della grande offensiva in Occidente videro l'impetuoso attacco contro due armate inglesi (la 3a e la 5a) ed ebbero per intento l'inizio della lotta contro le riserve marcianti al riparo (fra cui la terza armata francese). Fu questa la battaglia nella quale le truppe tedesche, avanzando vittoriosamente, giunsero fino a 10 chilometri da Amiens. L'avanzata, gradatamente rallentando, rientrò nello stato di pace relativa e di difesa temporanea la quale, per le armate anglo-francesi che vanamente si infrangono contro le nuove posizioni tedesche, corrisponde ad un immenso salasso. Il 4 aprile l'attacco tedesco sembrò ricominciare contro Amiens. Senonchè, con grande sorpresa dell'avversario, la quiete ritornò in quel settore quasi immediatamente, ma due giorni più tardi, l'armata tedesca comandata dal generale Boehn si scagliava contro le linee francesi a sud dell'Oise e ributtava il nemico oltre il canale Ailette. Anche questo nuovo colpo tedesco non era altro che un nuovo mezzo per raggiungere altri intenti. Infatti, mentre le riserve di Foch venivano costrette, così, su un fronte più largo all'angolo di Compiègne, il Supremo Comando germanico compieva una marcia completamente nuova, e il 9 aprile cominciò la battaglia presso Armentières, dapprima in forma di uno sfondamento locale, il quale, di colpo, si mutò in una battaglia in grande stile. L'immane colpo di maglio sferrato dalle armate tedesche di Quast e Arnim colpì in un settore indebolito da dislocazioni di riserve e artiglieria, inviate sul fronte di battaglia di Amiens; un settore nel quale due Divisioni di Portoghesi dovevano essere sostituite da una Divisio-
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ne inglese. L'effetto fu catastrofico. Tutta quanta la zona di difesa inglese ai due lati della Lys si infranse sotto la furia avversaria come un castello di carte, e, attraverso la breccia aperta, sfociò nella pianura un forte esercito germanico; in un terreno, cioè, ben più pericoloso per gli Inglesi che non il settore di Amiens, imperocché nell'Artois e nelle Fiandre –come rivela uno sguardo sulla carta – i punti strategici importanti son più vicini l'uno all'altro che non nella Piccardia. La libertà d'azione degli assaliti risulta, quindi, grandemente limitata. Ai due lati del luogo dello sfondamento trovansi vicini punti importantissimi. Ypres dista da Armentières appena 20 chilometri; l'importantissimo nodo inglese Hazebrouck circa 24. L'ala destra dell'assalitore si spinse al principio nel settore di Wytschaete fino a circa 9 chilometri da Ypres. L'ala sinistra del fronte tedesco trovasi dinanzi alla catena di alture Souchez Houdain, l'ala destra davanti a quella di Kemmel-Cassel. Queste due colline d'alture formano, in certo qual modo, i pilastri di tutto quanto il fronte d'attacco inglese nel settore a nord di Arras. L'ulteriore avanzata tedesca rappresentava per esse una seria minaccia.
L'offensiva dell'armata Quast giunse anzitutto in prossimità di Bailleul e Béthune (vedasi la cartina No. 1). Ai due lati della Lys venne a formarsi così una potente insenatura che nell'ulteriore decorso delle operazioni tedesche andò guadagnando continuamente in larghezza e in profondità. La direzione del colpo si mantenne in direzione di Hazebrouck, che gli Inglesi considerano egualmente importante come Amiens. A nord di Armentières l'armata di Arnim si spinse frattanto fino ai dintorni di Wul-
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verghen vincendo con brillante operazione accerchiante la foresta formidabilmente fortificata di Ploegsteert ed espugnando le forti alture di Rossignol. Questo avenne il 12 aprile.
Il giorno seguente parti dell'armata Arnim sfondarono la linea britannica a sudovest di Wulverghen, presero d'assalto Nieuwekerk e guadagnarono le alture ad ovest di questa località; alture che dominano il terreno antistante di Bailleul. Era stato così raggiunto un grandioso successo. Infatti, presso Nieuwekerk le truppe tedesche si erano impossessate di uno degli accessi al fianco sud delle alture fiamminghe – Cassel-Goodevaersvelde-Montnoir-Kemmel – e piantate saldamente sullo schienale delle alture. Contemporaneamente minacciavano da due parti, da sud e da sudest, il principale baluardo di quelle colline, Bailleul. A questo modo sorgeva a sud e a sudest delle summentovate colline fiamminghe un nuovo fronte lungo 10 chilometri che rende possibile di accerchiare queste catene di alture come con una tenaglia. Nello stesso tempo l'armata Quast si avvicinava a Béthune dove veniva a formarsi un fronte fiancheggiante.
Mentre il 14 aprile vide la fortunosa difesa contro numerosi contrattacchi inglesi in massa, il giorno 15 fu nuovamente contrassegnato da una vittoriosa tempesta d'assalti dell'armata Arnim. Truppe tedesche conquistarono il villaggio Wulverghen sul fiume Duve, nonché le posizioni inglesi ai due lati di questo luogo, specialmente le posizioni britanniche sulle alture fra Nieuwekerk e Bailleul. In questo modo la parte più importante della linea di sbarramento e il punto principale d'approccio si trovava in mano dei Tedeschi. La strada Warneton-Wulverghen-Nieuwe-
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kerk, che corre lungo la riva nord della Duve, era libera, e la posizione collinosa presso Kemmel esposta ad attacchi immediati dall'est. Colla conquista dello schienale delle alture tra Bailleul e Nieuwekerk, la situazione della stessa Bailleul era divenuta oltremodo critica.
Questa località fu presa il 16, nel qual giorno la linea tedesca dell'armata Quast si spinse oltre Bailleul ed oltre Meteren egualmente espugnata. Simultaneamente dall'est veniva ingrandita in modo considerevole la superficie d'attacco attorno ad Ypres (vedasi la cartina No. 2). L'armata di Arnim attaccò i punti principali dell'arco di Ypres, da Wytschaete fino a Paschendale. Paschendale trovasi a circa 11 chilometri a nord di Ypres e 17 chilometri a nordest di Wytschaete. Wytschaete fu espugnato e la linea tedesca spinta fin contro St. Eloi. Più avanti a nord l'attacco fu sferrato anche contro Paschendale che fu sorpassato. L'attacco seguì le strade principali che si stendono dall'est e dal sud in direzione di Ypres. In tal modo l'armata del generale inglese Plumer, il difensore di Ypres, è venuta a trovarsi in una ben difficile situazione. St. Eloi trovasi a 4 chilometri da Ypres; e il principale luogo di tappa inglese Poperinghe ad ovest di Ypres nonché Ypres medesimo, son bersaglio di un terribile fuoco tedesco. Che le armate inglesi intorno a Ypres sono venute a trovarsi in un doloroso frangente, risulta meglio di tutto da questo: che le truppe francesi han dovuto accorrere in aiuto degli Inglesi anche ad ovest di Bailleul e prender parte ai violenti quanto infruttuosi contrattacchi. Il generale Foch ha dovuto così distogliere varie unità dalle sue riserve.
L'effetto strategico dell'offensiva tedesca nella
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regione di Ypres, movente da sud, est e nordest, si è presto avverato. Come annunziò il comunicato dello Stato Maggiore germanico del 18 aprile, il generale inglese Plumer, comandante le truppe schierate dinanzi a Ypres, fu costretto dalla pressione tedesca a ritirarsi nelle linee retrostanti del fronte di Fiandra, a trasferire, cioè, più in vicinanza di Ypres, la linea avanzata ad est della città, nell'autunno 1917, con indicibili sforzi, in mesi di continui asprissimi combattimenti, per tentare di mantenere, se possibile, il possesso di Ypres stessa e delle alture adiacenti sino al mare. Dai giornali inglesi risulta, però, che in Londra si conta con la perdita di Ypres. L'esercito inglese ammette già, con lo sgombero ora attuato, di aver patito una grave sconfitta strategica, una sconfitta non solo nel nuovo anno di guerra 1918, ma, ciò che per l'Inghilterra non è meno sconsolante, anche il fiasco definitivo della strategia di tutto il 1917, con la quale essa volle crearsi, sulle alture ad est di Ypres, come un trampolino per la campagna del 1918, avente per mèta ultima la liberazione della costa fiamminga e di tutto il Belgio.
L'esercito inglese d'Ypres, nella ritirata involontaria, fu assai molestato dalle truppe tedesche che lo inseguirono alle calcagna. I Tedeschi guadagnarono terreno soprattutto a nordest di Ypres, presso Langemark, spingendosi a nord, sino oltre il Lago di Blankaert, quindi sino alla zona di difesa belga. Il torrente Steen, a nordovest del Bosco di Houthoulst, è stato passato dall'ala destra tedesca e parimenti le basse paludose a ponente e a sud del bosco. Ma ciò che presentemente avviene nell'arco d'Ypres non è che un intermezzo, le cui conseguenze
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strategiche potranno essere, forse, d'importanza decisiva per l'andamento della grande battaglia, come lo dimostra la possibilità dello sgombero d'Ypres, già ammessa in Inghilterra.
Letteralmente imbevuto di sangue è il campo di battaglia ricaduto in mano dei Tedeschi e dove sorgono Langemark, Poelkapelle e Zonnebeke. Veri torrenti di sangue sono scorsi nei dintorni d'Ypres dall'autunno 1914. Il 10 novembre 1914 reggimenti di volontari tedeschi avevano preso d'assalto Langemark. Questo nome e quello di Poelkapelle e Zonnebeke ritornano spesso nelle cronache della guerra, specialmente durante l'offensiva inglese dell'autunno 1916, nella quale gli Inglesi, il 4 ottobre, riuscirono, con immensi sacrifici, a impadronirsi di Poelkapelle. A Londra si sonarono, allora, le campane a festa e si celebrò la giornata del 4 ottobre come quella della più grande vittoria dopo la battaglia della Marna. Ripensando a ciò gl'Inglesi possono oggi valutare la grandezza della loro sconfitta. Vero è che l'arco d'Ypres non è ora che un piccolo settore dell'immenso fronte di battaglia, e la vittoria tedesca in Fiandra non può considerarsi che una parte di un tutto assai maggiore.
Con la perdita delle loro posizioni fra La Bassée e il Lago di Blankaert, gl'Inglesi hanno perduto dal 21 marzo quasi tre quarti di tutto il loro fronte. Solo i settori di Arras e di La Bassée rimangono loro delle posizioni mantenute.
I successi tedeschi sono stati ottenuti non con attacchi frontali, nei quali perdite ingenti sono inevitabili, ma con l'applicazione geniale della tattica d'accerchiamento, che riposa sul principio di impadronirsi del-
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le posizioni nemiche col minimo sacrificio proprio e il massimo dell'avversario. Attuando la cosiddetta tattica della tenaglia vennero prese, per esempio, Bailleul e Wytschaete, e con questo metodo il Comando Supremo germanico si è accinto a risolvere, particolari a parte, tutto il problema di Ypres.
Il 21 aprile ha fatto un mese dall'inizio dell'offensiva tedesca. Ricapitolando in breve il risultato sinora ottenuto, si ha quanto segue.
Inglesi, Francesi e Portoghesi hanno riportato una sconfitta dietro l'altra e hanno lasciato in mano dei Tedeschi oltre 117.000 prigionieri. I cannoni catturati sono più di 1.550. Il computo delle molte migliaia di mitragliatrici prese non è ancora terminato. Oltre 200 tanks sono anche rimasti preda dei Tedeschi, e moltissime altre di queste torpediniere terrestri sono state demolite dal fuoco dell'artiglieria. Sul vasto campo di battaglia da Hollebeke all'Oise l'Inghilterra ha fornito ai combattenti tedeschi, sotto forma di innumerevoli depositi di munizioni, viveri, e capi di vestiario un involontario ma preziosissimo aiuto.
Lungo l'immenso fronte di battaglia le posizioni inglesi vennero travolte per chilometri e chilometri. È impossibile esprimere, neppure approssimativamente, in cifre, il valore delle quantità enormi di filo di ferro, legname, cemento, acciaio, rame, ferro, corazzate, carri ferroviari, fili e apparecchi telefonici, cavi sotterranei e simili trovate nelle trincee, costruite secondo la tecnica più progredita e che sono andate perdute per l'Inghilterra.
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Soltanto il bottino di gomma e di rame basta a sopperire al bisogno dell' esercito tedesco per un anno.
Le perdite cruenti degl'Inglesi ascendevano già il cinque aprile ad oltre mezzo milione di uomini. Esse sono aumentate straordinariamente durante il secondo attacco tedesco sulla Lys. Ad esse si aggiungono le gravi perdite dei Portoghesi e soprattutto dei Francesi che dappertutto dove più viva arse la battaglia dovettero, in masse compatte, venire in soccorso degli alleati inglesi. Specialmente sulle sponde della Somme, sull'Avre, a sud dell'Oise, presso Coucy-le-Château e in Fiandra i Francesi lasciarono molte migliaia di soldati sul campo e furono costretti a mandare al fuoco sempre nuovi nuclei delle loro riserve e a ritirare in fretta i soccorsi inviati in Italia.
Gl'Inglesi, durante questo breve mese, perdettero non soltanto quanto avevano guadagnato nei sei mesi della battaglia della Somme e quanto ancora restava ad essi del terreno conquistato nell'offensiva presso Cambrai, ma dovettero, per sopramercato, ricedere due terzi del terreno occupato con tanti sforzi, in sedici battaglie nelle Fiandre. Questa perdita di terreno è accresciuta a danno della Francia con quei territori che gl'Inglesi, ritirandosi, lasciarono cadere in mano dei Tedeschi. Così vaste zone di paese francese, sinora risparmiate dalla guerra, sono adesso esposte a tutte le calamità di essa. La lotta furiosa delle due artiglierie ha ridotto pacifiche città e villaggi in cumuli di rovine, trasformati campi rigogliosi in deserti. Complessivamente il terreno perduto ascende a molte migliaia di chilometri quadrati.
Le principali comunicazioni ferroviarie dell'Intesa in Francia, con gl'importanti centri di Amiens, Doullens,
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Saint-Pol e Hazebrouck sono sotto il fuoco dei cannoni tedeschi e in parte inutilizzabili.
Nel riguardo dell'alleanza l'effetto della sconfitta inglese si manifesta nel fatto che in Parigi cresce di continuo l'irritazione per l'insufficienza militare degli Inglesi, che costringe la Francia a nuovi terribili sacrifici di sangue. I competenti dichiarono inesplicabili che durante la lunga pausa seguita alla presa di Montdidier non si sia fatto un solo tentativo di ritogliere ai Tedeschi il terreno appena conquistato e non ancora fortificato. Né va dimenticata poi un'altra grande inquietudine: Parigi non può più venir rifornita in misura bastevole. L'interruzione degli ordinari trasporti ferroviari, la necessità della erezione di nuovi accampamenti e depositi costringe il Comando francese a metter la mano su tutte le riserve disponibili. Per risollevare l'animo della popolazione vengono condotti attraverso le strade di Parigi prigionieri tedeschi, ma si tratta di soldati catturati da lungo tempo e non già di prigionieri fatti negli odierni combattimenti.
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Cartina No. 1: Kartenzeichnung mit Darstellung der alten deutschen Front sowie der neuen deutschen Front am 18. April 1918 in der Gegend von Bailleul und südlich davon.
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Cartina No. 2: Kartenzeichnung mit Darstellung der alten deutschen Front sowie der neuen deutschen Front am 18. April 1918 nördlich von Bailleul.
Empfohlene Zitierweise
Erzberger, Matthias, Il vittorioso proseguimento dell'offensiva germanica. Con 2cartine V vom 22. April 1918, Anlage, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 455, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/455. Letzter Zugriff am: 19.04.2024.
Online seit 02.03.2011.