Dokument-Nr. 4852
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
[München], 15. September 1918

Schreiber (Textgenese)
PacelliPacelli
Betreff
Sulla Nota dell'Austria alle Potenze belligeranti
Riservato
Stamane i giornali della Germania hanno pubblicato la notizia della Nota di dell'Aust dell' Austria alle Potenze belligeranti per invitarle ad una conversazione confidenziale circa la pace. Non sarà forse discara all'E. V. R. di conoscere qualche precedente del documento medesimo .
Fin dalla metà dello scorso mese di Agosto, l'Austria-Ungheria in seguito all'insuccesso tedesco sul fronte occidentale si propose di conseguire a qualunque costo la pace in autunno, di e l'Imperatore Carlo ed il suo Governo dichiararono ripetutamente a Berlino che come, dopoché tutte le promesse circa la guerra sottomarina si erano dimostrate inconsistenti, e tanto più dopo il fallimento dell'offensiva in Francia, l'Austria non nutriva più speranza
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che la Germania sarebbe in grado di raggiungere la pace colle armi. (V. E. ricorderà forse che anche a me l'Imperatore espresse tali sentimenti qui in Monaco il giorno 28 Agosto scorso, come ebbi l'onore di riferire nel mio rispettoso Rapporto N. 8825 di quello stesso giorno). Tutti gli sforzi dell'Austria, per indurre la Germania ad una pace d'Intesa erano sinora riusciti infruttuosi. Al principio dello scorso mes Gennaio essa aveva fatto sapere per via sicura e confidenziale al Cancelliere dell'Impero Conte von Hertling la sua decisione di comunicare al S. Padre le condizioni di pace, affinché Sua Santità, ottenute anche quelle dell'Intesa, potesse giudicare se fosse possibile un accordo. Malgrado, questa preghiera ed una lettera personale dello stesso Imperatore Carlo al Conte von Hertling, la Germania non si era indotta a partecipare a tale passo, come pure sen del pari senza successo erano rimasti in Germania ulteriori tentativi dell'Austria nello stesso senso. È perciò che, nell'incontro dei due Imperatori il 15 Agosto scorso, Carlo I, appoggiato dal Conte Burian,
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insistette vivamente per la pronta conclusione della pace, ed il Conte Burian espose il suo progetto della Nota alle Potenze belligeranti. Il Governo di Berlino lo accolse però vi fece però un'accoglienza piuttosto fredda e dichiarò che, ad ogni modo, sarebbe stato preferibile di ricorrere ai buoni uffici di una Potenza neutrale (la Regina d'Olanda).
Così stavano le cose, quando all'improvviso giunse ieri Sabato a Berlino un telegramma dell'Imperatore Carlo al Kaiser germanico, in cui annunziava che nel nel giorno stesso avrebbe avuto luogo l'annunziato passo dell'Austria per la pace. Il telegramma aggiungeva che l'Imperatore Guglielmo si era già dichiarato in massima d'accordo con esso e solo aveva soltanto proposto la mediazione di una Regina d'Olanda, di guisa che non esisteva alcuna essenziale divergenza fra le vedute dei due Governi. L'Imperatore d'Austria concludeva pregando augurando che in questo difficile e grave momento rimangano inalterati i vincoli d'alleanza che stringono i due Imperi.
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Tale avvenimento ha prodotto in Berlino la massima sorpresa e confusione. Il Segretario di Stato per gli Affari Esteri von Hintze era assai irritato per il procedimento dell'Austria. – Anche in una riunione tenutasi oggi in Berlino presso il Cancelliere dell'Impero, alla quale hanno preso parte alcuni deputati dei partiti della maggioranza del Reichstag, il Sig. Conte von Hertling ha dichiarato che il passo dell'Austria non era riuscito gradito al Governo germanico, il quale non crede che non fosse questo il momento , dopo i recenti insuccessi militari, il momento psicologico per un'offerta di pace, doveva attendersi un poco, fino a che, cioè, il nemico si accorgesse che convincesse che colla sua offensiva non ottiene può pr ottenere alcun risultato decisivo; allora, sarebbe stato il tempo di agire mediante i buoni uffici di una Potenza neutrale. I deputati, specialmente socialisti, hanno tuttavia mostrato chiaramente il loro malcontento contro il Governo, tanto che il Conte von Hertling alla fine ha esclamato: "Signori, lasciatemi ancora l'ultimo resto di fiducia necessaria perché io possa continuare a lavorare!". Due deputati hanno parlato anche di trattative avven svoltesi recentemente in Svizzera fra l'Austria e l'Italia, sulle questioni territoriali, le quali avrebbero già condotto non sarebbero già molto lungi dal condurre ad un accordo sulle questioni territoriali; non so tuttavia quanto vi sia di vero in tale affermazione.
Dopo di ciò





Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 15. September 1918, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 4852, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/4852. Letzter Zugriff am: 04.05.2024.
Online seit 02.03.2011.