TEI-P5
Dokument-Nr. 5052
Illmo e Revmo Signore,
Dalla fortezza di Spandau-West è pervenuto a un Deputato
della Camera Italiana
e da questo
alla Santa Sede il seguente Rapporto di un prigioniero di guerra
sul
fatto di una rappresaglia esercitata dalle Autorità Tedesche a carico di venti prigionieri
italiani:
"Sappia che il giorno 13 corrente mese, agosto u. s. in seguito a deliberazione del R. Governo Germanico
e a scopo di
rappresaglia, un convoglio di venti prigionieri italiani e cioè: cinque sergenti maggiori,
cinque sergenti (fra i quali il sottoscritto) cinque caporali ed altrettanti soldati, siamo
stati trasferiti nella Fortezza di Spandau-West, dove ci troviamo rinchiusi in camera di
sicurezza."
La motivazione è la seguente: "In Italia, quattro prigionieri germanici e cioè: Un sergente maggiore
, un sergente
, un
caporale
ed un soldato
facenti parte del
campo di Castel Trebio, adibiti al lavoro di una miniera di legnite, si son rifiutati di
lavorare nelle ore straordinarie, mediante [sic] gli fosse stato promesso loro un
soprassoldo, che
Avanti avvenisse il nostro trasferimento il Signor Generale Comandante
del campo ci lesse e commentò la suddetta sentenza,
facendoci notare che qualora il R°Governo Italiano
penserà a dare più
chiare e concise spiegazioni del fatto al Governo Germanico, mettendo in libertà i quattro
prigionieri, altrettanto sarà fatto immediatamente con noi; caso contrario, saranno prese
altre misure più energiche a carico nostro, aumentandone il numero.
Esse prigioniero [sic]due volte, sottoposto a dura e ferrea disciplina e per di più privo di qualsiasi mezzo di alimentazione, è doloroso, sconfortante!
Pertanto, prego vivamente la S. S. perché voglia portare a conoscenza della Camera Italiana quanto sopra esposto e far sì, che presto vengano presi gli accordi del caso per la nostra scarcerazione.
Fiducia molta abbiamo nella Patria nostra la quale speriamo anche questa volta vorrà interessarsi per i suoi figli.
Raccomando tener tutto celato, affinché niun dei miei venga a saper nulla dello stato mio attuale = quantunque la salute finoggi è ottima."
In attesa di un Suo pregiato riscontro approfitto dell'occasione per raffermarmi con sensi di distinta e sincera stima.
di V. S. Illma
Affmo per servirla
P. Card. Gasparri
Online seit 20.12.2011.
Dokument-Nr. 5052
Gasparri, Pietro
an Pacelli, Eugenio
Vatikan, 31. Oktober 1918
Regest
Gasparri berichtet Pacelli ausführlich von einer Vergeltungsmaßnahme des deutschen Militärs an 20 italienischen Kriegsgefangenen.[Kein Betreff]
Dalla fortezza di Spandau-West è pervenuto a un Deputato



"Sappia che il giorno 13 corrente mese, agosto u. s. in seguito a deliberazione del R. Governo Germanico

La motivazione è la seguente: "In Italia, quattro prigionieri germanici e cioè: Un sergente maggiore




935v
poi non è stato corrisposto. 'Per tale
ragione i suddetti prigionieri, sono stati condannati a cinque anni di
reclusione'.Avanti avvenisse il nostro trasferimento il Signor Generale Comandante


Esse prigioniero [sic]due volte, sottoposto a dura e ferrea disciplina e per di più privo di qualsiasi mezzo di alimentazione, è doloroso, sconfortante!
Pertanto, prego vivamente la S. S. perché voglia portare a conoscenza della Camera Italiana quanto sopra esposto e far sì, che presto vengano presi gli accordi del caso per la nostra scarcerazione.
Fiducia molta abbiamo nella Patria nostra la quale speriamo anche questa volta vorrà interessarsi per i suoi figli.
Raccomando tener tutto celato, affinché niun dei miei venga a saper nulla dello stato mio attuale = quantunque la salute finoggi è ottima."
936r
Mentre la Santa Sede si da premura di portare il fatto a
conoscenza delle competenti Autorità italiane per interessarle a provvedere da parte loro,
stimo opportuno informarne anche la S. V. Illma, affinché accertando la cosa con
la necessaria prudenza, possa darmi se sarà il caso ulteriori schiarimenti e cooperare così
da una parte e dall'altra al sollievo di poveri infelici.In attesa di un Suo pregiato riscontro approfitto dell'occasione per raffermarmi con sensi di distinta e sincera stima.
di V. S. Illma
Affmo per servirla
P. Card. Gasparri