Dokument-Nr. 5485
Gasparri, Pietro an Pacelli, Eugenio
Vatikan, 01. August 1917

Regest
Gasparri schreibt Pacelli Bezug nehmend auf das letzte verschlüsselte Telegramm vom 29. Juli 1917. Im Verlauf des letzten Kongresses in Paris haben die Alliierten betont, dass ihre Priorität die Verhinderung eines neuen Krieges seitens Deutschlands gewesen wäre, indem Deutschland und sein aggressives Potenzial geschwächt würden. Auf der anderer Seite habe Lloyd George in seiner Rede in Queenshall betont, dass eine Demokratisierung Deutschlands sowohl Garantie als auch Voraussetzung für den Frieden wäre. Darüber hinaus wäre es in Bezug auf den Frieden sinnvoll, die Verfassung zu ändern, sodass der Reichskanzler dem Reichstag und nicht nur dem Kaiser verantwortlich ist. Nur so könne man das politische Schicksal Deutschlands, Ungarns, Österreichs und der Türkei retten. Schließlich weist Gasparri Pacelli an, diese Erwägungen dem Kanzler mitzuteilen. Eine Verfassungsänderung in Richtung einer Parlamentarisierung Deutschlands müsste vor der Päpstlichen Friedensinitiative erfolgen.
[Kein Betreff]
Monsignore Carmo.
Spiego il mio pensiero nell'ultimo cifrato; e per spiegarlo premetto due cose.
Nell'ultimo Congresso di Parigi gli Alleati dichiararono che loro scopo supremo della guerra era ottenere la sicurezza che la guerra non si sarebbe ripetuta da parte della Germania. Ecco le parole del comunicato: "Le Potenze alleate…sono decise a deporre le armi soltanto quando avranno raggiunto lo
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scopo, che ai loro occhi sovrasta a tutti gli altri, quello di rendere impossibile, il ripetersi di una criminosa aggressione come quella di cui l'imperialismo degli Imperi centrali porta la responsabilità".
D'altra parte Lord George nel suo discorso alla Queenshall disse: "La forma di governo che piace alla Germania di darsi, è cosa che riguarda soltanto il popolo tedesco; ma il genere di governo del quale noi possiamo fidarci per concludere la pace, è cosa che riguarda noi. La democrazia è di per se una garanzia di pace; ma se la Germania non può fornircela, ebbene bisognerà che la sostituisca con altre garanzie." E lo stesso ha ripetuto un altro Ministro
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inglese, di cui in questo momento mi sfugge il nome.
Stando a queste dichiarazioni, ne seguirebbe che la democratizzazione della Germania indurrebbe gli Alleati a concludere la pace, poiché darebbe loro quella sicurezza o garanzia che principalmente esigono per concludere la pace. Ora la democratizzazione della Germania consisterebbe in ciò che il Cancelliere il quale dirige la politica estera dell'Impero, sia responsabile dinnanzi al Parlamento e non soltanto dinnanzi all'Imperatore. Dunque, introdotta questa modificazione nella costituzione dell'Impero, sarebbe spianata la via alla pace, stando sempre alle surriferite dichiarazioni.
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Ora la pace conclusione della pace è così colossalmente importante per tutti, ma in particolare per la Germania ed i suoi Alleati, che, per ottenerla, mi sembra che varrebbe la pena di introdurre quella modificazione nella costituzione; si tratta niente di meno (se la Germania a lungo andare fosse costretta a domandare la pace) che dell'esistenza politica della Germania, Austria-Ungheria, Turchia.
Queste riflessioni mi indussero a mandarvi il noto cifrato. Voi potete ripeterle al Cancelliere, quando lo vedrete, facendogli notare che nostro unico scopo sì è di cercare la via della pace nell'interesse di tutti ed in particolare della Germania e suoi Alleati. Naturalmente quella modificazione alla costituzione converrebbe fosse
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fatta subito prima della nostra proposta di pace, la quale potrebbe anche in questo caso subire qualche modificazione.
Saluti affettuosi
P. C. G.
Empfohlene Zitierweise
Gasparri, Pietro an Pacelli, Eugenio vom 01. August 1917, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 5485, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/5485. Letzter Zugriff am: 24.11.2024.
Online seit 20.12.2011.