Dokument-Nr. 6294
Schulte, Karl Joseph
an Pacelli, Eugenio
Köln, 01. Juli 1923
(Traduzione)
Il secondo motivo, che mi ha indotto a scrivere la presente, è questo. Dopo il mio ritorno da Roma mi sono adoperato, perché i Comitati centrale e locale del Congresso Cattolico tedesco, il quale in quest'anno deve riunirsi in Colonia, desistessero dal proposito di tenere detto Congresso. Non sono però riuscito. Se avessi insistito nello sconsigliare il Congresso più di quanto ho fatto, avrei con grande danno della Chiesa scoraggiato completamente i Cattolici dell'Ovest. Inoltre il Congresso dovrebbe servire all'incremento della carità ed alla estinzione dell'odio, ed evitare scrupolosamente qualunque intonazione politica. Non si dovrebbe pronunciare alcun discorso il quale non sia
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specialmente universitaria. Perciò mi credo obbligato in coscienza a manifestare che in questo momento, in cui la Santa Sede si adopera così concretamente per la pace, la Germania cattolica ad un piccolo cenno del Santo Padre potrà esser più facilmente persuasa della inopportunità d'un Congresso cattolico, il quale è impossibile che in tutte le adunanze resti nei debiti limiti fino all'ultima parola. Espongo questo stato di cose all'E. V. pregandoLa di darmi con cortese sollecitudine il Suo consiglio, avvalorato, se così creda, a informazioni assunte in Roma. Forse l'E. V. si metterà anche in rapporto col Principe Loewenstein, Presidente dei Congressi Cattolici. In tal caso, però sarebbe bene che non dicesse nulla al Principe della presente mia lettera. Di questo mio passo non ho fatto parola con nessuno, affine di non suscitare turbamenti tra le persone addette ai preparativi. Anche io cercherò al caso di appoggiare un di Lei cenno di dissuasione, senza far menzione della S. Sede…Colgo l'occasione ecc.
(f.) C. Card. Schulte
Arcivescovo di Colonia.
1↑Hds. gestrichen und eingefügt von Pacelli.