Dokument-Nr. 656

Una circolare del Cancelliere dell'Impero tedesco. La responsabilità della guerra cade sulla Triplice Intesa, Dezember 1914

[Übersetzung]
Secondo la Norddeutsche Allgemeine Zeitung, il Cancelliere dell'Impero tedesco ha diretto alle Ambasciate imperiali ed alle Legazioni la seguente circolare:
Gran Quartiere Generale, 24 Dicembre. Nel discorso che il Presidente del Consiglio Viviani ha tenuto nella Camera francese, vi si trova un passo che dice come la Francia e la Russia avessero approvato il 31 Luglio la proposta inglese, quale era quella di interrompere tutti i preparativi militari e di intavolare trattative a Londra. Se la Germania avesse acconsentito, avrebbe potuto salvare la pace all'ultimo minuto.
Non volendo confutare ora, dalla Tribuna del Parlamento tedesco, queste affermazioni falsissime pronunciate nel Parlamento francese, rimetto alla S. V. Illustrissima la dichiarazione seguente con preghiera che ad essa sia data la massima diffusione.
La proposta inglese di una conferenza, riprodotta nel Libro azzurro inglese al n.º 36, fu fatta il 26 Luglio. Il suo contenuto era questo: che rappresentanti della Germania, Francia e Italia si riunissero a Londra con Sir E. Grey, per cercare insieme una via per uscire dalle difficoltà sorte colla questione serba. Fin dal principio la Germania fu d'opinione che il conflitto austro-serbo dovesse essere definito esclusivamente dalle due nazioni interessate. Lo stesso Sir Edward Grey riconobbe più tardi la giustezza di quest'opinione.
La Germania dové respingere la proposta inglese di una conferenza, perché non poteva permettere che l'Austria-Ungheria fosse sottoposta ad un tribunale di grandi potenze in una questione che toccava i suoi più vivi interessi nazionali e che non riguardava quindi che la sola Austria. Dal Libro bianco tedesco risulta che anche l'Austria-Ungheria considerò inaccettabile la proposta. Colla sua dichiarazione di guerra alla Serbia documentava la sua fermissima volontà di regolare la vertenza serba senza bisogno che c'entrassero di mezzo le altre potenze. Contemporaneamente però dichiarò, per soddisfare tutte le legittime pretese della Russia, il suo più completo desinteresse territoriale nei riguardi della Serbia. Non ritenendosi soddisfatta la Russia con questa assicurazione, la questione serba divenne europea e trovò anzi tutta la sua espressione in una tensione fra l'Austria-Ungheria e la Russia. Per impedire che da questa tensione ne nascesse una conflagrazione generale, si dové cercare un nuovo terreno nel quale dovevansi incamminare le mediazioni delle potenze. Il merito di aver trovato questo terreno spetta esclusivamente alla Germania.
Il segretario di Stato von Jagow, nel suo colloquio coll'ambasciatore inglese che ebbe luogo il 27 Luglio, fece osservare come egli vedesse, nel desiderio della Russia di trattare direttamente coll'Austria-Ungheria, un miglioramento della situazione e la probabalità di una soluzione pacifica. Dal giorno in cui fu espresso questo desiderio, col quale rimaneva esclusa l'idea inglese d'una conferenza, anche secondo l'opinione russa, la Germania l'ha appoggiato a Vienna con tutta l'energia di cui disponeva. Nessuno Stato ha teso con tutte le sue forze, più onestamente ed energicamente della Germania, per il mantenimento della pace nel mondo. La stessa Inghilterra rinunziò frattanto alla sua idea d'una conferenza ed appoggiò l'altra proposta di trattative dirette fra Vienna e Pietroburgo (Libro azzurro 67).
Ma anche questa proposta era destinata a naufragare per un coacervato di difficoltà messe là, come bastoni fra i piedi dalle potenze dell'Intesa. Perché i buoni uffici della Germania giungessero a posto era necessario che le potenze, non ancora direttamente implicate nella vertenza, dimostrassero tutta la loro buona volontà, e più che altro era necessario che la Russia sospendesse le misure militari, perché se una delle nazioni interessate disturbava l'azione in corso con tali procedimenti, era più che logico che essa azione non avrebbe mai raggiunto il suo scopo.
Ma vediamola dunque questa buona volontà delle Potenze!
23r

Il contegno della Francia risulta in modo evidente dallo stesso Libro giallo francese. Essa non credette alle assicurazioni tedesche. Tutti i passi dell'ambasciatore tedesco von Schoen incontrarono ovunque la massima diffidenza; il suo desiderio che la Francia richiamasse Pietroburgo alla moderazione non fu ascoltato, perché si credette opportuno ritenere che i passi del signor von Schoen avessero solamente lo scopo "à compromettre la France au regard de la Russie". Dal Libro giallo francese risulta che la Francia non ha fatto nessun passo positivo nell'interesse della pace. E che contegno ha tenuto l'Inghilterra? Negli abboccamenti diplomatici ostentò la parte di paciera, ma in realtà colle azioni dimostra di volere l'umiliazione delle due potenze della Triplice Alleanza. L'Inghilterra fu la prima grande potenza che ordinò misure militari in grande stile, creando così uno stato d'animo (specialmente in Russia e in Francia) che ostacolava al massimo grado tutte le azioni di mediazione. Dal rapporto dell'incaricato d'affari francese a Londra in data 27 Luglio (Libro giallo n.º 66) risulta che il Comandante in capo della flotta inglese aveva preso le sue misure segrete già fin dal 24 Luglio per la riunione della flotta a Portland. L'Inghilterra ha dunque mobili t ato pri ma della stessa Serbia. L'Inghilterra si è inoltre ricusata, come la Francia, di consigliare moderazione a Pietroburgo. Alla notizia dell'Ambasciatore inglese a Pietroburgo, dalla quale risultava in modo evidentissimo che bastava indurre la Russia a sopendere la mobilitazione per salvare la situazione, il signor E. Grey non ha fatto nulla, ma ha lasciato che gli avvenimenti precipitassero per la loro china. Nello stesso tempo ha però creduto che fosse utile di fare capire in modo abbastanza chiaro alla Germania e all'Austria-Ungheria, che anche l'Inghilterra avrebbe preso parte ad una guerra europea. Nello stesso tempo dunque che l'Inghilterra, facendo cadere la sua idea d'una conferenza, lasciava credere di desiderare che l'Austria-Ungheria si mostrasse remissiva colla mediazione della Germania, il signor Edward Grey richiama l'attenzione dell'Ambasciatore austro-ungarico a Londra sulla mobilitazione della flotta inglese (Libro Azzurro 48) e gli fa capire che anche l'Inghilterra potrebbe prender parte al conflitto. Avvisa subito gli Ambasciatori della Duplice di questo ammonimento rivolto alla Germania, col quale viene a suggellarsi la vittoria del partito guerrafondaio di Pietroburgo.
Fu proprio un tal procedere quello che, anche a detta dello stesso Ambasciatore inglese Buchanan, era il meno adatto a dare origine ad una buona disposizione fra la potenze.
Ostacolata da tutte queste difficoltà, bisogna riconoscere che fu un vero e proprio successo della Germania l'essere riuscita ad indurre l'Austria-Ungheria di entrare in trattative separate colla Russia secondo il desiderio di quest'ultima. Se la Russia, senza prendere da parte sua le misure militari che prese, avesse mantenute le trattative coll'Austria-Ungheria che, a sua volta, mobilitava solo contro la Serbia, sarebbe rimasta intatta la possibilità di mantenere la pace mondiale.
Ma la Russia, invece, mobilitò contro l'Austria-Ungheria e lo stesso Sasonow non si fece illusione che, in tal modo (Libro Azzurro 78), venivano ad escludersi le trattative dirette coll'Austria-Ungheria. Così, la mediazione volenterosa ed attiva della Germania, veniva a ricevere un colpo mortale. Vediamo ora che cosa fu fatto dalle Potenze della Triplice Intesa per salvare la pace ancora all'ultimo minuto:
Il signor E. Grey ritornò alla sua prima idea della conferenza. Anche secondo il signor Sasanow era giunto il momento propizio per tornare a raccomandar nuovamente il vecchio pensiero della conferenza a quattro, proprio mentre la mobilitazione russa esercitava la sua pressione sull'Austria-Ungheria (Libro Bianco pag. 7.) Il conte Pourtalès non lasciò in dubbio il ministro sul fatto che, secondo la sua opinione, le potenze della Triplice Intesa pretendevano così dall'Austria-Ungheria quello che non potevano nemmeno pretendere dalla Serbia: cedere, cioè, sotto la pressione militare. A queste condizioni non poteva certo esser simpatico alla Germania e all'Austria il pensiero di una conferenza. Pur tuttavia la Germania dichiarò a Londra che accettava in principio la proposta di un intervento delle quattro potenze e che solo la forma di una conferenza le ripugnava. Contemporaneamente, l'Ambasciatore tedesco a Pietroburgo, pregò anche Sasonow di fare concessioni per render possibile un compromesso. È noto come questa preghiera rimanesse completamente vana. La stessa Russia sembrò non interessarsi più delle mediazioni tedesche a Vienna, che furono invece mandate avanti fino all'estremo minuto. Ordinò nella notte dal 30 al 31 Luglio la mobilitazione di tutta quanta la sua potenza armata, ordine che doveva avere per conseguenza, come ebbe, anche la mobilitazione della Germania e la susseguente dichiarazione di guerra.
Considerato questo procedere degli avvenimenti, non si comprende come un uomo di stato responsabile possa trovare il coraggio di pretendere che la Germania, la quale si trovava davanti alla mobilitazione russa, alle preparazioni militari francesi, ed alla mobilitazione della flotta inglese, avrebbe potuto salvare ancora la pace il 31 Luglio accettando una conferenza da tenersi sotto le armi alzate delle potenze della Triplice. Non è certo stata la Germania, che fece da mediatrice coll'Austria fino all'ultima ora, quella che rese impossibile la mediazione delle quattro potenze, ma furono le misure militari della Intesa, la quale era ormai irremissibilmente decisa di fare la guerra pur pronunciando in ogni occasione la parola
"pace".
v. Bethmann Hollweg.
Empfohlene Zitierweise
Anlage vom Dezember 1914, Anlage, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 656, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/656. Letzter Zugriff am: 17.05.2024.
Online seit 24.03.2010, letzte Änderung am 01.08.2012.