Dokument-Nr. 660

Wiegand, Karl Henry von: Risposta del Cancelliere dell'Impero a Sir Edward Grey, Mai 1916

Berlino, 24 maggio 1916.
Bethmann-Hollweg, il Cancelliere dell'Im p ero germanico, ha accordato al pubblicista Wiegand, corrispondente del "New York World", una importante intervista in rispos t a alle dichiarazioni fatte giorni sono da sir Edward Grey al corrispondente del "Chicago Daily News".
Wiegand ha telegrafato, sulla intervista avuta, quanto appresso:
"Dopo 22 mesi di una guerra atroce, nella quale si contano milioni di vittime in morti, feriti e mutilati, dopoché le generazioni presenti e future si son caricate le spalle d'un peso enorme di sangue versato e di beni distrutti, l'Inghiltera cominicia a convincersi che non è possibile schiacciare il popolo tedesco, che non è possibile annientare la nazione germanica. Costatato questo, sir Edward Grey s'affretta a dichiarare che gli uomini di Stato britannici non hanno voluto giammai schiacciare né annientare la Germania, malgrado le asserzioni contrarie degli altri ministri suoi colleghi, malgrado le pretese della stampa inglese e malgrado il boccone che il Presidente Poincaré ha sempre tenuto davanti al popolo francese promettendo una pace dettata dalla Francia, dall'Inghilterra e dalla Russia se avesse resistito fino all'ultimo."
"Così si è espresso meco – telegrafa Wiegand – il Cancelliere tedesco, allorché, dopo avermi ricevuto dietro mia preghiera, ha risposto alla mia domanda tendente a conoscere quel che egli pensasse delle dichiarazioni fatte da sir Edward Grey al signor Edward P. Bell, corrispondente del "Chicago Daily News."
"Crede Lei – mi ha detto – che una polemica a mezzo della stampa possa condurci un sol passo avanti? Oh, no, creda! Essa ci chiama a rinvangare il passato invece di farci rivolgere più proficuamente gli sguardi verso il futuro."
– "Ma, – ho risposto io – e non è appunto sir Edward Grey che rivolge gli occhi nel futoro? Quello che egli vuole è la pace futura del mondo, anche se dice che, prima, deve essere schiacciato il militarismo prussiano."
– "Mi meraviglio – ha replicato il Cancelliere – che sir Edward Grey possa ancora parlare di una Prussia in antagonismo colla Germania. So benissimo che l'ignoranza sulle condizioni tedesche regnava sovrana in Inghilterra ed in Francia anche prima della guerra; che la speculazione fatta sulla disunione della Germania ha rappresentato per i partiti guerrafondai franco-inglesi quello che è l'acqua per un mulino. Ma avevo anche creduto che la meravigliosa ed eroica unità del popolo tedesco nella difesa della patria avesse aperto gli occhi agli illusi. E poi il Milititarismo!
"Chi è stato dunque che, negli ultimi 20 anni, ha praticato la politica del militarismo? La Germania o l'Inghilterra? Pensi un po all'Egitto, ricordi un po' Fascioda. Domandi ai Francesi quale Potenza impose loro, in quell'epoca non lontana e con rudi minaccie, un'umiliazione che covò lungamente? Un'umiliazione sanguinosa, sentita amaramente da tutta la Francia e battezzata "la vergogna di Fasc i oda."
"Pensi alla guerra boera, ad Algesiras, ove l'Inghilterra, secondo dichiarazioni dello stesso sir Edward Grey, fece capire alla Francia, che in caso di conflitto, avrebbe potuto contare sull'appoggio della Gran Bretagna. E infatti proprio da quell'epoca datano i primi abboccamenti e le prime intese fra i due Stati Maggiori. Si ebbe poi la crisi Bosniaca. Fu la Germania che, allora, evitò la sciagura d'una guerra persuadendo la Russia ad accettare una proposta di mediazione. L'Inghilterra fece conoscere a Pietroburgo il suo malcontento per questa soluzione. Ma sir Edward Grey dichiarò in quella circostanza, come sono venuto a sapere con tutta sicurezza, il suo convincimento che se la guerra fosse scoppiata, l'opinione pubblica inglese avrebbe approvato la partecipazione dell'Inghilterra a fianco della Russia. Venne poi il caso di Agadir. Noi eravamo su un'ottima via di composizione, a mezzo di negoziati, delle nostre differenze colla Francia, allorché la Gran Bretagna intervenne col famoso discorso di Lloyd George che poco mancò non scatenasse la guerra."
– "Io non voglio né posso decidere se Vostra Eccellenza abbia ragione; – ho detto io – ma sir Edward Grey pretende che Vostra Eccellenza sapeva perfettamente che l'Inghilterra non avrebbe mai tramato nulla di cattivo contro la Germania".
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– "E la politica d'accerchiamento? – ha risposto pronto il Cancelliere. – "I documenti degli archivi belgi pubblicati hanno fatto sapere a tutto il mondo come uomini di Stati neutrali, come i diplomatici belgi, non solamente a Berlino, ma anche a Parigi ed a Londra, vedevano nella politica d'accerchiamento nient'altro che un imminente pericolo di guerra. Quello che stette nelle mie forze di fare per scongiurare il pericolo lo feci a suo tempo. La convenzione di neutralità che offrii a Lord Haldane avrebbe assicurato la pace non alla sola Europa ma al mondo intiero. Ebbene: l'Inghilterra rifiutò."
– "Si, – mi sono permesso di osservare – ma sir Edward Grey è d'avviso che la Germania esigeva una neutralità assoluta, anche per il caso che essa avesse intrapreso una guerra offensiva sul continente. A questo, naturalmente, l'Inghilterra non poteva consentire".
– "Nel mio discorso del 19 agosto 1915 nel Reichstag" – rispose il Cancelliere – "lessi il testo esatto della formula che proposi allora al gabinetto inglese. L'ultima formula diceva: "L'Inghilterra manterrà questa neutralità benevolente nel caso che alla Germania fosse imposta la guerra". La prego di osservare: "imposta"! Mi dispiace di dover ritornare su cose esposte da me a tutto il mondo con grande ricchezza di particolari, ma giacché Lei mi mette davanti l'osservazione fatta da sir Edward Grey, sono costretto di constatare che non corrisponde alla realtà dei fatti. Sir Edward Grey ritorna di continuo ad affermare che la Germania avrebbe potuto evitare la guerra se avesse accettato la proposta inglese della Conferenza nei tormentosi giorni del luglio 1914. Ebbene, come poteva accettare tale proposta se erano già in pieno corso le misure di mobilitazione dell'esercito russo? Malgrado le denegazioni ufficiali russe e per quanto l'ordine formale di mobilitazione non fosse stato emanato che il 30 luglio 1914 di sera, pure noi sapevamo esattamente, ed è stato confermato più tardi in modo irrefragabile, che il Governo russo aveva ordinato la mobilitazione, con decisione presa fin dal 25 luglio, proprio quando, come a voler preparare un tranello, fu da Grey avanzata la proposta di una conferenza. Ammettiamo ora che noi fossimo stati tanto balordi da abboccare all'amo e avessimo accettato. Che cosa sarebbe avvenuto? Dopo trattative di due o tre settimane, durante le quali la Russia non avrebbe cessato d'ammassare i suoi eserciti alle nostre frontiere, la conferenza sarebbe andata a gambe ritte. Crede Lei che l'Inghilterra ci avrebbe allora preservati dall'invasione russa e sarebbe venuta in nostro aiuto colla flotta e colle truppe? Lo crede? A calcolare dagli avvenimenti svoltisi più tardi, mi pare che ci fosse da dubitarne fortemente. Con due confini estesissimi da difendere la Germania non poteva cacciarsi nel laccio di un dibattito il cui esito era estremamente problematico, mentre il nemico avrebbe approfittato di questo tempo per mobilitare le sue armate e piombarci addosso al momento opportuno. Nei critici giorni del luglio 1914 lo stesso sir Edward Grey riconobbe che la mia contro-proposta d'una conversazione diretta fra i gabinetti di Vienna e di Pietroburgo sarebbe stata ben più adatta d'una conferenza per regolare il conflitto austro-serbo, e che questa conversazione proposta dalla Germania era, dopo aver già superato gravi ostacoli, sulla buona via di una soluzione pacifica, allorché la mobilitazione generale russa, ordinata malgrado le mentite assicurazioni in contrario del Governo russo, rese la guerra inevitabile. Se la Gran Bretagna avesse pronunciata una parola seria a Pietroburgo, la conflagrazione sarebbe stata evitata. Ma l'Inghilterra fece tutto il contrario. Dal rapporto del ministro serbo a Pietroburgo il mondo sa che il partito guerrafondaio russo prese il sopravvento solo quando seppe di poter contare sull'appoggio inglese. E perché agì così la Gran Bretagna? Lasci che ricapitoli brevemente le dichiarazioni degli uomini di Stato inglesi a questo proposito.
"Il 3 agosto 1914, sir Edward Grey disse che l'Inghilterra, partecipando al conflitto europeo, avrebbe sofferto poco più che rimanendosene in disparte. Contemporaneamente insité sugli interessi vitali che l'Inghilterra aveva sulla sorte del Belgio. Il Grey non ha considerato dunque la partecipazione della Gran Bretagna alla guerra come una necessità in favore del Belgio, ma esclusivamente come un affare di interessi inglesi. Senonché, tre giorni più tardi, il signor Asquith espose questo doppio motivo di guerra della Gran Bretagna: compiere un solenne obbligo internazionale e salvaguardare i principii dell'indipendenza delle piccole nazioni. (Parole ben adattate in bocca dei ministri di quell'Inghilterra che tiene schiavi due terzi del mondo! N. d. R.)
Nel suo ultimo discorso il medesimo Asquith ha dichiarato che la partecipazione dell'Inghilterra e della Francia alle ostilità, era assolutamente necessaria affine di impedire alla Germania di prendere una posizione di preponderanza. E non è questo il culmine del militarismo, partecipare ad una guerra contro un paese col quale non si ha alcun punto di conflitto, sol per impedire che questo paese divenga forte?"
– "Sì, ma il Belgio?" – mi permisi di osservare ancora.
– "Il Belgio? " – rispose il Cancelliere – "L'Inghilterra con magistrale scaltrezza ha persuaso il mondo di essere scesa in campo per proteggere il Belgio e che anche ora prolunga la guerra fino all'infinito sempre per salvaguardare il Belgio. Eppure i discorsi degli uomini di Stato che le ho poc'anzi citati non concordano affatto con queste dichiarazioni. Sa Lei quel che nel passato si pensava in Inghilterra della neutralità belga? Il 4 febbraio 1887, l'organo ufficiale del Governo conservatore di allora, lo "Standard", diceva che se la Germania, in caso di guerra, avesse preteso il diritto di passaggio attraverso il Belgio, ciò non avrebbe offeso in alcun modo l'onore dell'Inghilterra né danneggiati i suoi interessi finché non fosse posta in questione l'integrità e l'indipendenza di quel paese.
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Nessun giornale inglese si oppose a quel punto di vista, vi fu al contrario la "Pall Mall Gazette" che lo difese espressamente. E cosa avvenne allo scoppio della guerra? La Germania offerse piene garanzie per l'integrità e l'indipendenza del Belgio, ma l'Inghilterra respinse queste offerte come "una proposta abietta". La spiegazione è troppo chiara: nel 1887 la Francia era considerata come la rivale dell'Inghilterra e allora il passaggio non sarebbe stato una violazione; nel 1914 era la Germania la rivale della Gran Bretagna e allora il passagio era una violazione e gli interessi vitali dell'Inghilterra determinarono la sua partecipazione al conflitto."
– "Vostra Eccellenza" – osservai – "preferisce senza dubbio parlare del futuro che non del passato."
"Certamente" – assicurò il Cancelliere – "lo preferisco, perché colle sole considerazioni retrospettive non faremo un sol passo avanti.
Sir Edward Grey vuole una pace durevole, vuole cioè, quello che voglio precisamente anch'io. L'ho detto e ripetuto sin dall'inizio della guerra. Temo però che non ci avvicineremo alla pace desiderata da tutti i popoli finché gli uomini responsabili di governo dell'Intesa continuano ad abbandonarsi a osservazioni sulla tirannia prussiana, sul militarismo prussiano ed a patetiche declamazioni sopra la loro propria superiorità, perfezione, forza di resistenza, e chi più ha più metta; o se addirittura, come fa ora sir Edward Grey, vogliono rendere felice la Germania regalandole un mutamento di condizioni politiche. A questa prova di sviscerato amore inglese verso la Germania non ho da rispondere altro al signor Grey, al quale i fatti irlandesi dovrebbero dar seriamente a riflettere, che la Germania possiede il suo 'Homerule' e ne dispone a suo buon grado. E mi permetta che Le domandi: la costituzione democratica inglese ha essa impedito ai governanti dell'Inghilterra di concludere colla Russia e colla Francia convenzioni segrete che sono una delle cause precipue dell'attuale conflagrazione mondiale? Ma questo è certo: con polemiche a mezzo della stampa e pubblici discorsi, l'odio tra i popoli vien attizzato sempre più. Mi pare che non sia questa la via che dovrebbe condurre allo stato ideale esposto da Grey, nel quale popoli liberi ed eguali si decidano a limitare gli armamenti e risolvano i conflitti, non colla guerra, ma con i giudizi arbitrali. Ho detto pubblicamente due volte che la Germania era ed è pronta a discutere la fine della guerra su una base che presenti garanzie contro futuri attacchi di coalizioni nemiche e che assicuri la pace all'Europa. Ora Lei conosce la risposta di Poincarè."
– "Ma" – obbiettai io – "l'intervista di sir Edward Grey ha un tono tutto diverso."–
– "Non lo so" – rispose il Cancelliere – "son cose queste che solo il signor Grey può giudicare. Ma una cosa so io ed è questa: Solo quando gli uomini di Governo degli Stati belligeranti si porranno sul terreno dei fatti reali, quando prenderanno la situazione militare così come la mostra ogni carta geografica, quando saranno disposti a discutere praticamente i problemi della guerra e della pace con onesta volontà di porre termine all'orrendo spargimento di sangue, solo allora ci avvicineremo alla pace. Chi no è pronto a ciò porta la colpa se l'Europa seguita a dilaniarsi ed a dissanguarsi. Respingo da me questa colpa."
Empfohlene Zitierweise
Wiegand, Karl Henry von, Risposta del Cancelliere dell'Impero a Sir Edward Grey vom Mai 1916, Anlage, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 660, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/660. Letzter Zugriff am: 24.11.2024.
Online seit 24.03.2010, letzte Änderung am 01.08.2012.